capitolo 15

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Gli Auri,nel frattempo, tornarono nel villaggio.

Elrond entrò dentro casa,si accorse che il pavimento era alzato e che la collana era sparita.

Lanciò un urlo di rabbia,poi si diresse ai piedi dell'albero e suonò il corno per radunare tutti.

Quando l'ultimo degli Auri fu arrivato cominciò a parlare:

«La collana è stata rubata».

Fecero tutti una smorfia di orrore,poi uno di loro parlò:

«Se lo vengono a sapere i giganti siamo morti».

Un altro domandò:

«Ma chi è stato?».

Elrond rifletté un attimo poi disse:

«Perché non lo chiediamo all'albero? lui vede tutto»

«Si» risposero in coro gli altri con voce minacciosa.

Il capo degli Auri si rivolse all'albero:

«Tu,pianta,cos'hai visto?»

«Niente» rispose l'albero che si era affezionato a Perla e al contrario non sopportava né i giganti né gli Auri.

«Di la verità» urlò Elrond

«Lo sto facendo,devo essermi appisolato».

Il capo degli Auri scoppiò in una risata gelida che venne imitata da tutti gli altri,poi guardò la pianta con cattiveria e con voce irritata ricominciò a parlare:

«Si era addormentato,bene, allora se ti piace così tanto riposare,lo farai per sempre» poi si rivolse ai guerrieri e aggiunse: «Prendete le asce» e se ne andò.

Gli Auri tornarono alle loro case mentre quattro guerrieri abbattevano l'albero.

Vymarna cadde producendo un tonfo sordo:sentiva i rami staccarsi,le radici allontanarsi e piano piano,com'era nata,morì,ma questa volta felice per aver avuto un nome da quella piccola principessa così gentile.

I guerrieri tagliarono l'albero in più pezzi e li gettarono nella foresta,sparsi,poi tornarono a casa.

Il giorno dopo Perla si svegliò per prima e corse dalla madre:

«Svegliati mamma»

Adelasia aprì gli occhi,li stropicciò con la mano e vedendo la figlia si alzò di scatto e disse:

«Sono sveglia,sono sveglia,andiamo!».

Si vestì in tutta fretta e corse al piano di sotto con Perla alle calcagna,aprì la porta di una piccola stanza e con la magia creò un portale che portava al mondo umano.

Intanto,Maira e Giulio si erano svegliati e si erano messi seduti,abbracciati,sul divano del salotto. Avevano passato giorni e giorni a cercare un'idea per arrivare nel mondo fatato,anche grazie a Trevor e Anne,ma nessuno aveva trovato una soluzione e le speranze si stavano pian piano spegnendo.

Trevor stava scendendo le scale ed era appena arrivato anche lui in salotto,quando un bagliore illuminò un punto della stanza. Maira,Giulio e il bambino si girarono nello stesso

istante a guardare quella luce,finché non si dissolse e al suo posto comparve un buco da dove uscì un piccolo piede seguito poi da tutto il corpo di Adelasia.

Rimasero tutti a bocca aperta,compresa Maira che dopo aver riconosciuto la madre scoppiò in lacrime correndogli incontro:

«Madre,madre» urlò piangendo

«Bimba mia» urlò a sua volta la regina,in lacrime anche lei.

Le due donne si avvicinarono l'una all'altra e Maira prese in mano sua madre sotto gli occhi stupiti di Giulio e Trevor.

«Perdonami madre,ti ho delusa»

«Non dire sciocchezze cara,sei stata bravissima»

«Come hai fatto a trovarmi?».

A quel punto,Adelasia notò Giulio e Trevor e disse:

«Prima presentami a mio nipote e al mio genero,poi ti racconterò tutto»

«Va bene,ma prima trasformati in umana così sarai alta come noi».

Vennero fatte le presentazioni e la regina si trasformò in umana,poi si sedettero tutti sul divanetto e Adelasia raccontò come aveva fatto a ritrovare Maira e a sapere che era sposata con Giulio e aveva due figli.

Alla fine del racconto Giulio chiese scusa a Maira per non averle creduto e la principessa dopo averlo perdonato chiese alla madre se aveva notizie di Lisa.

«So solo, bimba mia, che la collana di tua sorella non la vede,quindi deve trovarsi dietro le montagne»

«Allora è stata rapita davvero dai giganti»

«Probabile»

«Dobbiamo andare a salvarla»

«Venite a casa,tutti voi,Giulio e Trevor saranno i nostri ospiti e troveremo un modo per salvare Lisa e vincere la guerra».

Maira si rivolse a Giulio:

«Cosa ne pensi caro?»

«Ti seguirei in capo al mondo»

«Tu Trevor?» chiese Maira sorridendo al marito per le sue parole dolci e rivolgendosi al figlio.

«Scherzi mamma? Dobbiamo salvare Lisa e poi non potrei mai perdermi un'avventura come questa»

«Bene,allora andiamo» disse, ma poi si fermò improvvisamente e uscendo di casa aggiunse frettolosamente che doveva salutare Anne e ad avvertirla,o la povera donna, si sarebbe allarmata se fossero scomparsi improvvisamente.

Arrivò in un istante:

«Anne aprimi»

«Maira, sei tu?»

«Si,devo dirti una cosa»

«Dimmi cara» rispose aprendo la porta.

Maira le raccontò tutto e la donna annuì:

«Vai e buona fortuna,io sono troppo vecchia per un viaggio ed una guerra,ma sarà come se ci fossi e pregherò per voi,per qualsiasi problema chiamami con la magia»

«Grazie Anne,ti voglio bene» rispose Maira salutando la cortese vicina prima di correre a casa e intraprendere il viaggio con suo marito,sua madre e suo figlio.

Il giardino fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora