capitolo 24

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La mattina dopo, si svegliò nel suo lettino e rimase sdraiata riflettendo e riposando finché non arrivò una libellula diversa da quella del giorno precedente:

«Ti senti meglio oggi?»

«Si, grazie»

«Tra poco arriverà Juffri per rispondere alle tue domande»

«Va bene».

La libellula se ne andò e poco dopo arrivò l'Auro. La fata lo osservò: Juffri aveva come lei la pelle grigia, gli spuntoni neri e le orecchie a punta, però aveva i capelli molto corti e di un color verde palude che gli impallidivano ancor di più il viso. Sembrava molto giovane.

Si mise seduto sul lettino accanto a Maira e cominciò a parlarci. Lei gli fece alcune domande che riguardavano in generale gli Auri e lui rispose tranquillamente a tutto.

Passarono in questo modo due giornate e finalmente, la principessa decise di domandare ciò che le interessava.

Juffri arrivò nel pomeriggio:

«Ti ricordi tutto ora?»

«Quasi grazie a te, ma manca ancora qualcosa» disse con voce furbetta

«Bene, chiedimi pure» rispose Juffri.

Gli fece diverse domande sulla battaglia tra Auri e fate per non arrivare immediatamente al punto e infine chiese:

«Quindi noi Auri combattiamo le fate per una questione di espansione e per un motivo di vecchia data?»

«Esattamente»

«E come farebbero a vincerci? Abbiamo un punto debole?»

«Non vinceranno, te lo assicuro, però se abbiamo un punto debole è sicuramente l'oro»

«L'oro?»

«Si, il nostro popolo lo adora ed è un enorme problema perché ci attira come il polline attira gli insetti e potremmo cadere in una trappola se qualcuno ne venisse a conoscenza»

«Vuoi dire che proprio nessuno sa qual è il nostro punto debole?»

«Esatto, ne siamo a conoscenza solo noi Auri e i giganti da cui siamo nati»

«Va bene, ora so come difendermi durante le battaglie»

«Ricordi tutto allora?»

«Si»

«Bene, penso che ti rimanderanno a casa, dove abiti?»

«Ehm ... al centro, vicino al grande albero» rispose Maira che si ricordava ciò che le aveva raccontato Perla quando era stata costretta ad andare nel villaggio degli Auri per cercare la collana magica.

«Ah, le case centrali sono le più belle, però l'albero è stato abbattuto tempo fa»

«Mi dispiace, mi era simpatico, comunque hai ragione: la mia casa è bellissima e l'ho amata dal primo momento che l'ho vista, ha qualcosa di magico» rispose sognante pensando con nostalgia alla sua bella rosa

«Verrò a trovarti allora» disse Juffri risvegliandola dai suoi pensieri

«Ti aspetto».

L'Auro se ne andò e Maira si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo:per un attimo aveva avuto paura di essere stata scoperta.

Fu fatta uscire dall'albero il giorno seguente e senza farsi vedere uscì immediatamente dalla foresta, si ritrasformò con sollievo in una fata e volò prontamente verso casa.

Il giardino fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora