È pomeriggio, ho appena finito di studiare e Clarissa dovrebbe essere qui tra poco. Inutile dire che ho un po' di ansia, come sempre, soprattutto per ciò che oggi potrebbe dirmi.
Non ho ancora deciso se perdonarla da subito o no, non so neanche cosa mi dirà.
Dipende tutto da questo probabilmente, se mi chiederà scusa, se le dispiace davvero o non so, dipende tutto da lei.
Cammino avanti e indietro mentre la aspetto, sperando che non faccia troppo ritardo. Per fortuna i miei non sono in casa, altrimenti avrebbero iniziato a chiedere a Clarissa o a me la ragione per cui non ci vediamo più come prima, o cose del genere. Non mi piace parlare con loro di questo, mi piace tenerlo per me. Probabilmente sarà a causa del mio del mio carattere, ma spesso, sempre in realtà, preferisco tenere tutto per me e non parlarne con nessuno.
Per fortuna sento il campanello suonare, anche perché non ne potevo più di aspettare. Vado velocemente di sotto, ed apro la porta, trovando Clarissa. Ha i capelli legati in una coda alta, con qualche ciuffetto sul viso, e mi guarda con i suoi occhioni, adesso grigi. Se ha gli occhi grigi, conoscendola, vuol dire che è triste. Mi sposto leggermente per farla entrare e lei mi rivolge un piccolo sorriso. Assurdo pensare che fino a qualche settimana fa passavamo le giornate in questa casa, mentre ora si guarda intorno come se fosse una casa a lei sconosciuta.
"Andiamo in camera tua?" Domanda, spiccando parola per la prima volta da quando è qui. Io annuisco semplicemente, ed entrambe andiamo verso la mia stanza in silenzio. Non saprei neanche cosa dirle, nonostante tutte le cose successe in questo periodo.
Appena arriviamo in camera mi siedo sul mio letto, ma le rimane ferma in piedi.
"Non ti siedi?" Domando, e lei in risposta scuote la testa.
"Preferisco rimanere in piedi, se non ti dispiace" Dice, ed io scuoto la testa e rimango seduta.
La tensione tra di noi è tanta, ma nessuna tra noi due ha voglia di spiccare parola per prima. Non avrei mai immaginato che mi sarei trovata in questa situazione proprio con lei, che mi sarei sentita a disagio con Clarissa nella stessa stanza, e nemmeno che non avrei avuto niente da dirle. A volte è assurdo come cambiano le cose e con quanta facilità lo facciano.
"Cosa devi dirmi?" Domando, finalmente rompendo il silenzio. Credo che se non avessi detto niente saremmo rimaste parecchio in questa situazione di silenzio e disagio.
"I-io.. credo che ti debba delle scuse" Mormora, ed io annuisco, rimanendo ancora in silenzio per ascoltarla.
"Mi sono comportata male con te, ti ho quasi dimenticata..."
"Tu mi hai dimenticata. Per te è come se non esistessi più, come se fossi una sconosciuta. Ma non lo sono, non sono una persona qualunque, dovrei essere la tua migliore amica, non un estranea" Clarissa rimane in silenzio annuendo solamente. In fondo cosa potrebbe dire?
"Deni mi dispiace, mi sono comportata male con te, ho fatto esattamente ciò che tu avevi paura che facessi. Sono stata una stupida e mi manchi" Dice, si vede che è dispiaciuta, ma non credo che si renda davvero conto di come sono stata io.
"Ma l'hai fatto e io ci sono rimasta male. Sai che sei l'unica amica che ho sempre avuto, ma tu per andare dietro alle persone migliori di me sei mi hai lasciata sola, dimenticandoti completamente di me e della nostra amicizia" Clarissa si mordicchia il labbro, segno che è pentita e dispiaciuta.
"Lo so, ma hai sempre saputo quanto mi piacesse Luke, ed avere un'occasione con lui è sempre stato ciò che volevo. Non dovevo dimenticarti così, e mi dispiace, te lo giuro sulla cosa di più cara che ho che sono pentita, ma tu non sei rimasta sola no?" A quel punto mi alzo anch'io e continuo a guardarla, stare seduta durante una lite non è il massimo.
"Si, l'ho sempre saputo e non ti ho mai negato di essere felice con lui, semplicemente non volevo che tutto andasse così. Avresti potuto avvicinarti a Luke e ai suoi amici, ma senza dimentica me, che dovrei essere la tua migliore amica. E no, non ero del tutto sola, ma non vuol dire che non abbia bisogno della mia migliore amica" Clarissa continua a guardarmi e a torturarsi in labbro, mentre io cerco di rimanere fredda.
"Deni lo so che ho sbagliato, me ne sono resa conto. Non dovevo mettere la nostra amicizia da parte per Luke, ma avevo paura che a te non andasse bene il fatto che mi stavo avvicinando a lui e ai suoi amici" A questo punto la guardo, abbastanza basita da questo.
"Dio Clarissa, ti ho ripetuto miliardi di volte che il fatto che ti piacesse Luke e che tu volessi avvicinarti a lui non mi avrebbe dato fastidio. Forse ero un po' titubante, ma proprio perché avevo paura di questo, avevo paura che trovassi persone migliori. E così è stato a quanto pare. E, nel caso non lo sapessi, io e Luke abbiamo chiarito, tra di noi non ci sono più problemi" Clarissa mi guarda sempre più triste e dispiaciuta, mentre io mi sento sempre più male.
"Deni no, non sono migliori di te..." Inizia a dire, ma io scuoto la testa.
"Hai dimostrato il contrario allontanandoti da me sai? Sai che non mi sono mai sentita un'ottima amica, ma con questo comportamento mi hai dimostrato il contrario" Mi mordo con forza il labbro per non piangere. Non voglio che mi veda piangere, soprattutto dopo questa nostra litigata.
"Tu sei un'amica fantastica, ti ho sempre voluta come amica. Non sono disposta a perderti. Magari ora non mi perdonerai e lo capisco, non mi perdono nemmeno io, ma ti prometto che non farò più quelle scemenze. Mi farò perdonare" Vederla così determinata mi fa ricordare la mia migliore amica di sempre, ma annuisco solamente. Non posso dimenticare tutto ciò che mi ha fatto alla fine, ma almeno è determinata e vuole che ritorniamo amiche come prima.
"Ti lascio sola?" Domanda, ed io annuisco.
"Ci vediamo domani a scuola" Dico, e lei annuisce, e la accompagno verso la porta.
"Vuoi un passaggio?" Domanda poi, ma io scuoto la testa.
"No tranquilla, ci vediamo direttamente fuori" Accenno un sorriso e lei ricambia. Le apro la porta e lei, dopo avermi salutata, esce, ed io vado subito in camera mia.
A Clarissa ho chiesto sempre e solo una cosa: quella di non lasciarmi sola così, all'improvviso, senza una reale ragione. Se si era stancata di me avrebbe potuto dirmi la verità da subito, senza dovermi far stare male così tanto. Ho sempre avuto incertezze su me stessa, incertezze che ora pian piano stanno svanendo grazie ad Ashton, ma questa storia non ha fatto altro che aumentarle, visto che ho sempre avuto paura di venir lasciata dalla mia migliore amica per qualcuno migliore di me. Clarissa ha sempre saputo questo, infatti, la cosa che più fa male, è che nonostante sapesse questo, lei l'ha fatto ugualmente. Insomma, non credo che bisogna mettere fine ad un'amicizia per altre nuove, avrebbe potuto mantenere lo stesso la nostra amicizia, così come ho fatto io. Sono diventata amica di Ashton, Calum e Michael, ma non credo di aver messo da parte lei, come invece ha fatto con me.
"Chi ha fatto piangere la mia bellissima Denise?" Sento una voce dalla finestra, Ashton. Sto piangendo e nemmeno me ne sono resa conto. Asciugo velocemente tutte le lacrime e mi avvicino alla finestra.
"No, non è niente" Mormoro, ma Ashton continua a guardarmi, per poi arrampicarsi sull'albero che ci separa ed entrare in camera mia.
"Potevi usare la porta, non c'è nessuno in casa" Mormoro, mentre Ashton va verso il mio letto e si siede, per poi farmi segno di avvicinarmi.
"Non mi andava, è divertente scavalcare" Sorrido un po' e mi siedo accanto a lui, ed il suo braccio si posa subito intorno le mie spalle, e mi attira a sé. Arrossisco a quel gesto, ma poggio la testa sul suo petto, mentre lui mi accarezza la testa ed il braccio, stringendomi a sé. Alle sue carezze rabbrividisco, ma è una bella sensazione.
"Allora, che è successo? Ne vuoi parlare?" Sospiro ed annuisco, credo che parlarne mi farebbe bene, soprattutto se con Ashton.
Gli racconto tutta la conversazione con Clarissa, mentre lui mi fa delle dolci carezze e mi ascolta in silenzio, annuendo a volte.
"Den, siamo amici no? Ho anche altri amici, quindi posso dirtelo con tutta sincerità. Sei l'amica che tutti vorrebbero, sai ascoltare, sai dare consigli, non fai mai niente di sbagliato, e fidati quando dico che non c'è nessuno meglio di te. Io con te mi sono trovato fin da subito benissimo. Magari all'inizio eri chiusa, ma per via del tuo carattere, ma una volta che ti sei aperta con me ti ho trovato ancor più fantastica. Mi sopporti tutti i giorni e lasci che scavalchi la tua finestra quando voglio, e fai anche ginnastica con me, credi che questo sia poco?" Sorrido alle sue parole e rido alla fine e lo guardo. Lui mi rivolge un tenero sorrido, ed io lo ricambio e arrossisco.
"Ash non so, ho sempre avuto paura di rimanere sola, e questa storia con Clarissa non fa altro che aumentare le mie insicurezze. Lo sai, non ho mai avuto molti amici, ed ora che l'unica amica che ho sempre avuto mi dimentica così mi far star male" Sussurro, ed Ashton annuisce piano e mi stringe, come se volesse confortarmi. La cosa strana è che con lui riesco ad essere un libro aperto, riesco ad esporre tutte le mie emozioni liberamente e a dire tutto ciò che mi passa per la testa, senza la costante paura di essere giudicata. Una delle cose che più mi piace di Ashton è proprio questa, non mi sono mai sentita così.
Ashton, dopo le mie parole, mi prende il viso e mi guarda.
"Ascoltami bene ora. So che non hai mai avuto molti amici, ma, come vedi, ora hai me, Cal, Mike e anche Luke a quanto pare. Se tu non fossi una brava amica, come dici tu, non credi che anche noi saremmo andati via? E, inoltre, anche se non avessi noi, la colpa non sarebbe tua. So che tu non lo credi, ma ti ho come amica, e fidati che se ti lasciano sola gli altri, allora sono loro gli stupidi. Non hai niente di sbagliato. Capita di rimanere soli nella vita, capita di non avere amici, ma la colpa non è mai la tua, ma degli altri. Purtroppo, in amicizia, succede di avere alti e bassi, di litigare, ma forse queste esperienze servono a solidificare ancor di più l'amicizia. Probabilmente ora non mi crederai, ma è così" Ashton ha tenuto per tutto il tempo il mio viso tra le sue mani, e mi ha guardata negli occhi, lasciandoci a volte qualche dolce carezza. Sorrido un po' alle sue parole e ci penso. So che ha ragione, ma purtroppo sono io quella che si sente sbagliata.
"Quindi credi che non sia colpa mia se rimango sempre sola?" Domando, quasi in un sussurro.
"Affatto, non è assolutamente colpa tua. Spesso sono le persone stupide che fanno così, che non ti conoscono a fondo, e poi ti lasciano sola. Queste persone non le capisco nemmeno io, ma purtroppo nel mondo ci sono. Ma se lo fanno, non darti le colpe, non sentirti sbagliata, perché non lo sei. Nella vita le persone giuste, in un modo o nell'altro, arrivano sempre. Bisogna solo avere pazienza d aspettarle. A volte ti sembrerà che non le troverai mai, che non arriveranno mai, ma lo faranno. Devi solo aver pazienza" Il tono dolce di Ashton quasi mi rilassa, ed io annuisco e penso alle sue parole, mentre lui continua ad accarezzarmi dolcemente.
"Ash? Sai, io credo di aver trovato le persone giuste, e tu sei la prima" Sussurro, cercando di non arrossire troppo, ed Ashton mi rivolge un caloroso sorriso con le fossette.
"Sono molto felice di esserlo, non ti deluderò" Sorriso e lo abbraccio forte, e lui ricambia la stretta, ed io mi ritrovo a pensare ancora una volta, quanto stia bene tra le sue braccia.
"Grazie di tutto. Ti voglio bene" Sussurro nel suo orecchio, dandogli un bacio sulla guancia, facendomi arrossire. Peccato che non è che voglia proprio bene ad Ashton, ma credo di provare qualcosa di più. Ma non ne sono nemmeno sicura, non so più niente.
"Te ne voglio anch'io. Tanto" Sussurra, continuando ad accarezzarmi la schiena e a stringermi forte.
E Ashton oggi, nemmeno volendo, mi ha dato una lezione sull'amicizia, che mi servirà tanto, ne sono certa.
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Lessons|| Ashton Irwin
Fanfiction"Devi solo capire che tutti siamo belli a modo nostro. Abbiamo tutti delle piccole imperfezioni, ma dobbiamo imparare a convivere con queste. Ognuno di noi ha i propri difetti, e ognuno di noi ha anche i propri pregi. Ma devi imparare ad apprezzare...