Capitolo 10

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Casa
Stesso giorno
Rimasi imprietita dalle parole di Kristian
Mittens: Per me?! Non ho capito
Si alzó cercando di non sembrare furioso
Kristian: Ha visto quanto soffri accanto a lui, pensa che ti ha fatto sentire male ma per me è altro e lo devi dire
Mittens: Non è il caso...
Kristian: PARLA, ORA!
Sospirai
Mittens: Vicino a lui mi sento più che bene, soffro perché mi ricorda Stuart due anni fa, ma Daniel non mi faceva soffrire fisicamente
Abbassai lo sguardo con i sensi di colpa che mi colpivano, ora c'era pure questo a farmi soffrire?
Gianmarco si avvicinó a me con aria dispiaciuta
Gianmarco: Non sentirti in colpa, non sei stata tu ad ammazzarlo, non gli hai detto tu di suicidarsi, è stato il suo cuore a dirglielo, ma soppraviverá
Sorrisi commossa e lo abbracciai stretta, che fratellino tenero.
Kristian: Gianmarco ha ragione, non è colpa tua, scusami...
Sorrisi
Mittens: Non fa niente
Gli diedi un bacio a stampo sulla guancia per tranquillzarlo.
Mamma: Portiamolo in ospedale prima che sia troppo tardi
Mittens: È troppo tardi
Mamma: Non è vero, chiamo l'ambulanza e la faccio venire qui
La chiamó dopo aver detto le sue parole e ritornó da noi
Mamma: Sta venendo

Dopo mezz'ora venne e si portó Daniel nel lettino.
Lo guardai mentre lo mettevano dentro, stavo piangendo per lui.
Era uguale a Stuart.

Mi sedetti sul divano con le mani nel volto, in questo momento avrei voluto dare un taglio alla mia vita e andare all'inferno, tutti questi cambiamenti non sarebbero successi se io non sarei partita.
Respirai a lungo silenziosamente e poi alzai lo sguardo notando tutte le facce addosso a me
Mittens: Povero Daniel
Kristian: Eh già...
Sapevo che era un po arrabbiato e che non voleva darlo a vedere.

Sabato (8:00)
Non avevo dormito molto, mi ero addormentata alle tre, ero sovracarica di pensieri tristi:  il cambiamento di Stuart, il coma di Daniel e il rifiuto da parte mia a Robert.
Tutto è successo a causa della mia partenza per tutto quel tempo.
Mi alzai stirrachiandomi e uscì un po fuori, non avevo fame.
Mi andai a sedere sulla panchina del parco e guardai i fidanzatini di quindici anni che si rincorrevano e si baciavano.
Qualcuno si sedette vicino a me, essendo curiosona guardai chi era, era Rosario
Mittens: Hey, Che ci fai qui?
Alzó le spalle
Rosario: Questo dovrei chiedertelo a te, che ci fai qui? Perché sei così giù di morale?
Lo fissai in faccia
Mittens: Daniel è in coma e mi sento una bimba piccola
Rosario: e perché ti senti una bimba? È normale che ti senti così giù, tuo cugino è in coma e capisco il tuo dolore
Mittens: Non hai capito, si è suicidato per me
Mi guardó perplesso
Rosario: Davvero?
Mittens: Si, pensa che lui mi fa restare male, mi sento una bimba piccola a non avergli detto il motivo per cui soffro accanto a lui... Mi ricorda il Stuart di una volta
Sembrava stupito quanto me
Rosario: Oh cavolo, mi dispiace tanto, spero guarisca presto, hai molti tormenti in testa e ti si vede in faccia
Cercai di trattenere le lacrime, Rosario mi accarezzó la spalla cercando di calmarmi.
Rosario: Stai tranquilla, Daniel guarirá presto, anche se non lo conosco bene bene penso che guarirá
Sorrise ed io ricambiai
Rosario: Comunque sai che piacci a Stuart più di quanto pensassi?
Mittens: E perché ama una stupida ragazza che non fa altro che peggiorare le cose?
Rosario: Ti ama perché mi ha detto che sei l'unica ragazza a parlargli e ad amarlo per quello che è e non per l'aspetto
Mittens: Davvero pensa questo di me?
Rosario: Proprio così
Mittens: Grazie per avermelo detto, credo che cercheró di recuperare il nostro rapporto domani quando avró il morale giusto
Mi alzai e lo baciai nei capelli, lo salutai felice e andai in un bar a mangiare qualcosa.
Entrai e vidi il proprietario che puliva
Mittens: Salve, posso avere una granita alla fragola con panna?
Barrista: Certo signorina
Il Barrista sembrava aver non piú di trent'anni, aveva gli occhi castano chiaro e i capelli neri.
Mi sedetti su un tavolo libero e appena arrivó la granita me la mangiai lentamente per non congelarmi il cervello.
Finita la granita pagai e uscí, sbattei contro qualcuno e alzai lo sguardo, era Stuart.
Stuart: Scusami! Non volevo
Mittens: Stuart! Che fai da queste parti?
Stuart: Niente, stavo solo prendendo una boccata d'aria, Rosario mi ha detto la tua spiacevolezza e sono venuto a cercarti per dirti che io saró sempre al tuo fianco, ho capito da solo chi sono veramente, sono il tuo migliore amico e fidanzato della storia, vieni qui
Mi tese la mano facendo il sorriso che amavo.
Continuavo a tenere lo sguardo basso, ero troppo triste per abbracciarlo.
Stuart: Vuol dire che non mi vuoi bene
Fece finta di intristirsi facendo il labbruccio.
Risi e alzai lo sguardo, lui mi toccó e scappó
Stuart: Sei lenta!
Scoppiai a ridere e cominciai a correre
Mittens: Ti faccio vedere io!
Stavamo giocando ad acchiaperella, eravamo tornati i bambinelli di due anni fa e questo mi faceva piacere.

Spero sia piaciuto anche questo capitolo! Stuart è finalmente tornato se stesso ma Daniel? Vivrá o morirá?
Robert continuerá ad amare Mittens?
Ciau😘😍

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