Anna non era mai stata così veloce ad asciugarsi i capelli, perché in meno di un quarto d'ora era riuscita a rendersi presentabile, per quanto presentabile potesse ritenersi senza un filo di trucco addosso (perché mai avrebbe dovuto indossarne? Mica doveva fare colpo su qualcuno, no...?) e con una maglia oversize sopra un paio di skinny jeans. Per lo meno, si era lavata i denti (sperava proprio che Alex non avesse sentito l'odore di parmigiano nel suo alito, poco prima!) e i suoi capelli profumavano incredibilmente di cannella, nella leggera aria di fine inverno, grazie a quel prodotto della Lush che Belén le aveva regalato: perlomeno, poteva perdonare loro di essere leggermente elettrici sulle punte.
Ora, lei e Alex passeggiavano fianco a fianco per le ampie vie deserte del Paddock, le luci dei lampioni a illuminare il cammino verso il motorhome dello Sky Racing Team. Procedevano adagio, lentamente, ma avevano entrambi come l'impressione che avrebbero proceduto a quel ritmo strascicato anche se lei non si fosse infortunata alla caviglia solo un paio d'ore prima. Non avevano alcuna fretta di raggiungere la loro meta, quasi a voler irragionevolmente prolungare quel momento in cui erano soli.
«Entonces,» fu Alex a riaprire la conversazione e lei gliene fu silenziosamente grata, perché non era proprio brava in quelle cose, «è la prima volta che vieni a una gara?».
Anna ridacchiò e scosse la testa. «Oh, no. Andrea mi porta ogni volta che può ed è così da quando ha cominciato in centoventicinque».
«Non ti avevo mai vista, prima.» mormorò Alex pensieroso, rivolgendole uno sguardo di sottecchi.
Ti avrei notata, altrimenti. – aggiunse solo nella sua testa.
«Sì, beh...» Anna storse il naso in una smorfia, «di solito non do spettacolo come oggi: mi limito a starmene buona buona dentro i box fino alla fine della gara. E visto che i risultati del cambiare strategia sono quelli di oggi, forse mi conviene tornare al vecchio metodo.» Nascose una nuova risata dietro il dorso della mano destra.
«Pero al meno te conocì.» mormorò Alex tra sé e sé, rendendosi conto, solo quando la guardò di sottecchi e la trovò ad osservarlo con un sorriso dolcissimo, di averlo detto ad alta voce. Schiarirsi la gola e arrossire fu un tutt'uno, mentre nella sua mente si rimproverava di essere così dannatamente impacciato... oh, ma non avrebbe potuto prendere da Marc almeno un po' della sua sfacciataggine?
Anna sembrò capire perfettamente il suo disagio, perché allacciò le mani dietro la schiena e proseguì il discorso, come se lui non avesse parlato. «Quando ero più piccola, Andrea mi portava spesso: quella della Ducati era una seconda famiglia, per me. Poi, con l'ultimo anno al liceo e l'inizio dell'università, è stato più difficile organizzarsi, ma non perdo mai la prima gara della stagione: trovo che il Qatar abbia qualcosa di magico.» raccontò: parlare con Alex le veniva semplice, come se fossero amici da una vita.
«Estàs estudiando en la universidad?» domandò lui interessato. «Cosa?».
Anna sorrise con una punta di orgoglio. «Medicina: generale per i primi cinque anni, poi intendo specializzarmi in medicina traslazionale.» Alex corrugò la fronte in una muta domanda. «Uhm... non saprei come tradurlo in spagnolo,» ammise Anna, stringendosi nelle spalle, «ma diciamo che, semplificandolo molto, è quel ramo della medicina che studia nuove cure per malattie che ancora non ne hanno una che funzioni al meglio.» spiegò, con un sorriso strano sulle labbra, i suoi occhi ora fissi su un orizzonte lontano e immaginario.
«Sembra muy complicado y... impegnativo.» commentò Alex, fermandosi perché erano finalmente giunti sotto al motorhome dello Sky Racing Team – secondo i suoi gusti, anche troppo velocemente.
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CRASH
FanfictionIl ragazzo dolce o quello stronzo? Scegliere non è mai semplice e ancora di meno lo è per Anna Iannone, sorella del famoso pilota di MotoGP, Andrea Iannone. Specialmente se consideriamo che il ragazzo dolce è Alex Marquez, col quale Anna instaura u...