5. Milk and Talk

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Quando Anna era rientrata nel motorhome, aveva un sorriso gongolante sulle labbra che non sarebbe riuscita a cancellare neanche se si fosse sforzata. Si sentiva semplicemente euforica e capiva, forse per la prima volta in vita sua, il significato di sentirsi al settimo cielo. Era come se stesse passeggiando sulle nuvole: sentiva il cuore leggero, la mente leggera... si sentiva tutta leggera, come se le ossa avessero smesso di pesare e il suo corpo si fosse trovato sulla luna. Chiuse la porta a chiave e poi si strinse il telefono al petto, quasi fosse un bene prezioso, da abbracciare e accudire, e volteggiò fino alla zona giorno, canticchiando a bassa voce tra sé e sé.

«Qualcuno è di ottimo umore.» notò Belén Rodriguez con un sorrisetto divertito nella voce cristallina.

Anna si gelò sul posto e si girò di scatto verso l'isolotto della cucina, dove la ragazza era seduta con una tazza tra le mani: stava bevendo un infuso che mandava profumo di spezie in tutto il motorhome.

«Oh, ciao Belén!» la salutò, sfoderando il suo miglior sorriso innocente, anche se la voce le era uscita così strozzata che non era difficile sgamarla. Belén, infatti, le rivolse uno sguardo civettuolo, sbattendo le lunghe ciglia scure. «Non... non mi aspettavo di trovarti ancora sveglia.» mormorò a disagio, lanciando un'occhiata all'orologio appeso al muro, che segnava le tre e mezza.

Belén emise uno sbuffo ironico. «E secondo te tuo fratello mi lasciava andare a dormire prima che tu fossi tornata?» domandò retoricamente, sollevando un sopracciglio e portandosi la tazza alle labbra, per berne un piccolo sorso, i suoi occhi incantevoli che non smettevano di studiare l'espressione ancora sognante della ragazza.

Anna sospirò e scosse il capo, avvicinandosi a lei e prendendo posto sull'alto sgabello, una gamba ripiegata sotto al corpo e l'altra (quella con la caviglia indolenzita) lasciata a penzoloni. «Andrea dov'è?».

«In bagno a fare una doccia.» rispose Belén, poggiando la tazza sul ripiano.

Anna la squadrò, notando solo in quell'istante che la ragazza indossava solamente una vestaglia di raso bianco, che contrastava in modo sublime col suo incarnato olivastro. Non le riusciva difficile immaginare che, al di sotto, non indossasse biancheria e anche perché suo fratello fosse sotto la doccia. Distolse lo sguardo, quasi a disagio, perché sapeva che certe cose fossero normali in una coppia... ma era pur sempre suo fratello e ugh.

«Ne vuoi un po'?» domandò Belén, quasi avesse intuito i suoi pensieri e volesse distrarla subito, accennando alla tisana.

Anna scosse il capo. «No, credo che prenderò un po' di latte con un paio di Baiocchi.» Non poté impedirsi di ridacchiare leggermente a quella parola e al modo tenero in cui Alex aveva cercato di ripeterla, senza riuscirci.

Si alzò, afferrò il pacchetto dalla mensola sopra il lavabo e prese il cartone del latte dal frigorifero, appropriandosi anche della sua tazza da viaggio: una coffeemug di Star Wars, con la figura di Kylo Ren su uno sfondo nero, che si colorava con la sua spada laser rossa e un cielo stellato e pieno di astronavi quando la si riempiva con una bevanda calda.

Sistemò tutto sul tavolo, il pacchetto dei biscotti poggiato contro la tazza, che mostrava ora solo Kylo, dato che il latte versato all'interno era freddo, un tovagliolo sotto di essa. Afferrò un paio di Baiocchi e li deposito sul fazzoletto, uno sopra l'altro.

Belén la fissò in silenzio, incuriosita, mentre Anna riafferrava il cellulare e scattava un paio di foto – probabilmente, si disse, da mettere su Instagram. Poi, le porse il telefono.

«Ne faresti una a me?» domandò, afferrando un biscotto e mettendoselo tra le labbra.

Belén fece tre scatti, da diverse angolazioni, neanche stessero facendo un piccolo book privato, poi le restituì il telefono con un sorriso divertito, prima di alzarsi e lavare la propria tazza. «Allora, com'è andata la serata?» domandò vagamente, gettandole un'occhiata di sottecchi.

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