17. Worries

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"Servizio di segreteria telefonica, risponde il..."

«Fanculo!» Alex chiuse la chiamata con un gesto frustrato, gettando il telefono sul divano e il capo contro i cuscini alle sue spalle.

Marc gli lanciò un'occhiata contrariata dalla poltrona, mettendo in pausa il film che stavano tentando di guardare – o, per lo meno, che lui stava tentando di guardare, dato che suo fratello sembrava preso da tutt'altro. «Stai ancora provando a chiamare quella ragazza?».

«Anna, sì.» puntualizzò Alex con il tono più acido di quel che avrebbe voluto.

«Lasciala perdere, fratellino: il mare è pieno di pesci! Non vale la pena stare così in pensiero per una ragazzina come quella. Non te l'ho voluto dire prima, ma la parentela con Iannone non è che mi ispirasse poi così tanto».

«Marc.» Adesso la voce di Alex aveva assunto una sfumatura perentoria. «Se il tuo è un modo per tirarmi su di morale, sappi che non sta funzionando. Non sta funzionando affatto».

Marc sbuffò e roteò gli occhi. «Cos'è successo, stavolta?».

«Continuo a chiamarla e continua a entrare la dannata segreteria telefonica!».

«Magari ha bloccato il tuo numero.» Marc afferrò il proprio cellulare dal tavolino basso di fronte al divano e glielo porse.

Alex scosse il capo. «No. Se non vuole parlarmi, non la costringerò con l'inganno».

«E allora che farai? Continuerai a provare a chiamarla col tuo numero nella speranza che ti sblocchi?».

«Io...».

«E se non ti sbloccasse mai più?».

Alex si lasciò andare a un verso frustrato. «Io non lo so!» sbottò, entrambe le mani nei capelli. «Non so che fare, onestamente. Ma so che non voglio lasciare le cose così con lei!».

Marc sospirò. «Ti piace proprio così tanto questa Anna, eh?».

«Piace anche a te, non fingere che non sia così.» borbottò Alex arrossendo.

Il maggiore scrollò le spalle. «Trovo che sia adorabile, è vero. E mi piacevate insieme. Mi piacevi tu quand'eri con lei, perché ti illuminavi e si vedeva quanto ti aveva preso. Ma questo non significa che la approvi in toto, specialmente considerando il modo in cui ti ha trattato.» Si corrucciò, contrariato.

«Io credo sia stato solo tutto un grosso malinteso, con la questione di Sandra, e-».

«E la sta giustificando. Di nuovo».

«Forse ho sbagliato io.» sospirò Alex arrendevole, le labbra piegate in un broncio. «Non avrei dovuto lasciare che Sandra mi baciasse. Avrei dovuto togliermi, lo so! Ma mi ha colto di sorpresa e...».

«E lei è proprio una bella ragazza.» concluse Marc per lui, con un ghigno divertito.

«MARC!» lo riprese Alex, senza riuscire a impedire alle sue guance di diventare di nuovo rosse. «Non è questo il punto. A me lei non piace».

«Ma tu piaci a lei, Alex, da quando siamo piccoli. Possibile che tu non te ne sia mai accorto?».

Alex distolse lo sguardo. «Evidentemente non sono sveglio come te.» borbottò debolmente. «E poi, se sapevi che quella era la situazione, perché mi hai permesso di rimanere solo con lei? Quando c'era Anna, oltretutto!» Rialzò il viso e gli lanciò un'occhiata insieme arrabbiata e tradita.

Marc sollevò le mani. «Hey, ora non prendertela con me! Non pensavo di certo che si sarebbe fatta avanti dopo tanti anni e di fronte alla ragazza che ti piace!» si difese, sgranando gli occhi.

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