Cap 1. Il crollo di Jared

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  Jensen Ackles era il re che governava il regno di Remis. Era un uomo molto bello, biondo e atletico. Era giovane e prestante, praticava molti sport e gli piaceva andare a cavallo. La sua vita cambiò quando i suoi genitori decisero che era giunto il momento di sposarsi. All'epoca era ancora principe. Doveva sposarsi con la principessa Danneel del regno di Aragorn. Non aveva mai visto la principessa, ma un'alleanza tra i due regni era indispensabile per mantenere la pace.


Il fato però non guarda in faccia nessuno e il giovane principe, anziché innamorarsi della bella Danneel, si innamorò di suo fratello: Jared.

Jared era bello, dolce, gentile, timido, arrossiva spesso quando Jensen lo guardava e quando si offrì per gentilezza, di mostrare al principe qualche mossa a golf e si mise dietro di lui per fargli capire meglio come muovere la stecchetta, Jensen avvertì mille brividi dentro di lui.

Era molto facile per Jensen innamorarsi di lui.

Così come lo fu per Jared.

Quel giorno, Jensen passò la giornata intera con la principessa per conoscerla. Naturalmente il matrimonio era già pronto, ma era dovere del galateo, mostrare almeno un minimo di corteggiamento e di interessamento prima di convolare a nozze.

Jared rimase in giardino taciturno e triste, pensando al principe e a sua sorella da soli, in mezzo alla natura che si scambiavano frasi dolci.

Quando poi Jensen tornò per salutare tutta la famiglia, mentre si preparava a lasciare il regno, chiamò Jared con una scusa, lo chiamò nella scuderia della famiglia e quando Jared entrò, Jensen lo trascinò praticamente dentro, baciandolo con passione.

Non ci fu bisogno di dire niente, perché Jared ricambiò immediatamente.

La loro non fu una storia come Romeo e Giulietta. Ovviamente i genitori non furono molto contenti del fatto che Jensen mandasse a monte il matrimonio con la principessa Danneel, soprattutto per un uomo, ma Jensen, che era stato da sempre un grandissimo oratore nell'arte di parlare con la gente, fece presente al padre che, l'alleanza ci sarebbe comunque stata, visto che Jared era il fratello di Danneel.

Si discusse molto la questione dell'erede e per quello purtroppo non c'era soluzione. Jensen chiese ai genitori di dargli tempo per trovare una soluzione, ma loro tempo non gliene diedero e purtroppo i rapporti si ruppero.

Tutto sommato, Jensen e Jared erano felici e innamorati e il matrimonio fu bellissimo e pieno di allegria e romanticismo.

Fino a quando Jared non cominciò a cambiare....




Capitò tutto un giorno qualunque. Jensen, ormai già re, aveva salutato il suo Jared che si era appena svegliato, in cucina, con un bacio. Gli aveva detto "Ti amo" . Jared però sembrava assente e dopo il ti amo di Jensen, si bloccò, tenendosi una mano premuta sul petto, come se faticasse a respirare.

"AH – AHH."

"JARED, JARED, CHE HAI? JARED!"

Jared lo guardò confuso e spaventato e poi svenne tra le sue braccia.


Quando tornò in sé, aveva uno stuolo di cameriere e servitori intorno al suo letto e Jensen che lo guardava molto preoccupato.

"Ti sei ripreso, grazie al cielo!!" disse Jensen.

"Mpf." Fu la risposta scocciata di Jared. "Tutto questo per un piccolo svenimento?" disse sgarbato.

"Piccolo?? Jared, mio sposo, sembrava che stessi per avere un collasso! Ho temuto seriamente per la tua vita!!" disse Jensen addolorato, andandogli vicino.

Jared si alzò infastidito. "Ti preoccupi sempre troppo. Esageri sempre tutto!" disse.

"Esagero?" chiese Jensen, strizzando gli occhi, poi si rese conto che tutti li stavano guardando e disse a voce un po' alterata:

"Uscite fuori, uscite!!"

I servitori e le cameriere ubbidirono all'istante, lasciandoli soli.

"Perché li hai fatti uscire?" chiese Jared.

"Stavamo dando spettacolo. Ho pensato che dovevamo essere solo noi due, così se ti va di dirmi qualcosa..." cominciò Jensen.

Jared rise. "Hai già dato spettacolo. Se non volevi farlo, bastava che non informassi tutti di questo mio..."

"Crollo??"

Jared storse la bocca. "Non è un crollo. È stato solo un capogiro. "

"Ma dettato da COSA?"

Jared sospirò. "Forse dal fatto che mi esasperi, ok??" gridò.

Jensen era esterrefatto. Deglutì. "Adesso...chiamo il medico di corte. Tu non stai bene. Devi essere visitato." Disse, sbattendosi la porta alle spalle, mentre Jared scuoteva la testa, seccato.




*

" Allora, dottore?" chiese Jensen, una volta che l'ebbe visitato e Jared stava rimettendosi la camicia.

Il dottore lo chiamò per parlargli in separata sede.

" Sua Altezza non ha nulla, sire. Nulla di contagioso o grave, comunque. Nulla di clinico." Disse il medico.

"Ma DEVE avere qualcosa! È praticamente SVENUTO prima e quando si è risvegliato ha cominciato ad aggredirmi!"

" Sire, io credo che sua Altezza sia un po' stressato, ecco. Un esaurimento nervoso è possibile."

Jensen era a bocca aperta.

"Gli ho sempre fatto avere tutto, ho sempre provveduto affinchè non gli mancasse mai niente, come può essere stressato?"

"Come sono i vostri rapporti ultimamente?"

Jensen si perse a pensare. Effettivamente negli ultimi tempi Jared era un po' più spento e sembrava anche più malinconico, ma non aveva mai rifiutato i suoi baci, le sue carezze...

"Difficili." Disse Jensen, ripensando a quanto aveva cercato di non vedere a volte l'insofferenza del compagno.

"Forse è questa la causa." Disse il medico.

"Sta forse cercando di alludere che non siamo felici?? Le giuro che io amo Jared più della mia stessa vita!!" disse Jensen, sentendosi colpito.

"Su questo non ho dubbi, ma lui cosa ne pensa di questo amore?" chiese il medico.

Jensen deglutì. "Non capisco...io..."

"Ne è proprio sicuro che ne sia felice?" chiese il medico.

Jensen barcollò, sembrava quasi gli mancasse il respiro.

"Come si permette di dire una cosa del genere! Lo sa che sta rischiando l'impiccaggione?"

"Sire, mi dispiace, io non volevo offenderla o offendere sua Altezza, ma il mio mestiere di medico..."

" Impari a tenere a freno quella lingua, se non vuole....vedersi spogliato dal suo bel mestiere!" disse Jensen, con gli occhi lucidi.



*

Quella notte, Jensen cercò il contatto con Jared, sotto le coperte. Non voleva fare l'amore, ma solo abbracciarlo. Jared però mormorò un "Lasciami" stizzito e si allontanò di più da lui.

Jensen non riusciva a stare lì come se niente fosse, dopo quel gesto. Si sedette sul letto, strofinandosi la faccia e i capelli, poi si alzò dal letto per fare un giro nel Palazzo. Era troppo sconvolto.


L'indomani mattina, Jared aveva l'aria di qualcuno che aveva passato la notte in bianco. In cucina, guardava il suo latte senza berlo. Teneva le mani su quella tazza, come se fosse un'ancora di salvezza.

"Jared, ti prego, parlami. Qualsiasi cosa ti sia accaduta, potremmo risolverla insieme. Ti amo e vederti così, mi distrugge!" disse Jensen, quasi in ginocchio da lui.

"Io no..." disse Jared, atono.

"C- come??"

"Io...io non ti amo più, Jensen." disse Jared.

Quello fu l'esatto momento in cui il mondo di Jensen crollò.










Note dell'autrice:

Non è una nuova long, tranquilli ahhah è una storia a cui tengo, perchè secondo me manda un messaggio molto importante!

Non posso dirvi di più per il momento, ma come vedete, è insolito per me scrivere di Jared che non ama più Jensen. Questa è una storia diversa dalle altre e non voglio dire se è vero o non lo è, sta a voi fare tutte le interpretazioni del caso, come il povero Jensen xd   

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