Jared si risvegliò la mattina con uno strano senso di angoscia nello stomaco.
Come un pugno nello stomaco.
Si stropicciò gli occhi, trovandosi a rimpiangere i giorni in cui Jensen e lui si svegliavano l'uno tra le braccia dell'altro con un bacio e poi facevano colazione insieme, nella terrazza, illuminati dai raggi del sole. L'uno seduto in braccio all'altro.
Poi, di colpo, i ricordi di quello che stava per succedere, lo sommersero con la forza di un fulmine.
Quella era la mattina dell'esecuzione di Sheppard!!
Di solito Jared non si vestiva mai senza essersi lavato e improfumato, perché ci teneva tanto ad essere profumato e splendido per il suo amato, ma quella mattina dovette fare un'eccezione e vestirsi in fretta, senza quasi guardarsi allo specchio, per timore di arrivare troppo tardi.
Si mise a correre, chiamando un servo a caso che stava spazzando il pavimento in uno dei tantissimi corridoi del palazzo.
" C'è già stata l'esecuzione??" chiese con il respiro corto.
" Ci sarà a momenti." Disse il servo.
Jared deglutì. Per fortuna non era ancora troppo tardi, ma ogni secondo era prezioso.
Si precipitò fuori dal palazzo, dirigendosi in cortile, senza dare spiegazioni.
Fuori, nella piazza, il re stava parlando a proposito dell'imminente esecuzione mentre il prigioniero era già con la testa chinata pronto ad aspettare la forca.
"Jensen, non lo fare!!!" gridò Jared.
Si voltarono tutti stupiti. Un silenzio tombale invase la folla per qualche secondo. Jensen restò senza parole. Era raro che si chiamassero con il loro nome da battesimo davanti al popolo.
"Ti prego, risparmialo. Risparmiagli la vita." Disse Jared disperato.
"Vi prego di perdonarlo. Il re è ancora sotto shock per quello che gli è accaduto." Disse Jensen al suo popolo.
"NO!" disse Jared con più forza. " Sei tu a dover perdonare."
Jensen sospirò e si voltò verso di lui.
"Comprendo la tua infinita bontà ed è per questo che mi sono innamorato di te ed è per questo che ti amo..."
"Se davvero è così, non respingerla neanche adesso." Replicò Jared.
Jensen sospirò di nuovo. "MA, non si possono salvare tutti. Quest'uomo è il male, quello che ha fatto è la chiara dimostrazione che è un grave pericolo per il regno e se lo lasciamo andare..."
"È davvero per il regno, che lo fai, mio signore, mio re? Oppure è solo una questione di odio, una vendetta per la sofferenza che ti ha arrecato?"
Un lampo di rabbia balenò negli occhi di Jensen.
"Ti proibisco di parlarmi così davanti al mio popolo. Io..."
"È anche il mio popolo! E tu sei l'uomo che amo!" disse Jared con gli occhi luccicanti di lacrime. "Non mi vergogno di dire davanti al nostro popolo, quanto male sono stato in tutti questi mesi, a guardarmi come dall'esterno, respingerti e dirti che non ti amavo più, quando in realtà non avevo mai smesso, quanto ho sofferto quando ad un certo punto ho pensato che tu ci stessi credendo, quanto ho pregato che continuassi a crederci nonostante tutto quello che ti dicessi... io voglio che la gente SAPPIA questo."
"Jared..."
"Ma allo stesso tempo, non voglio insegnare alla nostra gente che è giusto odiare chi ci fa del male, perché incoraggiare all'odio e alla vendetta, serve solo a divulgare altro odio. Giustiziando quest'uomo non fermerai il male, non farai altro che incoraggiarne dell'altro. Non si ferma l'odio con altro odio."
Jensen era molto provato dalle sue parole.
"Che cosa vuoi che faccia? Che faccia finta di niente e lo lasci andare?"
"Se oggi quest'uomo morirà, la sua morte getterà un'ombra sul nostro amore, riservando per sempre a questi lunghi mesi, dei ricordi brutti e infelici. Se lo lasci andare, se lo perdonerai, potremmo pensare ai mesi passati come a mesi FELICI perché nonostante tutto, ci ricorderemmo sempre che l'amore ha vinto."
"Non sai quello che dici..."
"Il nostro amore, Jensen...soltanto un bacio di VERO AMORE poteva spezzare una maledizione potente come quella. Quando ti ho baciato, io sono guarito. Io ho risposto al male che mi è stato fatto con l'amore, puoi farlo anche tu."
Jensen abbassò lo sguardo triste e combattuto. Jared si sentì incoraggiato e si avvicinò a lui, tenendogli le mani.
"Nessun uomo nasce malvagio. Il loro cuore si oscura con il tempo. Anche loro sono innocenti da salvare, perché non credono più nell'amore e vivono una vita senza di esso. Il nostro compito è di mostrare a loro che non esiste solo oscurità, ma anche luce. Non importa quanto saremo respinti. Dobbiamo continuare a provare."
Delle lacrime scivolarono dal volto di Jensen, che fiondò le braccia al collo di Jared e lo abbracciò.
"Popolo, questo è il vostro re e il mio angelo!" disse Jensen alzando il braccio di Jared in alto.
Tutti applaudirono commossi e Jensen diede un bacio appassionato al suo Jared, poi si voltò verso il boia dicendo di andare. Sheppard sarebbe stato risparmiato.
Sheppard non ringraziò i due giovani, anzi disse:
"Se vi aspettate un ringraziamento strappalacrime, preferisco vomitare!" disse.
Per un attimo, un'ombra triste aleggiò sul volto di Jensen, mentre Sheppard andava via, scortato dalle guardie, ma Jared si avvicinò di nuovo a lui e gli disse:
"Non scoraggiarti. Ricordati che è normale. Quando mostri pietà e misericordia, la prima reazione dell'uomo è di attacco, perché prova vergogna per sé stesso. Tu non scoraggiarti e mostrati sicuro di quello che sei e di quello che fai. Alla fine ti apprezzeranno." Disse Jared.
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Un amore Reale
FanfictionLa storia di Jared e Jensen è come una favola romantica. Jensen, principe, si innamora del giovane Jared, il fratello della sua promessa sposa. Quando le cose cominciano ad andare male però, il cuore di Jensen comincia a soffrire e si ritrova a pors...