5. l' invito.

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Avere Vanessa come amica é un vantaggio. Non mi sento molto giù di morale e sento di affrontare le giornate in modo diverso.
Ho un amica. Qualcuno che si interessa a me.
Per la prima volta, una ragazza che non ha paura di me, di parlarmi. Una che non si lascia abbattere dal mio stato di salute.
Ancora non riesco a credere che mi ha chiesto di essere amici. É una ragazza fantastica, forte, solare, spiritosa, intelligente e... Bellissima.
Ricordo la sera del ballo della scuola. Non sono riuscito a trattenermi dal dirle che era bella.
Sono stato uno sciocco a trattarla male quando ha preso le mie parti. Credevo che sarei riuscito a liberarmi di lei come ho sempre fatto con le altre. Ma Vanessa é diversa.
Lei è speciale.
E il suo profumo é qualcosa di indescrivibile. Fa mozzare il fiato. Ora che siamo amici ho la scusa di abbracciarla per poterlo sentire.
Non so a dir la verità se questi sono pensieri che si devono avere su un amica. Oggi pomeriggio sono rimasto di stucco quando è piombata nella mia camera proprio quando mi stavo cambiando. In effetti la colpa è stata mia. Avevo commesso l'errore di lasciare la porta aperta. Ma come potevo aspettarmi che lei sarebbe entrata? E perché l'ha fatto? Forse è stata mia mamma a dirle di salire in camera mia. Boh, non lo so.
So solo che mi sono sentito scottare e non ho neanche avuto il coraggio di mandarla fuori. Mi sono sentito estremamente in imbarazzo.

Vanessa 's pov
A casa di Thomas, dopo che sono uscita dalla sua camera.
Scendo di corsa.
<< Beh, ora vado, piacere di averla conosciuta signora.>> dico rivolta alla madre di Thomas seduta sul divano del soggiorno.
<< Ah, okay, il piacere è stato mio.>> dice raggiungendomi e stringendomi la mano.
<< Allora... Buonasera.>> dico forzando un sorriso.
<< No, aspetta! >> mi ferma.
<< Ecco, mi chiedevo se ti andava di venire qui a cena da noi, domani alle 21.00 va bene? >>
Oh no. Non un invito.
Temo che mi sentirò a disagio. Ma non posso neanche dirle di no. No quando ha gli occhi lucidi.
<< Ehm, va bene.>>
La saluto e mi avvio verso casa.

Entro in casa e, stranamente, noto i miei genitori in salotto a guardare la tv.

<< Oh, ciao mamma, ciao papà. Come mai a casa così presto?>>

<< Ciao tesoro. Oggi abbiamo chiesto di uscire prima perchè tuo padre si sente stanco e non volevo lasciarlo solo.>> dice mia mamma.

<< Stanco?>>

<< E' tutto apposto tesoro. Era solo un capogiro, ora sto meglio.>> mi rassicura papà.

Uhm.

<< Okay.>> sussurro.

<< Com'è andata a scuola oggi?>> chiede mia mamma.

<< Bene. Ho fatto anche amicizia con un compagno di scuola. Si chiama Thomas, frequenta l'ultimo anno come me.>>

<< Sono contenta per te. E come si mostra? E' simpatico e gentile?>>

Simpatico e gentile? Gentile sì, ma simpatico proprio non saprei.

<< Ehm, credo di sì.>>

Mia mamma sorride emozionata.

<< Ho conosciuto sua madre oggi e mi ha invitata a cena da loro domani sera alle nove, a voi sta bene?>>

Si guardano.

<< Qual è il cognome della madre?>>

<< Sangster, perchè?>> chiedo confusa.

<< Uhm, Sangster questo nome non mi è nuovo.>> fa mio padre alzando il mento.

<< Allora? Posso andarci?>> chiedo ricordandogli che non mi hanno dato una risposta.

Live // Thomas Brodie Sangster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora