Declino

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"Riuscirò a stare di nuovo bene?" pensai tra me e me, "ma certo che c'è la farai, su non fare la femminuccia" ecco la risposta che il mio ego diede a quella domanda; ma qual è il motivo, non mi ha dato una motivazione convincente, io ne avevo bisogno e lei non ha soddisfatto questa richiesta.

Lei mi ha mentito, mi ha portato a credere che fosse tutto okay, come si può perdere l'interesse da un giorno all'altro, ci deve essere un motivo, come può essere crollato tutto senza che io me ne accorgessi.

"Hai fatto del tuo meglio perché tormentarti così?", ecco ancora il mio ego che si ripalesa nella mia mente con l'intento di risolvermi e di risollevare sé stesso, però credendo di aver dato tutto me stesso so che non ho fatto abbastanza, ma se il mio meglio non è abbastanza, allora di cosa hai bisogno?

Non volevo sembrare assillante, infantile o debole, ho accettato passivamente la tua di scelta, mi sono risparmiato le domande, forse proprio perché non volevo sapere le risposte; però poi tu ha detto quella parola, l'ultima parola che avresti e che mi avresti dovuto dire in un momento simile "Scusami..."

Ho atteso un tuo nuovo messaggio per giorni, nella speranza che in realtà tu capissi che era tutto un malinteso, che avevi sbagliato, che eri semplicemente confusa e che ero io ciò di cui avevi bisogno; è inutile dirti, mio caro lettore, che quel messaggio non arrivò mai.

Ricordo quella sensazione come se la vivessi ogni minuto di ogni ora, feci il mio meglio per reprimere tutte le mie emozioni, il mio ego sembrava un uomo agonizzante che urlava per il tradimento appena ricevuto, lacrime amare avrei dovuto versare eppure capii che se tu avessi voluto davvero che il nostro rapporto durasse, non mi avresti messo in una situazione così degradante.

Una volta mi dissero "Tutto accade per una ragione" e solo in quel momento, quando lessi quel messaggio compresi il vero significato di quella che per me, fin a quell'istante, era risultata un inutile frase fatta; a volte non spetta noi l'arduo compito di ricercare quelle ragioni che stanno dietro un avvenimento della nostra vita, a volte dobbiamo avere l'egoismo necessario per evitare il doloroso cammino verso la verità, a volte è meglio concentrarsi sull'accettare le cose nonostante la poca chiarezza e andare avanti.

Incontrai Sofia al termine del mio 3° anno di liceo, era qualcuno con cui ero finalmente di nuovo compatibile; viveva abbastanza lontano da me, però quando potevamo, ci incontravamo a metà strada; ne valeva la pena ogni singola volta.

Nonostante la mia vita fosse un continuo spostarsi e non fermarsi mai, riuscii a trovare un giusto compromesso tra scuola, famiglia, amici, sport e lei; eravamo in una relazione stabile, o per lo meno questo era quello in cui credevo ciecamente.

Eravamo d'accordo che la sincerità fosse la cosa più importante, significava mettere da parte i nostri ego e porre al primo posto la fiducia.

Era piena estate quando ricevetti quel messaggio, "Dobbiamo parlare, non provo più quel sentimento che forse provavo prima, credo che dovremmo chiudere definitivamente il nostro rapporto"; quando senti quelle parole, quando credi di avere una relazione così stabile, così solida, vieni sommerso da domande e curiosità, e la domanda a cui dai la massima priorità è "Perché?", poi arriva il "Come?", e il "Cosa?", e poi "Da quanto?" e poi "c'è forse qualcun altro?" e tutte quelle domande portano a niente che un desiderio insaziabile di curiosità, la curiosità fu la mia dipendenza.

I miei amici cercarono di consolarmi, a miei occhi di compatirmi, ma tutto ciò che dicevano veniva oscurato dalle domande nella mia testa.

A un certo punto accettai la situazione e cercando di rimettermi in piedi, capii che ciò che mi serviva, era qualcun altro, sai com'è quando ti si rompe un oggetto te ne trovi uno nuovo, ma questo è un paragone infelice e non funziona per tutto; nella mia arroganza pensai che stessimo bene insieme e che non mi meritavo tutto questo, mi misi comunque a cercare, innumerevoli ragazze, innumerevoli incontri, se l'avessi saputo prima non avrei iniziato proprio la mia ricerca preservando così la mia dignità.

Nel momento in cui rinunciai, riuscii a superare la faccenda; mi manca ancora la sua presenza nella mia vita, ma lo accettai come elemento del mio passato, qualcosa del mio passato che non posso riavere indietro, un vecchio capitolo su cui potevo solo soffermarmi a rileggere ma senza rivivere l'esperienza; mi gettai alle spalle la ricerca, le domande, non mi servivano più risposte.

Compresi che quando un oggetto si rompe non si è subito pronti ad uno nuovo, a volte si deve rimanere senza quel oggetto per riflettere su se stessi, per imparare ad essere forti senza e far crescere la propria indipendenza; non bisogna cercarne uno nuovo, ma si deve aspettare di meritarselo.

Per tutta la tua vita la gente ti dirà che tutto accade per una ragione e non è per forza il tuo compito ricercare quelle ragioni, a volte la cosa migliore da fare è accettare e andare avanti.


Angolo dell'autore: Ciao ragazzi sono tornato, ho ritrovato finalmente l'ispirazione per scrivere una qualcosa degno di Eromanga-senpai. Questa storia trae molta ispirazione dalla mia ultima relazione, ho cercato però di romanzare il tutto cercando di essere il più leggero possibile, per non appesantire la vostra lettura. Se apprezzate il mio lavoro lasciate un commento dicendo cosa ne pensate e date la stellina a questo nuovo capitolo.





-il vostro Eromanga-senpai

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