Ormai sono passati tre anni.
Tutte le notti lo rivedo in sogno e ogni volta con il cuore in gola gli domando: "Non sei morto?"
Oggi, dopo tre anni,
faccio ancora questo sogno, ma con una differenza: nell'illusione onirica, mi rendo conto a più riprese di stare solo sognando.
Finché non mi sveglio.
Com'è piacevole il clima di Vancouver.
Tutta un'altra cosa rispetto a quello d'Inghilterra: né giornate uggiose, né caldi soffocanti, ma un bel sole splendente e un gradevole vento leggero.
Eppure, ogni mattina, appena sveglio, mi capita di chiedermi: "Che posto è questo?"
Poi, vedendo fuori dalla finestra le belle foglie d'acero stormire nel vento e guardando la giovane donna profondamente addormentata al mio fianco, sospiro piano e mi distendo di nuovo, per riprendere nel sogno il filo dei ricordi...A Londra ero il figlio di un alto funzionario, ma non il tipico ragazzo viziato e fannullone.
Alla fine della scuola superiore, ottenni di essere ammesso alla facoltà di Lettere presso un'importante università e già al secondo anno aprii, insieme ad alcuno amici dalla reputazione discutibile, una ditta di medie dimensioni.Dopo la laurea, riuscii ad assicurarmi un prestito consistente e a mettere su una mia impresa commerciale, trattando qualsiasi cosa potesse farmi guadagnare.
Nel giro di cinque anni, grazie alle conoscenze di mio padre e un po' anche alle mie capacità, ero a capo di un'azienda con un giro di affari di diversi milioni di sterline.
Avevo solo ventisette anni.
Per com'ero a quel tempo, non avevo mai pensato al matrimonio.Non avevo nemmeno un partner sessuale fisso - dico 'partner' perché comprende sia femmine sia maschi.
Al liceo avevo cominciato con le ragazze, e mi ricordo ancora molto chiaramente della prima che mi sono portato a letto.
Era una bella ragazza che aveva due anni più di me.Non aveva occhi grandissimi ma ciglia lunghe e nere, un naso dritto e appuntito, che mi veniva voglia di morsicare, e fossette appena accennate, quando rideva.
La nostra prima volta fu a casa mia.
Quel giorno avevamo saltato le lezioni e l'avevo portata da me, dopo aver allontanato la domestica con una scusa.Lei sembrava piuttosto eccitata.
Cominciammo con un bacio che ci tenne incollati un pezzo, poi cercai di infilarle una mano sotto i vestiti, cosa che non parve suscitare grandi resistenze da parte sua.
Solo quando le toccai i seni con entrambe le mani, aggrottò le sopracciglia, respingendomi debolmente e mormorando uno svogliato 'no', tanto per dire qualcosa.
Ormai il cuore mi batteva a mille e non c'era verso di controllarmi.
Il suo rifiuto mi eccitava ancora di più.
Anche io balbettai meccanicamente qualche sciocchezza, tipo 'ti amo, resterò con te', la spogliai di gran furia e mentre mi sfilavo i pantaloni, le sollevai le gambe e cercai di infilarglielo dentro.
Ci provai tre o quattro volte senza risultato e alla fine trovai la strada con il suo aiuto.
Peccato però che, appena dentro, venni ancor prima di capire cosa avrei dovuto fare.Lei pianse, non sapevo perché.
Pensai che forse tutte le ragazze piangono la prima volta.
Fu solo un anno dopo, quando ormai mi ero fatto una discreta esperienza, che mi resi conto di non essere stato affatto il primo per lei, e forse neanche il terzo o il quarto.
Da allora cambiai ragazza continuamente: a quel punto, trovarne una non era più un problema.
Il problema semmai era sbarazzarmene.
In cuor mio nutrivo un certo disgusto per queste ragazze, che mi tormentavano con le loro promesse e dichiarazioni, al punto che per un certo periodo, alla sola vista di una ragazza, mi venivano i sudori freddi.
Fu allora che un tale, amico di certi amici, mi presentò un ragazzo, un cantante di cabaret, e per me cominciò un nuovo tipo di divertimento.
Fu il primo con cui ebbi una relazione.
È passato così tanto tempo che fatico a ricordare il suo nome.
Però mi pare ancora di vederlo: carnagione chiara, piuttosto bello.
Mi avevano detto che aveva passato i vent'anni d'età, quindi più grande di me, ma ne dimostrava diciotto o diciannove.
L'unico suo difetto erano i brufoli da adolescente che qui e là gli segnavano il volto.
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London Story || Larry Stylinson AU
FanfictionNella Londra ricca e spietata, un giovane capitano d'industria abituato a comprare tutto - anche l'amore di chi non lo ama - incontra un ragazzo quasi adolescente, che si prostituisce per necessità economica o forse per autopunizione, e con lui bru...