183 giorni all'apocalisse

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- Comincio ad essere troppo vecchio per queste cose - Ariel si rivolse al Superco alla sua destra - avrei dovuto ritirarmi anni fa, se Nadel non fosse morto.

- Non ti capita mai di pensare che, forse, il controllo attuato sia eccessivo? Dopotutto, se non avessi avuto la fortuna di trovare un altro allievo, la tua comunità si sarebbe dovuta fondere con quella di qualcun altro.

- Cosa stai dicendo? - Ariel non sopportava che venissero messi in discussione i principi che reggevano l'Equilibrio e il sentire queste parole, non da un allievo all'ultimo stadio ma da un Superco esperto come Gamen, lo fece infuriare - Ci sono punti fermi che non devono essere messi in discussione se vogliamo che il nostro mondo continui a vivere e prosperare nella bontà della Divinità.

- Ariel, amico mio - Gamen non poté far altro che scuotere la testa - mi stupisco sempre per la tua ingenuità ma nel contempo mi rallegro perché gli Ituan di fede come te sono il cemento del nostro sistema.

Ariel non riuscì a capire se l'amico gli stesse facendo un complimento o se, invece, lo stesse insultando e, soprattutto, se stesse dicendo che lui aveva perso la fede ma non ebbe modo di continuare la discussione perché l'attenzione di tutti fu richiamata dal Grande cerimoniere.

- Noi Superchi, detentori del sapere, noi che abbiamo il potere della risonanza e dell'assonanza, noi ci uniamo nel Pensiero collettivo della Pietra dell'innesto divino - il potere psichico di tutti i Superchi si concentrò sulla grande pietra che stava al centro della plenaria e l'aria stessa sembrò farsi densa per le forze che furono messe in gioco - In ogni angolo conosciuto, ogni Superco sta rivolgendosi alla sua Pietra dell'innesto divino facendo si che il nostro pensiero sia il flusso che crei la Grande rete e che giunga al centro, là dove il Superco Designato è simbiotico con la Pietra dell'unicità.

Ariel poteva percepire nell'aria l'emozione dei molti che per la prima volta erano in una plenaria: dall'altro canto lui stesso, nella sua lunga vita, solo altre tre volte aveva partecipato e, in un caso, nemmeno era risuonata la Pietra dell'unicità. Improvvisamente giunse a tutti i presenti l'onda psichica del Superco Designato ed il quadro fu a tutti completo e a tutti fu chiaro quanto grave fosse il momento: addirittura i Terzestri erano preoccupati e si erano attivati in prima persona. Altre onde psichiche esterne era arrivate e tutte portavano con se preoccupazione e paura; il Portatore di morte si stava avvicinando e non avrebbe avuto pietà: era vitale che tutte le energie si convogliassero sulla Pietra dell'unicità, comprese quelle degli esterni.

- Amici - sarebbe bastato questo termine, così informale, al posto del classico "Noi Superchi", con cui il Designato si stava rivolgendo a tutti, per far comprendere la gravità del momento - questo è uno dei momenti in cui la fede e la determinazione sono le armi migliori a nostra disposizione: altre volte in passato abbiamo dovuto attingere alla forza della Pietra dell'unicità, la pietra madre, donataci dalla Divinità in persona per far si che l'intelligenza superiore di cui noi Ituan siamo portatori domini il nostro mondo, per contrastare il volere avverso dei lati oscuri. Abbiamo sempre superato tutte le crisi, tutti i nemici del nostro Equilibrio, mai ci siamo arresi e abbiamo sempre vinto; oggi abbiamo anche alleati preziosi, anime che profondamente hanno colto il senso del nostro essere un tutt'uno, oltre le barriere e le distanze. Amici, vi esorto ed esorto me stesso a riversare in questa adunanza tutto quello che siamo: ci vorranno giorni, tutti quelli che necessitano, sentirete le forze mancarvi, la fede vacillare, la speranza morire ma se sapremo essere un tutt'uno con l'anima della Pietra e con il respiro della Divinità, noi vinceremo!

Un senso di sollievo percorse il Pensiero collettivo e ogni Superco ebbe la consapevolezza che, per quanto dura, per quanto difficile potrebbe essere, anche questa volta la volontà della Divinità sarà quella di far prosperare il popolo degli Ituan.

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