BUGHEAD || Lotterò per te

Capitolo 15

Oggi non posso assolutamente saltare le lezioni, dato che ieri me le sono perse tutte... Ma ne è valsa la pena, e avevo una buona scusa. Mia mamma ovviamente non ne sa niente.

Anche se ho un mal di testa atroce e non ho la minima voglia di fare qualcosa, esco di casa e cammino verso la scuola. Davanti alla segreteria trovo Veronica che mi sorride. È bello tornare ai vecchi tempi.
"Sei sempre in anticipo come prima?"
"Si, mi piace aspettarti come facevo all'inizio" dice ridendo
"Beh grazie" rispondo sorridente.

A mensa ci troviamo noi 3: io, Ronnie e Jug, e mangiamo tra risate e scherzi, come facevamo all'inizio della scuola. Veronica mi continua a guardare in modo malizioso ogni volta che rivolgo la parola a Jughead, io cerco di non farci caso, ma penso che lui se ne sia accorto, infatti dopo un po' ha smesso di parlare e ha iniziato a mangiare in silenzio. Non abbiamo ancora parlato del "quasi" nostro bacio... Bisognerebbe parlarne? Oppure veramente me lo sono immaginata? Magari ero ancora sotto shock per la questione di Archie, che, cambiando discorso, oggi fortunatamente non ho ancora visto, penso sia rimasto a casa.

Suona la campanella, bisogna ritornare in classe.
"La pausa pranzo non è mai abbastanza lunga" si lamenta Veronica.
"E il cibo non è mai abbastanza buono" dice scocciato Jughead
"Va beh ragazzi, non abbiamo nessuna delle prossime lezioni insieme?"
"No, è mercoledì!" Mi fa notare Veronica
"Allora a domani" dice Jughead
"A domani" li saluto e mi incammino verso la mia classe, pronta per fare 2 ore di inglese...

****
"Bene ragazzi avete capito? Dovrete lavorare in coppia, scegliete voi il vostro compagno, e voglio il lavoro finito entro la settima prossima...."
*driiiiiiin*

Campanella, finalmente. Non so con chi stare in coppia, ma sicuramente qualcuno troverò.
"Ehi Betty" mi giro e vedo Chuck davanti a me. È uno dei pochi che mi ricordo fosse amico di Archie, secondo me è simpatico.
"Ehi, come va?" Rispondo con un sorriso
"Bene bene grazie. Sai, dato che sei la più brava della classe, e invece io ho qualche problema con inglese... che ne dici se lavoriamo insieme?"
"Si, per me va bene" rispondo mentre ci incamminiamo verso il corridoio.
"Che ne dici se iniziamo adesso"
"Adesso?" Chiedo dubbiosa.
"Si, se vuoi puoi venire a casa mia"
"No oggi non posso mi spiace..." rispondo, in realtà non ho niente da fare, ma non voglio andare a casa sua oggi, non lo conosco così bene.
"Dai! Non dirmi che hai qualcos'altro da fare. Tanto ti sei lasciata con Andrews, quindi non penso tu debba vederti con lui questo pomeriggio"
"E tu che ne sai che ci siamo lasciati?" Chiedo indispettita
"Tutti i Bulldogs lo sanno, Siamo sempre i primi ad essere aggiornati sulle faccende del capitano"
"Capisco, comunque no, oggi non posso perché devo studiare per la verifica e devo aiutare mia madre col lavoro" mi invento
"Dai, Betty. Si che vieni con me" mi prende per il polso e mi trascina per un paio di metri.
"No, non posso" cerco di liberarmi dalla sua presa, ma lui non mi molla.
"Dai ci divertiremo"
"No Chuck, non posso!" Dico dimenando il braccio
"Sarà per poco, un'oretta al massimo"
"NO CHUCK NON POSSO!" quasi urlo.

"Lasciala in pace Chuck!" Un ragazzo separa la mano di Chuck dalla mia, e quando capisco chi è mi viene istintivamente di mettermi attaccata a lui.
"Oh Jones, è per caso la tua scopamica?" Lo provoca Chuck
"Non chiamarla così!" Jughead si avvicina a lui, ma io lo prendo per un braccio
"No Jug, lascia perdere, non serve... dai andiamo via" lui si volta verso di me e mi guarda negli occhi, e immediatamente si calma. Mi prende per mano e insieme oltrepassiamo il giocatore di football.
"Coglione" dice lui, riferito a Chuck, mentre usciamo dalla scuola. Non mi ha ancora mollato la mano, ma a me va bene così. Mi sento più protetta.
"Come mai eri in quel corridoio?"
"Ehmmm" mi guarda confuso. "Ero appena andato in bagno"
"Ok" rispondo semplicemente.

"Hai da fare oggi pomeriggio?" Mi chiede mentre camminiamo verso casa mia.
"Dovrei studiare" rispondo
"Ok, allora studia appena arrivi a casa, alle 6 ti vengo a prendere e ti porto in un posto. Tranquilla, nessun Chuck è compreso in questa uscita" dice scherzosamente.
"Ok" Rispondo timidamente e sorridendogli. "Grazie di avermi accompagnata"
"Prego" risponde.

****
Come mi aveva detto lui, ho iniziato subito a studiare, e puntualissimo è arrivato alle 6 a prendermi a casa. Non c'è mia madre, quindi lascio un foglietto in cucina con scritto che vado a ripassare da Veronica per la verifica di domani. Non voglio che si preoccupi per me.
"Ehi là, quanto tempo" scherza lui
"E quella cos'è?" Chiedo preoccupata
"La mia moto, dai salta su!" Lo guardo agitata "Tranquilla ti do il mio casco" dice come se mi avesse letto nel pensiero, nel frattempo si toglie il suo cappello grigio.
Con qualche incertezza mi avvicino a lui che mi allaccia il casco sotto il mento. Salgo dietro e gli chiedo
"Dove mi porti?"
"Fai troppe domande Cooper, tieniti ben stretta a me" Come dice lui, gli lego la vita con le mie braccia e stringo le mie mani.
"Pronta?" Mi chiede
"No" Rispondo.
Lui per risposta ride, e parte a tutta velocità.
Lancio un urlo di spavento, ma dopo qualche secondo riesco di nuovo ad aprire gli occhi. Stiamo andando velocissimi, ma mi sento bene, non ho paura, anche perché mi fido di Jughead.
"Bello vero?" Urla lui per farsi sentire meglio.
"È stupendo!!!" Rispondo contentissima della mia prima volta in moto.

*****
Siamo in viaggio da circa 30 minuti e Jughead accosta la moto all'inizio di un sentiero per salire una collina. Mi tolgo il casco e lui si rimette il cappello.
"Siamo arrivati?" Chiedo confusa
"Non ancora Betty"
Insieme ci incamminiamo lungo questo sentiero che dura circa 10 minuti. Manca l'ultimo tratto e riesco a vedere la fine,in tutto questo tempo ne lui ne io abbiamo aperto bocca.
"Chiudi gli occhi" mi dice. Faccio come mi ha detto e lui si posiziona dietro di me e poggia le mani sopra i miei occhi, per assicurarsi che io non sbirciassi. Mi porta ancora un po' su e dopo di che fa un conto alla rovescia.
"Tre... due... uno..." toglie le mani dalla mia vista e io apro gli occhi.
Quello che mi si presenta davanti mi fa rabbrividire, di gioia però....

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Spazio autrice
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