Capitolo 21

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Suona il campanello di casa. E adesso chi è? Giuro che se è Jughead gli sbatto la porta in faccia. Vado verso la porta per vedere chi sia, e aprendola rimango stupita, non avevo pensato a lei in tutto questo tempo...
"Ehi Betty, ho saputo cosa è successo... Posso entrare?"
"Si Veronica, entra pure" dico a testa bassa.
"Oh Betty, hai tutti gli occhi rossi, mi spiace così tanto per cosa ti ha fatto Chuck"
"Non è solo quello il problema..." dico quasi senza voce.
"Si ho saputo anche di Jughead, che ha preso a pugni Chuck"
"Si e non solo quello! Jughead lo sapeva e non mi ha detto niente! Dice che voleva proteggermi e altre robe simili..." dico triste, ripensando a quello che mi ha detto stamattina a scuola.
"Cosa cosa? Jughead lo sapeva? E come lo sapeva?"
"Io mi ricordo che quella sera mi ha portato a casa, piangendo, ed è rimasto con me la sera, dopo non ricordo più nulla. Forse Jughead mi ha portata a casa dopo aver saputo cosa ha fatto Chuck"
"Ma aspetta, quindi Chuck... lo ha fatto? Ha fatto quello che dice o lo stava per fare?" Mi chiede lei, un po' preoccupata dalla mia risposta
"Io... non lo so, da quel che ho capito da Jug, ci ha provato, ma non ha fatto niente. Forse Jug lo ha fermato prima... Oddio Ronnie, non lo so, io non capisco più niente!"
"Tranquilla Betty, ti aiuterò io. Puoi contare su di me" mi dice abbracciandomi
Mi lascio trasportare da quell'abbraccio, mi serviva proprio in questo momento. Mi ritrovo a piangere, sulla sua spalla, sia perché sono felice di avere un'amica così, sia perché sono ancora scioccata da quello che ho passato.

"A me piaceva veramente Jug, io lo amavo con tutta me stessa. E lo amo ancora! Mi ha sempre protetta, mi ha fatto sempre sentire bene, al sicuro, amata... Io non capisco perché non me l'abbia detto! Cavolo come ha potuto tenermi nascosto una cosa simile?" Dico buttandomi sul letto. Veronica mi si avvicina e mi tocca una spalla
"Magari anche lui era rimasto scioccato, magari sapendo che tu non ti ricordavi niente ha voluto non dirtelo per evitare di farti rivivere quel momento. Non lo sto difendendo o altro, avrebbe dovuto dirtelo, ma forse dovresti parlarci, anche lui ti ama follemente, ti ama più di se stesso. E in quel momento non sapeva come e cosa fare..."
"No, io non lo voglio mai più vedere! Non gli voglio più parlare. Quello che ha fatto è orribile. Sto più male per lui, che per Chuck"
Lo sono veramente? O forse avevo solo troppe aspettative sul rapporto tra me e Jug? Qualunque cosa sia, sono solo arrabbiata con lui, ha fatto l'unica cosa che potesse veramente ferirmi.

"Io devo andare, devo prendere da mangiare a mio padre, vuoi venire con me da Pop's? Così esci un po'"
"No grazie Ronnie, preferisco stare qua" dico appoggiandomi alla testiera del letto, mentre asciugo l'ennesima lacrima scesa sul mio viso.
"Ok. Ciao, chiamami se hai bisogno di qualcosa" mi dice a testa bassa, mentre la accompagno alla porta.
"Sai che puoi contare su di me, vero?" Dice con voce triste, probabilmente è rimasta turbata da tutta questa storia. E posso capirla, io lo sono più di lei...
"Si grazie Ronnie" le dico, guardandola riconoscente, cosa ho fatto per meritarmi un'amica così gentile?

Chiudo la porta mentre Veronica sta percorrendo il vialetto di casa mia. Sono di nuovo sola, e mi sento terribilmente vuota adesso...

****
Veronica
"Sai che puoi contare su di me, vero?" Dico a Betty, posso solo immaginare cosa ha e sta passando...
"Si grazie Ronnie" mi dice guardandomi negli occhi, quegli occhi rossi e pieni ancora di lacrime e di paura.
Mi giro e sento la porta chiudersi dopo un po' che me ne sto andando. Come ha potuto quell'animale fare una cosa del genere, solo perché è un Bulldogs non vuol dire che può fare quello che vuole.

Entro da Pop's e vado verso Pop Tate
"Il solito di mio padre, grazie Pop" dico abbassando la testa, pensando a quello che sta succedendo alla mia amica.
Alzo lo sguardo e mi guardo intorno. Vedo lui, seduto, non ha ordinato niente, cosa molto strana. È semplicemente seduto, con la testa bassa, e i gomiti sopra il tavolo, e ogni tanto stringe i capelli tra le mani...
Mi avvicino, titubante di quello che potrei dirgli, ma non lo avevo mai visto così, e mi spiace.
"Ehi... Jug, posso sedermi?" Chiedo a voce bassa. Alza lo sguardo verso il mio, i suoi occhi sono rossi e lucidi, proprio come quelli di Betty, ma nei suoi si vede anche la rabbia, per quello che ha fatto Chuck.
"Se ci tieni" dice prendendosi la testa tra le mani.
Lo guardo, lo osservo mentre stringe i pugni sul suo volto, disperato e pentito per quello che ha fatto, o meglio, non fatto.
"Lo so che ho sbagliato, Veronica" dice, rompendo il silenzio che si era formato. Alza il viso, per guardarmi. "Io non le ho detto niente perché non sapevo cosa fare. Sabato la stavo portando all'ospedale, con le lacrime agli occhi, l'ho portata via da quella festa sotto gli occhi di un sacco di studenti. L'ho portata a casa e l'ho aiutata a riprendersi, per dopo stare seduto sul suo letto, mentre la osservavo dormire, e non volevo essere da nessuna parte, se non lì affianco a lei, a proteggerla, a sentirla vicino a me, mentre le tenevo la mano" dice fissando il vuoto.
"Che cazzo ho fatto?!" Dice con voce disperata, mentre si prende i capelli tra le mani.
"Io non so cosa sia successo, Jug..." gli dico "So solo che Betty ti ama ancora, anche se adesso l'hai ferita. Posso solo immaginare cosa potevi pensare in quel momento, e da un certo punto di vista, capisco il fatto che tu non le abbia detto niente, eri scioccato e non volevi farle ricordare quell'orribile momento. Ma purtroppo, lo è venuto a sapere nel peggiore dei modi"
"Io la amo davvero" dice mentre mi guarda negli occhi "Io ho giurato a me stesso di difenderla, sempre. Di stare accanto a lei nei momenti brutti, ma sono arrivato tardi nel momento peggiore.. Se solo fossi arrivato prima alla festa..." dice poggiandosi allo schienale del divanetto
"Non è colpa tua, Chuck lo avrebbe fatto comunque, e anch'io vorrei ucciderlo per quello che ha fatto a Betty, ma penso che adesso la cosa importante sia stare vicino a lei, e aiutarla a superare questo momento"
"Io non posso, come posso guardarla ancora in faccia dopo averla ferita così tanto. In più mi ha detto che non mi vuole più vedere, quindi non voglio farla stare ancora peggio"
Veniamo interrotti da Pop "Ecco Veronica, è pronto il cibo di tuo padre" dice mentre mi porge la busta con dentro l'insalata e un caffè.
"Grazie Pop" dico mentre lui torna dietro al bancone.
"Grazie per questa chiacchierata, Veronica. Ma penso che l'unica cosa che vorrebbe Betty in questo momento, sia che io le stia lontano. La aspetterò, aspetterò che lei sia pronta per venire da me" dice Jughead mentre si passa una mano sui capelli.

Non saprei cosa dirgli. Me ne vado, lasciandolo lì, da solo. Odio vedere la gente soffrire, soprattutto se queste persone sono alcune delle poche che mi sono amiche...

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*Spazio autrice*
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