L'amico

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Erano trascorsi molti giorni da quando aveva assaporato il corpo della Sanguesporco per la prima volta, erano passati altri incontri nei quali nessuno aveva detto una parola e Lucius non era ancora riuscito a trovare una spiegazione sul perché si fosse spinto così in là in quel gioco così malato e sbagliato.

Sapeva soltanto che era l'unica cosa di cui aveva bisogno per risvegliare per alcuni istanti quel guscio vuoto che non conteneva più né la sua anima né il suo cuore, persi e distrutti da due lampi verdi. L'unica scossa in quella vita ormai intorpidita.

Perché una come lei aveva deciso di scendere a patti con un Mangiamorte pentito?

«Cos'è che hai fatto? La Granger?»

«Non dovresti essere sorpreso, Severus» mandò giù in un unico sorso il whisky che gli aveva offerto l'amico, «non c'è nulla di male nel lasciarsi andare ogni tanto alla passione, il sesso può essere uno strumento potente per liberarsi da molti pesi, per sciogliere quel nodo di frustrazione e dolore che ti attanaglia. Anche se è per poco e anche se è tutto così effimero, ti sembra quasi di ritornare a vivere.»

«Io non ti capisco, Lucius.»

«Ah no? Amo Narcissa come tu amavi Lily, con la sola differenza che Lily non ti ha mai amato e non ti è mai appartenuta. E non devo di certo ricordarti tutte le donne che le somigliavano che ti sei portato a letto.»

«La Granger non somiglia a Narcissa. E quelle donne erano soltanto uno sfogo

«No, la Sanguesporco non le somiglia affatto, e...»

«Non chiamarla in quel modo in mia presenza.»

«Giusto. Severus Snape l'eroe che è sempre stato dalla parte del Bene. Mi stupisco sul perché ti sono ancora amico.»

«Forse perché sono io ad esserti ancora amico, questo dovrebbe stupire maggiormente.»

Lucius Malfoy, a differenza di molti, non si era stupito quando era venuta fuori la verità su Severus, forse perché in cuor suo aveva sempre saputo che non era mai stato veramente un Mangiamorte, aveva sentito che lui era diverso, anche se non ne aveva avuto l'assoluta certezza, aveva sempre visto negli occhi dell'amico una luce di Bene tra il nero che lo circondava.

Lucius sapeva che ormai la sua vita era unicamente una facciata e le persone lo frequentavano soltanto perché era un aristocratico dannatamente facoltoso che aveva perso la sua famiglia, e gli veniva da ridere al solo pensiero di quante lo avevano avvicinato esclusivamente perché era un affascinante vedovo con un'ampia camera alla Gringott.

Nonostante tutto, Severus Snape era l'unica persona che gli era rimasta vicina non per i suoi soldi né per la sua aristocrazia, ma soltanto perché era Lucius Malfoy, ex Mangiamorte, ormai distrutto e in continua caduta libera verso il baratro più profondo.

Da quel giorno in quell'appartamento, però, Severus non era l'unico a considerarlo come tale.

«Mi sono sempre chiesto se Narcissa era una di quelle donne nonostante non somigliasse per niente a Lily.»

«Non dovresti chiederlo, perché di sicuro sai la risposta, Lucius, non sei stupido.»

D'altronde cos'avrebbe preteso, Severus si prendeva cura della sua famiglia quando lui non c'era, era un ottimo mentore per Draco, un buon amico per Narcissa e l'ascoltava per ore quando le sue angosce si trasformavano in lacrime.

Non era un idiota, sapeva perfettamente come andavano certe cose, lui stesso quand'era lontano si abbandonava a qualche capriccio, quindi non poteva di certo pretendere che sua moglie gli rimanesse sempre fedele.

Ultimo tango a ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora