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Sono le 6 di mattina.
La sveglia del mio cellulare continua a suonare. Il mio cervello è ancora annebbiato dal sonno.
A scuola me la cavo abbastanza bene. Sono nella media. Ne bravissima ma nemmeno pessima.

Prendo il cellulare, accendo la connessione dati per vedere eventuali notifiche e o messaggi, che, come al solito, non avevo.
Mi alzo dal comodissimo letto, e mi dirigo verso il bagno per fare una bella doccia calda.

Dopo una ventina di minuti circa esco dalla doccia, mi copro con un asciugamano morbidissimo dal colore blu notte e vado in camera. Apro l'armadio e prendo un reggiseno nero e delle mutandine del medesimo colore. Per l'outfit ho optato per una felpa grande, un po' troppo grande forse, di colore bianco, con qualche scritta nera sul davanti e i miei amatissimi leggings neri. La felpa arrivava leggermente sopra il ginocchio. Io amo le felpe, mi fanno sentire protetta e poi più grandi sono meglio è.

Ritorno in bagno e mi asciugo i capelli.

Dopo una decina di minuti i miei capelli sono quasi completamente asciutti. Allora decido di scendere le scale e andare in cucina.

Davanti ai fornelli c'è mia zia.
È una donna molto minuta, con i capelli di un castano scuro. Rovinati dalle innumerevoli tinte. Ha delle piccole mani rugose, per via degli anni.

Sta ondeggiando i fianchi mentre canticchia una canzone appena inventata.

Un buonissimo profumo di frittelle sta invadendo la cucina.

-Buongiorno Zia.

Mi avvicino e la saluto con un bacio sulla guancia. Lei si gira e mi saluta anch'essa con un bacio sulla guancia.

-Buongiorno anche a te Coco. Siediti che la colazione è pronta.

Mi dice sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, che io racambio subito.

Dopo aver finito di mangiare butto un occhio sull'ora.

7:30

Mi alzo, poggio il piatto e il bicchiere nel lavello.
Prendo le mie vans nere, il mio zaino rigorosamente nero, saluto mia zia ed esco di casa.

La scuola dista solo dieci minuti da casa mia e visto che è presto decido di prendermela con calma.

Fuori non fa molto freddo visto che è ancora settembre.

Il tempo qui nell'Arizona è sempre molto umido e piovoso.

Arrivo davanti scuola con cinque minuti di anticipo.

Come in ogni scuola ci sono i "gruppi".

Gli "sfigato"
I "popolari"
I "nerd"
Le "cheerleader"

E quelli che, come me, nessuno nota.

Io in fondo sto bene da sola. Le mie due amiche non vengono nella mia stessa scuola sfortunatamente, ma almeno abitiamo abbastanza vicine.

La campanella suona e tutti i ragazzi iniziano ad entrare in quel vecchio edificio con i muri scrostati e le lavagne rovinate.

"Inizia una nuova giornata in questa catapecchia chiamata scuola, spero solo di non essere notata da nessuno come ogni giorno, oppure di non trovare quelle oche del gruppo delle cheerleader"

Penso tra me e me.

Entro a scuola, mi avvio verso l'armadietto, inserisco la combinazione.

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Prendo i miei libri.
Matematica, storia e inglese.

Chiudo l'armadietto e mi avvio verso la mia classe.

Come ogni giorno le lezioni si svolgono normalmente. Al termine della terza ora però accade qualcosa che non mi sarei mai aspettata...

#SPAZIO AUTRICE

Ed eccomi qui con una nuova storia. Questa non è una fanfiction è una storia "reale" basta su esperienze personali. Spero che possa piacere.

Storia Di Una Ragazza SbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora