capitolo 3 - divertente, non trovi?

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Finalmente arrivò il primo giorno di scuola.
Era tutto normale, se non fosse per il fatto di dover portare una gonna. Le odio, sono scomode e troppo femminili, insomma, io sono abituata ai felponi e i pantaloni, non a questa roba.
Mi vestii, misi qualche quaderno e penna nello zaino per poi dirigermi verso la scuola.

Mi ritrovai davanti un enorme istituto, mi sentivo una pulce a confronto.
Mi ero fermata per qualche secondo ad ammirarla, quando venni accidentalmente spinta.
"Scusami, non volevo!!" disse una ragazza saltellando al contrario, per poi oltrepassare il cancello. Mi sembrava di riconoscerla, penso fosse la ragazza che si trovava sotto il macigno durante la prova.
'Cominciamo bene.. non sono nemmeno entrata e già mi sono rotta i coglioni' pensai, tra me e me.
Oltrepassai le grandi mura ed entrai ufficialmente a scuola. Ero stata assegnata alla sezione 1 A, il problema era trovare l'aula.
Dopo un paio di minuti riuscii a trovarla.
Qui era tutto così grande, anche la grande porta che mi divideva dall'entrare in aula.
Feci un bel respiro per prepararmi a tutta la gente pronta a socializzare ed entrai in classe.
Non c'erano ancora molte persone.
Il ragazzo con i capelli spettinati e verdi, sempre quello del test, la ragazza di prima, un tipo basso con delle palle viola in testa, uno con i capelli gialli/arancione ed un altro ragazzo con i capelli scompigliati di un biondo cenere.
Cominciai a vedere quali posti erano liberi e, grazie al cielo, quelli nell'ultima fila lo erano ancora.
Mi diressi al banco che avevo adocchiato e poggiai la cartella. Avevo scelto il posto vicino alla finestra. Guardare fuori riesce a concentrami come anche a deconcentrarmi, ma soprattutto mi dava ispirazione visto che, nell'80% del tempo che passo in classe, disegno schizzi o scrivo frasi.

"Che cazzo vuoi, nerd di merda?! Togliti!" urlò qualcuno, poi sentii un tonfo. Alzai lo sguardo e vidi il ragazzo con i capelli verdi a terra, accanto a lui c'era la ragazza del test che controllava non si fosse fatto male. Davanti loro due, invece, c'era il ragazzo biondo.
"Mi spieghi perché cazzo sei capitato proprio in classe con me?!"
Mi alzai dal posto sul quale mi ero appena seduta.
"Giuro che se mi metti i bastoni tra le ru-"

"Cos'è, pensi di comandare qua dentro?" dissi con tono sicuro, interrompendolo.
???: "Chi ha appena osato interrompermi?!"
Ero alle sue spalle a braccia conserte, appena si girò per vedere chi aveva parlato mi spostai di nuovo dietro di lui.
"Nessuno, è solo la tua immaginazione!" Gli bisbigliai vicino l'orecchio.
Si girò di scatto per darmi un pugno/ceffone/non so come si possa definire quella mossa, ma ad ogni modo, la bloccai con una mano.
???: "Chi cazzo sei tu?! E soprattutto, non metterti contro di me, altrimenti-"
lo interruppi alzando un sopracciglio.
"Altrimenti cosa, sentiamo." bisbigliai, avvicinandomi sempre di più a lui.
Cercò di colpirmi con il braccio ancora libero ma, che peccato, bloccai anche quello.
Si osservò i polsi. Li stavo stringendo pian piano sempre di più. Dopo, alzò lo sguardo e mi fissò dritto negli occhi. I suoi erano di un rosso acceso, rubino.
"Chi sei tu?" mi chiese.
Mi veniva quasi da ridere, ma mi trattenni.
(T/n): "Tsk, non penso ti interessi molto, ma lo scoprirai durante l'anno.. Penso."
Gli liberai i polsi e mi incamminai verso il mio posto.
Prima di sedermi, la ragazza mi venne in contro.
???: "Possiamo dire che mi hai salvata ancora?" disse, per poi sorridere lievemente.
???: "Comunque, io sono Uraraka Ochaco, piacere di conoscerti!"
Mi porse la mano. Dovevo stringerla?
(t/n): "Ehm, seh.. Ciao, io sono (t/c) (t/n), piacere."
Uraraka: "Non sembri proprio una persona socievole! Ahah"
Si mise una mano dietro la nuca, per poi sfoggiare un grande sorriso.
"Ma che cazzo ride?" pensai.
(t/n): "Diciamo solo che non è l'aggettivo che le persone amano attribuirmi"
Uraraka: "Ehm.. okay, speriamo di diventare amiche!!"
Dopo quella frase se ne tornò dal tipo con i capelli verdi.
Nel frattempo altri compagni erano entrati, ma onestamente non mi accorsi di nulla.
Mi sedetti a gambe incrociate sulla sedia, è l'unico modo in cui riesco a stare comoda da seduta.
Il prof ancora non era arrivato, quindi presi un quaderno, una penna e cominciai a disegnare. Non sono mai stata bravissima ma non facevo nemmeno schifo.
Stavo disegnando un teschio che, stranamente, non mi stava venendo nemmeno troppo male. Aggiunsi qualche rosa sul cranio a mo' di tatuaggio, dei piercings ecc.

"Scusa, posso sedermi vicino a te?"

Alzai leggermente lo sguardo dal foglio.
Era un ragazzo più o meno alto, aveva i capelli perfettamente divisi a metà. Il lato sinistro era rosso fuoco, quello destro di un bianco candido.
I suoi occhi, invece, erano l'uno di un colore diverso dall'altro.
Eterocromia, niente male.
L'occhio destro era grigio mentre l'altro era di un bellissimo azzurro. Notai anche che quest'ultimo era circondato da un'ustione.
Mi accorsi, oltretutto, che aveva un buon profumo.
Preferisco avere vicino qualcuno che profuma, al contrario di uno che puzza di merda.
Non risposi, mi limitai a spostare di nuovo lo sguardo sul disegno.
"Lo prenderò per un sì" disse a bassa voce il ragazzo, per poi sedersi al banco accanto al mio.
"Ad ogni modo.."
Cominciò a parlare mentre prendeva il materiale dalla cartella.
"Mi chiamo Todoroki Shouto, non so quanto possa importanti visto il tuo basso interesse, ma dato che saremo compagni di classe, volevo solo dirtelo"
Mentre parlava aveva uno sguardo freddo, anche se.. Onestamente non so descriverlo. Era impassibile, sembrava quasi privo di emozioni, piatto (come me coff); allo stesso tempo, però, ti diceva qualcosa come 'sembro impassibile ma EHI! Ho delle emozioni yo', insomma, qualcosa di strano.
Nel frattempo stavo continuando a disegnare.
(t/n): "(t/c) (t/n)."
Mi limitai a dire nome e cognome, non volevo andare per le lunghe e penso nemmeno lui.

*Todoroki's pov*
Ero appena entrato in classe. Avevo già in mente di mettermi vicino alla finestra, e guarda caso, il MIO posto era già occupato.
Vi era seduta una ragazza (c/c), stava disegnando.
Aveva qualcosa di familiare, ma non capivo cosa.
Vabeh, mi siederò vicino a lei, non mi cambia più di tanto.

"Scusa, posso sedermi vicino a te?" chiesi, abbassandomi leggermente verso di lei.
Stava disegnando. Era un teschio con dei fiori, non era male.
Non mi rispose. Si limitò ad alzare leggermente lo sguardo, scrutarmi con gli occhi per poi ritornare al suo foglio.
"Lo prenderò per un sì" dissi, poi mi sedetti.
"Mi chiamo Todoroki Shouto, non so quanto possa importanti visto il tuo basso interesse, ma dato che saremo compagni di classe, volevo solo dirtelo." Mentre pronunciavo quelle parole stavo prendendo dei quaderni dalla cartella.
"(t/c) (t/n)".
Quelle furono le uniche parole che proferì.
In quel momento capii. Avevo riconosciuto dove l'avevo vista. Non per il nome o altro, quello era la prima volta che lo sentivo, ma il suo aspetto mi fece riflettere.
Posai la roba sul banco, mi raddrizzai e guardai dritto di fronte a me, per poi parlare.

*(t/n)'s pov*

"Mh, (t/n). È divertente camminare sui muri delle abitazioni, non trovi?"

half 'n half [reader x todoroki]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora