"Senti," iniziò Jaemin, continuando a guardare il ragazzo.
"posso darti la felicità."
L'altro girò la testa, giusto per lasciargli un'occhiata infastidita e fece per alzarsi, ma venne trattenuto.
"Dico davvero. Sono stato mandato qui per farti una proposta,
lascieresti la tua passione per essere felice?"
Renjun lo guardò stranito, come faceva a sapere della sua passione?
"Come fai a saperlo...?" mormorò confuso e spaventato.
"E cosa vuol dire lasciare?"
Il più piccolo sorrise: "Non posso dirti molto ora, ti basta sapere che non sono come te o come gli altri?"
Continuò: "Lasciare vuol dire che nessuno potrà sentirti, nessuno a parte me. Non chiedermi altro, posso solo dirti questo adesso. Voglio solo aiutarti, Renjun. So che lo stai pensando anche tu, non hai niente da perdere, no?"
Il ragazzino si mise a pensare, era estremamente confuso ma la sua mente era stanca, stufa di soffrire, il suo cuore voleva una pausa.
Dubitava che sarebbe cambiato qualcosa, anche perché non capiva cosa avrebbe fatto per renderlo felice, ma aveva ragione, non aveva niente da perdere.
"Va bene. Non so come hai intenzione di farlo, ma ci sto."
Jaemin sorrise: "Posso darti la felicità, ma ad una sola condizione."
"Quale?"
"Non puoi innamorarti di me."