Avevo appena finito di preparare le lasagne quando Harry suonò il mio campanello.
"Entra pure, sono in cucina" urlai, consapevole che la mia porta era sempre aperta.
Sentii i suoi passi raggiungermi velocemente.
"Buonasera, piccola" mi salutò, alzando poi con la mano sinistra una bottiglia di vino rosso.
Lo guardai assottigliando gli occhi "Ti avevo detto di non portare nulla!" lo rimproverai, afferrando poi la bottiglia e poggiandola sul bancone.
Ovviamente un Chianti d'annata.
"Pensavi davvero che ti avrei ascoltata?" mi prese in giro, guardandosi intorno "è molto carino il tuo appartamento" dichiarò poi, sorridendomi dolcemente.
Io ridacchiai "Niente di speciale" poi mi alzai verso la credenza tirando fuori due calici da vino.
"Ho preparato le lasagne, spero ti piacciano" dissi poi, mentre con l'apribottiglie cercavo di svitare il tappo.
"È perfetto, non preoccuparti" mi rispose, togliendomi la bottiglia dalle mani con una risata e aprendola, versando il contenuto nei due bicchieri.
Lo ringraziai, afferrando il mio e guardandolo negli occhi verdi.
"Sai, pensavo che essere una star implicasse essere a delle feste ogni sera" lo sfottei, prendendo un sorso di vino.
"Non potevo certo perdere questa occasione" replicò lui, divertito, mentre con un cenno della testa indicava la mia figura.
"Sei proprio un idiota" alzai gli occhi al cielo, poi lo cacciai "vai a tavola, tiro fuori la teglia e arrivo."
La cena era stata divertente, avevamo riso e scherzato senza alcun momento di silenzio imbarazzante tra di noi.
Harry era vero, genuino e con i piedi per terra, avevo anche apprezzato il fatto che si fosse mostrato con semplicità: un paio di jeans neri e una maglia bianca, a maniche corte.
I suoi tatuaggi erano ben visibili ed io, che da sempre ne ero un amante, non avevo perso tempo per ammirarli.
Eravamo ora sul divano, i nostri bicchieri di vino sul tavolino di fronte a noi, la televisione accesa su Netflix.
Lui seduto composto, io completamente rivolta verso di lui, con le mie gambe sotto di me.
Anche io ero vestita casual, o forse il termine corretto sarebbe trasandata: un paio di pantaloncini grigi, una maglia larga con il logo dei Nirvana e i capelli mossi sciolti e disordinati sulle spalle.
Avevo osservato il riccio tutta la sera, notando come i suoi occhi verdi si illuminassero ogni volta che rideva, le fossette gli davano un aspetto angelico, fanciullesco, in contrasto con il suo carattere disinvolto, spesso quasi presuntuoso, giocoso.
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Spontaneous. || HS
FanfictionA soli 24 anni, Harry aveva realizzato ogni suo più piccolo sogno nel cassetto, poteva ottenere tutto ciò che più desiderava solo facendo il suo nome, aveva una famiglia amorevole, degli amici sempre pronti a sostenerlo e incoraggiarlo e un sacco di...