Pov. Harry
"Fai come se fossi a casa tua" le dissi, girando la chiave nella serratura e spalancando la porta.
Avevamo convenuto che la scelta migliore sarebbe stata andare a casa mia, dato che, mi ero accorto, distava solo pochi isolati da dove ci eravamo nascosti.
Osservai il suo viso illuminarsi dallo stupore non appena mise piede all'interno della mia non tanto umile dimora.
Una pazzesca villa dal valore di 5 milioni di dollari, arredata dai migliori interior designer del mondo.
Ridacchiai, guardandola mentre si girava intorno come una bambina, la bocca semi aperta.
"Ma quello è il Tamigi!" urlò improvvisamente, avanzando a passo spedito verso l'enorme vetrata del salone: la piscina esterna era infatti costruita proprio sulla riva.
"Siamo a Londra, non credo esistano altri fiumi" la sfottei, soddisfatto di esser riuscito a stupirla per la prima volta.
"Vado a prendere degli asciugamani" dissi poi, mentre lei era intenta a guardare fuori.
La osservai annuire di sfuggita, prima di percorrere le scale e salire al piano superiore, entrai nel mio bagno e afferrai dal mobile un paio di salviette Christian Dior.
Con una mi tamponai i capelli, ancora umidi, mentre dalla porta comunicante entrai nella mia stanza, giusto per togliere i vestiti che avevo indossato di fretta e mettere una maglia dei Ramones e dei pantaloncini corti.
Quando scesi, la trovai seduta sui gradini che portavano alla cucina, leggermente rialzata rispetto al salone.
Non appena sentì i miei passi si girò a guardarmi con quegli occhietti furbi che mi davano alla testa.
Le feci un sorriso tutto fossette, lanciandole due asciugamani.
Lei li afferrò al volo, poi li rigirò tra le mani "Harry, che cazzo, non ne hai uno che valga meno del mio ultimo stipendio?" si lamentò, alzando poi il viso nella mia direzione con un cipiglio rassegnato.
Io risi e scossi la testa, continuando a tamponare i miei ricci "Qual è il bello di uscire con una star se non ti fai viziare un po'?" le chiesi quindi.
Lei sbuffò "Non usciamo insieme, Harry" mi riprese, divertita.
Io finsi un'espressione indignata "Sminuisci sempre il nostro amore."
Lei rise e si alzò dallo scalino, per guardarmi meglio in faccia.
"Se vuoi toglierti i vestiti bagnati, vai nella mia stanza e prendi ciò che vuoi dal mio armadio" le dissi, avvicinandomi a lei e scostandole una ciocca bagnata dal viso dolce.
Lei mi sorrise "Spero tu non abbia conservato i completi dei tuoi concerti, Harry, o sarò costretta a bruciarli" scherzò, prima di allontanarsi e salire le scale nella direzione in cui ero andato io qualche minuto prima.
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Spontaneous. || HS
FanfictionA soli 24 anni, Harry aveva realizzato ogni suo più piccolo sogno nel cassetto, poteva ottenere tutto ciò che più desiderava solo facendo il suo nome, aveva una famiglia amorevole, degli amici sempre pronti a sostenerlo e incoraggiarlo e un sacco di...