Wine in the fridge

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POV HARRY

La mia casa non mi era mai sembrata così silenziosa prima di allora.

Il corpo nudo di Kendall era coperto solo dal lenzuolo color panna, lei era addormentata al mio fianco, sul grande letto della mia camera, ormai da un po', ma io non riuscivo a prendere sonno.

Era passata una settimana dalla lite con Chloe e non c'era giorno che non avessi pensato a lei, ai suoi commenti pungenti, al suo carattere sfrontato e insolente e anche a quella sua risata che avevo sentito parecchie volte nei pochi giorni trascorsi insieme.

Non riuscivo a capire perché mi importasse tanto di una ragazza qualunque, che conoscevo da così poco e che certo non era al livello della donna che dormiva nel mio letto.

Per non parlare del fatto che mi avesse accusato di frequentarla solo per del sesso, che – non per vantarmi – ma avrei potuto trovare in un secondo da qualsiasi altra donna.

Mi rigirai tra le coperte, distogliendo lo sguardo da Kendall non appena le immagini di Chloe addormentata accanto a me balzarono nella mia testa.

Vederla nel locale era stato un pugno nello stomaco, era bella come sempre, nella sua semplicità.

Al contrario della modella con me, la quale, vestita interamente Prada, aveva preteso che mi vestissi adeguatamente, che la passassi a prendere nel suo hotel con la mia Maserati per non sfigurare.

Chloe adorava la normalità e la modestia, non mi avrebbe mai detto come vestirmi o cosa guidare, per lei sarei potuto uscire in tuta e guidando un'auto scassata degli anni '80, lei non l'avrebbe neanche notato perché ciò che le importava davvero era passare del tempo con me.

Per questo motivo, quando me l'ero trovata davanti, non avevo potuto fare a meno di realizzare quanto mi fosse effettivamente mancata.

Avrei voluto chiederle tante cose, perché non mi avesse più cercato, come stesse, perché avesse quelle occhiaie marcate sotto gli occhi da furba che avevo adorato dal primo momento.

Eppure, ero stato zitto e avevo ingoiato l'amarezza del vederla andare via di nuovo, per colpa di Kendall.

Per non parlare del fatto che l'avevo adocchiata in compagnia di quel coglione di Vince.

Sospirai, scuotendo la testa e scacciando i pensieri, mi alzai lentamente, afferrando i boxer Calvin Klein da terra, nella mia testa potevo sentire la voce di Chloe prendermi in giro per la mia abitudine di indossare solo capi firmati.

Aprii poi la porta della stanza, richiudendola dietro di me, e scesi le scale verso il salone, con il mio cellulare tra le mani.

Uscii nel giardino attraverso le vetrate aperte e mi sedetti a bordo piscina, chiamando l'unica persona che poteva aiutarmi in quel momento.

"Harry? Che cazzo, ci siamo salutati un'ora fa!" la voce assonnata di Louis e il suo tono irritato mi fecero ridacchiare.

"Che vuoi farci Lou, mi mancavi già!" lo sfottei io, muovendo i piedi nudi nell'acqua tiepida.

"Per quale assurdo motivo mi hai chiamato?" chiese lui allora, sbuffando.

"Ho un problema, amico!" dissi solo, con un sospiro.

"Chloe" affermò con sicurezza.

Io sgranai gli occhi "e come lo sai?"

"L'abbiamo capito tutti, sei intrattabile da quando avete litigato, in più l'ho vista anche io nel locale stasera."

"Lou, non lo so" sbuffai "mi dispiace aver perso ciò che c'era tra noi, lei era una stronza, aveva sempre una frecciatina per me e non perdeva occasione per prendermi in giro, non pretendeva nulla, facevamo le cose più normali e mi sembravano improvvisamente divertenti" continuai, sfogandomi "mi considerava solo Harry, non Harry Styles"

Spontaneous. || HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora