Come previsto, quella mattina mi ero svegliata ed avevo trovato infinite notifiche sui miei profili social.
Mi ero alzata di malavoglia, con Harry che mi stringeva a sé e mi pregava di restare a letto con lui un altro po': peccato che avessi un lavoro e che avrei dovuto aprire il bar in un'ora.
Avevo fatto colazione scorrendo la home di instagram e leggendo vari messaggi privati, a quanto pare avevano fatto davvero in fretta a trovarmi.
Online vi erano parecchie mie foto, alcune accompagnate da insulti e offese, ma ero tranquilla: quella sera Harry avrebbe partecipato ad una festa e si sarebbe fatto vedere in compagnia di Kendall, mentre io sarei rimasta a casa ad aspettare che i paparazzi abboccassero al famoso ritorno di fiamma.
Quindi, in sostanza, la giornata era iniziata male e sarebbe finita anche peggio.
Tanto per contribuire ad aggravare il mio umore già nero, nel tragitto verso il Blue's ero stata fermata da un paio di ragazzine che mi avevano riconosciuta.
Risultato: in un paio di minuti, il locale era stato preso d'assalto da così tante fan che ero stata costretta a chiudere il bar per il resto della giornata.
Al momento ero seduta ad uno dei tavolini con Anita e John, i proprietari, che erano corsi a darmi una mano non appena avevo avvisato loro del casino in cui mi ero cacciata.
"Mi dispiace da morire, vi rimborserò ogni centesimo perso oggi per colpa mia" mi scusai di nuovo, a sguardo basso, giocherellando con le mie dita.
"Cara, non è colpa tua, non devi preoccuparti" cercò di rassicurarmi Anita, allungando una mano per afferrare le mie.
Alzai gli occhi su di loro, mordendomi il labbro inferiore, mi sentivo così in colpa.
"Amore, sai che ti consideriamo la nostra nipotina, l'unica cosa che ci interessa è sapere se stai bene" si aggiunse John, sorridendomi confortante.
Io sospirai e scossi la testa "Sto bene, è un periodo un po' pesante e non ci voleva proprio questo casino adesso!"
Anita tentennò qualche secondo "Abbiamo visto le foto con quel ragazzo... stavi piangendo, cara, ti ha fatto qualcosa?" azzardò.
"NO! No, no assolutamente, Harry è un gentiluomo, ve lo assicuro, vivo da lui al momento..." così decisi di dir loro la verità "Robbie è entrato nel mio appartamento quando non c'ero, le foto sono state scattate proprio dopo averlo scoperto, ero sconvolta, voi lo sapete cosa ho passato..."
Vidi la coppia guardarmi attonita e spaventata.
"Oh, no, non ancora... dobbiamo fare qualcosa, ha tentato di ucciderti già una volta ed è un miracolo che tu sia qui, non possiamo rischiare di nuovo!" disse John con preoccupazione, poi trasformatasi in rabbia, sbattendo un pugno sul tavolo.
"John..." lo rimproverò Anita.
"No, Anita, non ho intenzione di rivivere quel periodo! Ti ricordi com'era conciata quando aveva iniziato a seguirla e a perseguitarla? Era un fantasma, non si reggeva in piedi perché non riusciva a riposare per paura di abbassare la guardia!"
Una lacrima era già scivolata dai miei occhi, solcando le mie guance, e tirai su con il naso, cercando di scacciare i dolorosi ricordi e di non scoppiare in un pianto isterico per la milionesima volta in pochi giorni.
Me lo ricordavo quel periodo, era marchiato a fuoco nella mia mente ma anche sul mio corpo.
"Torna a casa, piccola, hai bisogno di tranquillità" asserì Anita, stringendo la mia mano tra le sue con affetto "John ed io ti chiameremo ogni giorno per sapere come te la cavi, ma non voglio che tu venga più qui"
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Spontaneous. || HS
FanfictionA soli 24 anni, Harry aveva realizzato ogni suo più piccolo sogno nel cassetto, poteva ottenere tutto ciò che più desiderava solo facendo il suo nome, aveva una famiglia amorevole, degli amici sempre pronti a sostenerlo e incoraggiarlo e un sacco di...