Lucifero mi guardava sorridendo, come se non vedesse davvero l'ora di prendermi a pugni. Be', dopo tutto quello che aveva fatto a Camila, anche io volevo spaccargli la faccia. Lui era il diavolo dopotutto, sicuramente non si sarebbe tirato indietro perché doveva picchiare sua sorella.
<<Non qui...qui ci possono sentire>>, dissi. Lui, stranamente, si trovò d'accordo con me. Mi porse la mano, e lo guardai curiosa.
<<Andiamo in un luogo neutrale, che nessuno dei due conosce. Anche se papà mi ha bandito, comunque non voglio interferire nella vita degli umani. Non possono sapere di noi>>, disse.
<<Togli la barriera e fa' entrare gli angeli con i loro protetti>>, ordinai.
<<L'ho già fatto quando sei morta. A tal proposito, devi spiegarmi quel trucchetto>>, mormorò, indicando il punto in cui era giaciuto il mio corpo umano. Risi amaramente.
<<E per quale motivo? Comunque, non avrai mai modo di provare a rifarlo>>, dissi. Fu lui a ridere questa volta. Si passò una mano tra i capelli, guardandosi intorno.
<<Sei sempre stata la sua preferita. Lui ha sempre avuto un occhio di riguardo nei tuoi confronti. Anche quando ti ha mandato all'inferno, ti ha dato un privilegio...Avrei dovuto immaginare che ti avrebbe avvantaggiato anche questa volta...cocca di papà>>, borbottò, alzando gli occhi al cielo, come a voler sfidare chiunque ci guardasse dall'alto. La mia risata, questa volta, fu piena di divertimento e derisione. Era serio?
<<Papà ha sempre mostrato per chi avesse delle preferenze, e io non sono mai stata su quella lista>>, gli ricordai. Noi due eravamo le pecore nere, se ben ricordava. Tutti i nostri fratelli, quando ci vedevano insieme, iniziavano a guardarsi introno per cercare di capire dove stavamo per colpire, o doveva avevamo già colpito. Se da piccola mi divertivo a fare dispetti a Christopher con Taylor, da grande, avevo iniziato a infastidire mio padre e gli altri fratelli con Lucifero. Entrambi sapevamo di non appartenere alla lista dei buoni del grande capo, ma piuttosto che cercare di ingraziarcelo come facevano tutti gli altri, noi trovavamo divertente stuzzicarlo. Lui non aveva mai reagito, forse perché conservava la grande punizione per il grande colpo. Lucifero non poteva di certo essersi dimenticato tutto questo.
<<Invece ci sei sempre stata, Lauren. Non ci ha mai puniti perché i guai li facevamo insieme, perché c'eri tu! Teneva d'occhio Taylor quando passava del tempo con te da bambine, per assicurarsi che non ti mettesse nei guai. Anche quando ti ha punito, ti ha dato un modo per venirne fuori. Ti ha regalato una vita da angelo, ti ha dato dei privilegi e l'ha sempre fatto, sorella. Sempre>>, disse Lucifero. I suoi occhi bruciavano di invidia. Non era mai stato in grado di accettare il fatto che gli altri fratelli avessero qualcosa che lui non aveva. Per questo aveva rubato la spada di Christopher per iniziare la rivolta, per questo si era interessato ad Eva...perché lui non le possedeva...Adesso, era arrabbiato con me perché io avevo le chiavi infernali, non lui.
<<Ribadisco una cosa che ti ho detto prima che tu mi facessi uccidere...Se a lui importasse di me, allora avrebbe già trovato una soluzione a tutto questo. Mi avrebbe già tirata fuori da guai e ti avrebbe rispedito all'Inferno>>, dissi, di nuovo. Lucifero sbuffò, annoiato.
<<Povera sciocca...Hai tu le chiavi! Come può rimandare un'anima all'inferno, assicurarsi che ci resti, se non ha le chiavi? Non interviene perché tu sei l'unica che le possiede. Davvero? Ti da così tanto potere e tu non sai nemmeno usarlo? Che tale spreco>>, sbottò, furioso.
<<Dov'è che vuoi essere ucciso, fratello?>>, dissi, utilizzando un tono dispregiativo sull'ultima parola della frase. Si avvicinò a me, mi mise una mano sulla spalla e poi, ci ritrovammo sulla spiaggia. Non era una spiaggia qualsiasi, infatti, la riconobbi subito. Mi trovavo lì quando conobbi una Camila bambina. Mi trovavo lì quando apparirono Christopher ed Azrael. Mi trovavo lì quando quella piccoletta mi cambiò la vita per sempre. Be', non c'era luogo migliore per porre fine a questa storia, se non nello stesso in cui era iniziata.
<<Come facevi a conoscere questo posto?>>, chiesi, confusa.
<<Ci sono alcuni umani, Lauren, abbastanza sensibili al nostro mondo. Di solito, sono quelle anime che papà decide di salvare all'ultimo momento, o qualcosa di simile...Dopo l'incidente, non sono più gli stessi. Alcuni sentono le nostre voci, altri ci vedono ma non ci sentono...Quando venni sulla terra per la prima volta, terminai nel corpo di una donna anziana. La prima cosa che ricordai, appena entrato dentro di lei, fu un angelo. Ricordava un angelo che vide a Cuba. Ricordava di averci messo un po' a rendersi conto che era un angelo, poiché passeggiava da sola per le strade, e non aveva ali. Poi, però, si era resa conto che aveva la classica bellezza divina e aveva preso a guardarla, per cercare di capire il motivo del perché non avesse delle ali. Immagino che poi sia intervenuto qualcuno degli altri, poiché la prossima cosa che ricordava, era quest'angelo che salvava la vita ad una bambina....Ricordava vividamente te e questo posto>>, disse. <<Le classiche coincidenze della vita, direbbe un umano. Io, invece, direi lo zampino di papà>>, continuò.
<<Impossibile. Lui non può decidere dove ci troviamo quando usciamo dall'Inferno>>, dissi, scuotendo la testa.
<<Davvero? Allora perché sei sbucata a Cuba proprio quando la tua preziosa Camila aveva bisogno di essere salvata? Non essere stupida, Lauren. La nostra vita, così come quella degli umani, è nelle sue mani. Come Uriel...credi davvero che papà non sapesse cosa stava combinando? Come ha fatto a scoprire che poteva diventare umano? Siamo i suoi giocattoli, i suoi burattini...lui muove solo i fili e si diverte>>, mormorò. Se c'era una cosa di Lucifero che mi piaceva, era il fatto che non mentisse mai. Non sapevo se non fosse in grado di farlo, se fosse una maledizione o una benedizione, magari un dono, ma sapevo che non lo faceva mai. Era stato onesto con me sin dall'inizio. Da quando era iniziata la ribellione, anche quando minacciava di uccidere Camila...lui non mi aveva mai mentito. Quindi, questa doveva essere la cruda verità. Non eravamo altro che dei burattini che venivano mossi da un burattinaio annoiato, che metteva su un teatrino per se stesso.
<<Anche se hai ragione, tutto questo non cambia il fatto che non appartieni alla Terra>>, sussurrai.
<<Nemmeno tu, Lauren>>, rispose.
<<No, invece! Sono cambiata, Lucifero. L'inferno non è più casa mia>>, dissi. I suoi occhi divennero furiosi, e quando mi parlò, iniziò a ringhiare come un pazzo furioso.
<<Chi credi di essere principessina? Anche se sei sulla Terra da anni, non puoi dimenticare le tue origini. Tu non sei destinata alla Terra. Devi bruciare all'Inferno, con me!>>, sbottò.
<<Non appartengo più a quel posto!>>, urlai. Intorno a noi non c'era nessuno, poiché ci trovavamo molto lontani dalla città. Intorno a noi c'erano solo il mare e gli scogli.
<<Avrei dovuto uccidere quell'umana insignificante quando ne avevo avuto l'opportunità>>, sussurrò, chiudendo gli occhi. L'angolo destro della sua bocca si elevò.
<<Ma non l'hai fatto. Adesso lei è al sicuro, ed io sono furiosa...>>, iniziai. Avanzai verso di lui, che adesso sorrideva. Aprì le braccia, come se volesse stringermi. Invece, mi stava dando il via libera. Voleva che gli mostrassi il peggio di me: l'avrebbe ottenuto.
<<Nessuno fa del male alla mia ragazza>>, ringhiai. Con un movimento delle mani, Lucifero volò lontano da me.
Si rialzò pochi secondi dopo con un ghigno malevolo sulle labbra. Si scrollò di dosso la sabbia, poi alzò lo sguardo verso di me.<<Iniziamo a giocare, Lauren>>, disse. Imitando il mio stesso gesto, mi lanciò volando dall'altra parte. Quando atterrai, non potei di alzare lo sguardo verso il cielo.
<<Papà, hai dimenticato di farmi dire da Keana, che il coglione conosce benissimo i suoi poteri>>, dissi. Un'onda si schiantò con più forza contro uno scoglio nelle vicinanze, anche se non c'era nemmeno un soffio di vento. Mi alzai in piedi, poi alzai le mani in segno di resa.
<<Okay, okay...niente parolacce...>>.
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Lauren
FanfictionIn un modo in cui tutti possono vedere e sentire i propri angeli custodi, l'angelo di Camila Cabello è un po'....particolare...