Capitolo 6

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I cinque ragazzi osservarono il corpo dell'angelo caduto estrefatti. Yoongi abbandonò il piano avvicinandosi lentamente verso Jungkook e Taehyung, sentiva la propria mente ovattata, era abbastanza confuso.
«È andato, Taehyung è andato.» annunciò Namjoon stringondo i pugni.
«No.» proferì con fermezza Jungkook
«Jungkook!» esclamò Yoongi.
«Ti dico di no.» ribattè il ragazzo alzandosi e prendendo poi in braccio l'angelo.
Il minore reggendolo varcò la soglia e quando lo fece apparve qualcosa di strano in quella stanza luminosa.
Ceneri. Fuoco.
Le pareti della stanza iniziarono a creparsi, Yoongi urlando portò le mani alle orecchie e si accovacció.
Quel dannato fischio stava diventando sempre più acuto e fastidioso, il dio del fuoco si ritrovò ansimante, sollevò lo sguardo sul soffitto e lacrime bollenti solcarono il suo volto mentre vide costellazioni, pianeti, galassie, fiamme, sempre più fiamme, sempre più calde e insistenti.
Le ali di Tae persero piume nel mentre veniva trasportato tra le forti braccia del maggiore. Hoseok era spaventato come non mai, non capiva cosa stasse succedendo, era una visione a lui mistica: Jungkook aveva alle sue spalle una luce sui toni del fuoco. Jimin schiuse le labbra dimenticandosi dell'altro se stesso presente nella stanza «Una divinità?» sussurrò più a se stesso che agli altri presenti nella stanza.

Seokjin corrugó la fronte mentre la dottoressa Smith era letteralmente senza parole. Portarono entrambi lo sguardo dai monitor ai corpi dei sei ragazzi ed anche lì Jungkook brillava con luci calde e accoglienti, il suo volto era rilassato, così armonioso e pacifico; i due spalancarono la bocca quando videro l'angelo caduto fluttuare nuovamente nell'aria lentamente, le sue braccia erano a penzoloni.
«Che diamine sta succedendo?» chiese Seokjin estrefatto, la fanciulla bionda sospirò passandosi una mano tra i capelli «E se Jungkook non fosse un semplice mutante?»
«COSA?!»

La luminosa stanza si sgretoló lentamente, Namjoon iniziò a correre per scappare da quella situazione, ma non vi erano vie di fuga.
L'orologio di un campania inesistente iniziò a suonare mentre la stanza che andava a pezzi si tinse di rosso, il pavimento si ruppe di colpo in vari frantumi mostrando lava incandescente, Hoseok ebbe i riflessi pronti congiungendo le mani, chiudendo gli occhi e facendo immediatamente fluttuare i suoi compagni «È L'INFERNO!» esclamò Jimin mentre Jungkook aveva il volto rilassato e teneva tra le sue braccia Taehyung come la pietà.

Yoongi guardava fisso Jungkook terrorizzato mentre era sospeso nell'aria senza controllo, senza gravità facendo capriole "Chi sei tu...?» Jungkook sollevò lo sguardo incrociando quello del ragazzo che sgranò gli occhi. Il tempo parve rallentare lentamente, Jungkook rilassó le braccia e fece cadere nella lava Taehyung, Hoseok spalancó gli occhi ed allungò una mano velocemente per farlo fluttuare, ma fu tutto inutile.
Taehyung cadde nella lava.
Namjoon guardò Jungkook con odio, si precipitò verso di lui dandogli un pugno in pieno viso. Jungkook non reagì a tale gesto, rimase impassibile continuando a guardare con insistenza Yoongi, alla fine il minore allungó una mano in direzione del dio del fuoco «Vieni.» proferì il ragazzo.
Yoongi con le labbra schiuse guardò la mano del minore e si avvicinò lentamente istintivamente afferrandogliela subito dopo.

Yoongi si sveglió in un prato, il vento gli baciò dolcemente il viso, si sollevò sul busto e notò Hosek, Jimin e Namjoon stesi accanto a lui, poi sollevò lo sguardo verso un muretto e ci trovò Taehyung con le ali spiegate che guardava l'aurora affiancato da un Jungkook confuso, smarrito.
«Non ricordi nulla?» domandò Taehyung, il minore scosse la testa «Ricordo solo di averti preso in braccio, di aver sentito un calore in me e poi...il nulla.»
«Io ero morto, ma non so come né perché sono ancora quì.»
Yoongi non udì nulla del discorso e con passi lenti si avvicinò ai due «Jungkook?» il nominato si voltò in sua direzione «Yoongi...» rispose lui in un sussurro.
Il maggiore dei tre sorrise salendo sul muretto al loro fianco, osservò l'aurora trovandola magnifica nelle sue sfumature, portò un braccio attorno alle spalle del minore «Stai bene?» chiese, Jungkook annuì lievemente «Non ricordo nulla però... come siamo finiti qui?»
Yoongi tirò sù le spalle «Il mio ultimo ricordo è di averti afferrato la mano.»
Jungkook e Taehung guardarono il maggiore e gli domandarono di raccontare tutto, egli lo fece.

Per tutto il racconto Jungkook aveva il cuore che pulsava a mille, l'angelo invece era affascinato.
«Abbiamo visto i due mondi, quello del giorno e della notte, due poli opposti e poi l'inferno. Che questo sia... il paradiso? No, non può essere...un angelo peccatore come me, un angelo caduto, non può entrare nel paradiso.»
Yoongi pensò che Taehyung fosse pazzo, le cose che stava dicendo erano assurde, ma forse...lui pazzo lo era veramente. Il dio del fuoco tornò a guardare l'aurora proferendo «Una cosa è certa. Quelli si stanno divertendo con noi.»

"No, non è come pensi Yoongi..." pensò Seokjin torturandosi il labbro superiore con i polpastrelli degli indici.
«Dobbiamo farli tornare indietro, per oggi abbiamo abbastanza materiale così... » proferì la dottoressa Smith chiudendo un quaderno, se lo portò sotto il braccio ed uscì dalla stanza lasciando Kim Seokjin solo.
Il ragazzo portò le mani sul volto "Jeon Jungkook...chi sei? Non sei un semplice mutante vero? Sei una divinità? Sei un angelo? Chi sei?"
Il ragazzo portò lo sguardo su Taehyung "E anche lui...chi è? Un angelo peccatore? Sicuramente si riferisce ai suoi crimini. Un angelo caduto macchiato di peccati che non può entrare nel paradiso. C'è qualcosa di mistico in tutta questa storia...fin troppo mistico. Hoseok, Jimin e Namjoon sono quelli più normali. Min Yoongi, il dio del fuoco, così ti fai chiamare. Che il termine "dio" non fosse un'esagerazione? Devo iniziare a sospettare qualcosa di più grande anche per te?" Seokjin si portò le mani in faccia "Ma cosa sto dicendo? Sto diventando pazzo. A cosa vado a pensare?! Folle, ecco cosa sono. Un mutante nascosto che è all'apice della follia a causa di tutto ciò."

"Non sei pazzo."
Seokjin sollevò subito la testa udendo la voce di Namjoon nella propria mente "Tutti gli altri sono comuni mutanti, anche Taehyung lo è, solo che tutta la sua storia gli ha fatto fruttare metafore ed altri modi di dire un po' strani. Solo uno di noi mi spaventa davvero, è Jeon Jungkook. Non è uno qualunque, potrebbe anche essere un mutante, ma c'è dell'altro."
Seokjin guardò Namjoon, che si era risvegliato, attraverso il vetro e sospiró poggiando il palmo della mano su di esso.
"Anche tu hai un qualcosa in più, Kim Seokjin." proferì infine Namjoon.

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