Yoonmin 💧

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È passata una settimana da quando io e Tae siamo andati al mercato, ed è stata l'ultima volta che ho incontrato Yoongi. Non mi aspettavo di incontrarlo e forse neanche lui. Andava tutto bene, ci comportavamo come al solito finché lui non rovinò tutto.

Ci allontanammo dal mercato in un posto più tranquillo. «Yoongi...» dissi. Lui si fermò per ascoltarmi. Presi tutto il coraggio che avevo. «Ci conosciamo da 6 mesi.» feci una pausa prendendo un lungo respiro «Con te mi trovo bene e mi sono affezionato.» sentì le mie gambe tremare, strinsi forte il cesto che tenevo sull'avambraccio. «Yoongi...credo di essermi innamorato di te.»

Quello che mi disse mi spezzò il cuore.

«Ti ringrazio, ma io non provo i tuoi stessi sentimenti.» rimasi a bocca aperta. «Inoltre Jimin, non possiamo più vederci.» e detto ciò se ne andò.

Penso che rimasi immobile in quella posizione per alcune ore. Non piansi, mi sentivo svuotato. Mi ero illuso che tra noi potesse esserci qualcosa. Forse tra i due l'unico che sperava in qualcosa di molto più di un'amicizia...ero io. Provai una rabbia che mai avevo provato. Se non provava nulla nei miei confronti allora perché illudermi? Tutte quelle attenzioni che mi dava non significavano niente per lui? Tutte quelle risate? E quegli abbracci? Tutte le volte che mi chiedeva di incontrarci? Per non parlare del bacio che ci eravamo scambiati. Davvero non significava nulla per lui?

Mi alzai dal mio letto. Tutte quelle domande senza risposta che mi ponevo ogni giorno mi stavano facendo scoppiare la testa. Guardai fuori dalla finestra. Era l'alba e tutto era ricoperto di neve. Mi cambiai indossando la mia mantellina. Scesi al piano terra il più silenziosamente possibile dato che i miei genitori stavano dormendo. Indossai i miei stivali in pelle posti all'entrata ed uscii di casa. Decisi di fare una passeggiata tanto non sarei comunque riuscito a dormire. A Tae non ho raccontato nulla, non voglio farlo preoccupare ed essere un peso per lui. Quando me la sentirò mi sfogherò. Al contrario lui sembrava molto felice. Mi ha raccontato del ragazzo che aveva incontrato al castello. Spero che non gli spezzerà il cuore come ha fatto con me Yoongi.

Cammino per molto tempo fino ad arrivare nel bosco dove ci siamo incontrati la prima volta. Guardo l'alba, un spettacolo meraviglioso con i suoi vari colori dove il bianco della neve rende tutto più luminoso.
Inizio a sentire freddo ma almeno riesco a non pormi tutte quelle domande. Porto le mani alla mia bocca cercando di riscaldarle. Mi accorgo di qualcosa che sbuca dalla neve. Mi abbasso per osservarlo meglio. È un bucaneve. Sorrido. È strano come questo fiore così piccolo ma allo stesso tempo così forte riesca a fiorire con la neve. È un po' come me, per questo è il mio preferito.
Mi ricordo di quella volta in cui Jin ci lesse una poesia sul bucaneve. Ne fui così attratto che la imparai a memoria, sperando che un giorno ne avrei visto uno. Sorrido al ricordo.
È il primo bucaneve che vedo.

«I fiori giacciono sotto la neve,
che tutto copre gelida e greve.
Ma un fiorellino vorrebbe uscire,
picchia là sotto, comincia a dire...»

Faccio una pausa. Tutto intorno a me tace, così continuo.

«Apriti, apriti, porta di gelo,
ti prego schiuditi, ch'io veda il cielo!»

dico come se stessi raccontando una storia a un bambino.

«Dice la neve: "Ma non si può,
chiusa è la porta, non s'apre, no."
Ribatte il fiore: "Non è permesso?
Ma voglio vincerla, esco lo stesso".
Continua a spingere, sebben piccino, si schiude intrepido un forellino.»

Sento dei passi avvicinarsi e fermarsi a qualche metro da me. Sorrido.

«Esce all'aperto, canta vittoria,
si culla e dondola con dolce gloria.
Bimbi, coglietelo: è il bucaneve,
fatto a campanula, candido e lieve,
fra tanta gelida malinconia
il fiore piccolo mette allegria.»

Mi alzo in piedi e mi volto.
«Perché non puoi lasciarmi entrare, Yoongi

Mi fissa con sguardo triste.
«Jimin...» si avvicina a me. Appoggia la sua fronte sulla mia prendendomi le mani. A differenza delle mie le sue sono ancora calde. «Stai gelando.» fa incrociare le nostre dita, portandole tra le nostre labbra e alitandoci sopra per riscaldarle.

Adesso ho capito. Yoongi ha paura.
«Di cosa hai paura?» sussurro. Mi guarda negli occhi. «Mi dispiace. Non possiamo stare insieme, Jimin» si allontana lasciandomi le mani.
«Se lo sapevi, perché non mi hai lasciato andare fin dall'inizio?» dico e sento la rabbia crescere lentamente dentro di me. «Perché mi facevi stare bene, mi fai stare bene ma ero troppo egoista per lasciarti andare.» sento gli occhi diventare lucidi.
«Mi dispiace davvero Jimin non avrei mai voluto che finisse così.» stringo i pugni. «Ipocrita.» sussurro ma non riesce a sentirlo così lo ripeto.
«Sei solo un' ipocrita.» cerca di avvicinarsi «Jimin...» arretro
«Non avvicinarti!» sento che sta volta esploderò. Si passa una mano nei capelli. «Jimin è complicato...» sta volta non mi trattengo «Cosa è complicato!? Se non me lo spieghi come pretendi che io capisca!?» urlo. «Ti sei approfittato dei miei sentimenti! E quando hai capito che erano ricambiati hai avuto paura e ti sei allontanato! Sei un codardo!» ormai le lacrime mi rigano il volto fregandomene di mostrarmi debole. «Okey! Hai ragione! Io provo qualcosa per te! Ma ho troppo paura di perderti!» urla anche lui «La mia vita è complicata. Se stiamo insieme finiremo per rimanere feriti entrambi oltre a mettere in pericolo la tua vita.» Sono confuso «Ma di che diavolo stai parlando!?» dico esasperato.

Si avvicina velocemente a me e mi afferra per le spalle facendo in fine scontrare le nostre labbra. È un bacio disperato quello che mi sta dando, pieno di rabbia e tristezza. Sono costretto ad aggrapparmi alle sue braccia per non rischiare di cadere. Le nostre lingue si scontrano famelici, rincorrendosi senza fermarsi. Mi morde e succhia le labbra impedendomi di respirare, come se ne dipendesse la sua vita. Dopo quelli che sono sembrati minuti interminabili si stacca per permettermi di prendere fiato. I nostri fiati si mescolano mentre appoggia le sue mani sulle mie guance per asciugare i residui delle mie lacrime. Sono stordito e sento le gambe tremare. Mi cedono e se non fosse stato per Yoongi avrei fatto un brutto tonfo. Mi trascina al suolo lentamente e mi stringe tra le sue braccia. Appoggio la fronte sulla sua spalla riprendendo fiato. «Sei crudele.» dico con voce tremante. Mi stringe di più al suo petto. «Perdonami, se puoi.» mi sussurra all'orecchio. «È un addio questo?» Non risponde. Mi stacco alzandomi e lo stesso fa lui.
«Lo sapevo.» giro il volto per non guardarlo.
Che stupido che sono.

Faccio per andarmene ma lui mi abbraccia da dietro stringendomi al suo petto. Si stacca e mi appoggia il suo mantello sulla testa. Non mi volto e lo sento andarsene. Non posso voltarmi altrimenti rimarrò deluso di nuovo. Resto immobile finché non sento più i suoi passi. Mi stringo nel suo mantello e scoppio in lacrime. Sta volta mi lascerò andare e sfogherò tutto il mio dolore.
Il vero amore deve sempre fare male. Deve essere doloroso amare qualcuno, doloroso lasciare qualcuno. Solo allora si ama sinceramente.

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