Saving. 🏹

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Tae pov's
È da più di mezz'ora che sto guardando il viso di Jungkook che dorme. I sensi di colpa iniziano a venire fuori insieme alla tristezza e alla paura. Ho deciso che andrò da Jeon e porrò fine a questa storia una volta per tutte. Salverò Jimin e nessuno sarà più in pericolo. Accarezzo la sua guancia morbida toccando poi il suo labbro inferiore. Spero che un giorno Jungkook possa perdonarmi e che riesca ad andare avanti. Lascio l'ultimo bacio casto sulle sue labbra e infine mi alzo coprendolo con il lenzuolo bianco del mio letto. Vado verso l'armadio prendo la mia sacca e dal suo interno prendo un pezzo di carta dal mio quaderno e una penna. Scrivo le mie ultime parole a Jungkook e poi appoggio il pezzo di carta sul tavolino di legno. Mi avvicino alla porta guardandolo per l'ultima volta «Perdonami.» sussurro e poi esco dalla stanza senza fare rumore.

Esco dal castello grazie a un passaggio segreto che sappiamo solo io, Jin e Jimin. Passando inosservato mi dirigo verso la scuderia e mi avvicino al mio cavallo. Inizialmente si spaventata ma appena capisce che sono io si calma. Sorrido al pensiero di come all'inizio avessi paura di lui, ma Jungkook mi ha fatto superare questa paura. Non sono ancora molto bravo a cavalcare ma non ho altri metodi se non questo. In silenzio lo faccio uscire dalla stalla e quando le guardie sono lontane dall'entrata che da al castello per il loro giro di pattuglia faccio uscire il cavallo. Mi allontano un po' e quando sono abbastanza distante salgo in sella al cavallo dirigendomi verso il regno di Min.

Quando raggiungo il regno è quasi l'alba. Non è molto distante a cavallo dal regno di Jin. Deciso a salvare Jimin vado verso il castello dove ci sono guardie da per tutto. Vengo subito bloccato. Scendo da cavallo andando verso di loro. «Chi va là!» mi fermo ad un metro da loro. «Il re mi ha fatto chiamare.» dico calmo e composto. «Qual è il vostro nome?» dice una delle guardie.
«Kim Taehyungmi guardano increduli e scioccati. Penseranno che sono uno stupido che sta andando incontro a una morte certa, ma io ho una ragione per farlo. Si avvicinano velocemente afferrandomi e trascinandomi all'interno del castello. Mi portano nella stanza del trono dove ad attendermi non ce ancora nessuno data l'ora. Mi fanno inginocchiare legandomi le mani dietro la schiena.
Non so esattamente quanto tempo ho aspettato fino all'arrivo di Min che si sta avvicinando, forse 1 ora so solo che non ho smesso di pensare a Jungkook. Mi passa davanti andando a sedersi sul trono. Lo guardo dal basso con odio. «Non ti credevo così stupido da presentarti qui.» dice con un sorrisetto. «E io non ti credevo così vigliacco.» dico con strafottenza. «Ebbene? Ora cosa hai intenzione di fare?» mi alzo in piedi, mi rifiuto di stare in ginocchio davanti a un simile verme.
«Non è ovvio? Ti ucciderò.» sospiro. «Ne sono consapevole. Andrò dritto al punto. Lascia andare Jimindico serio. Mi guarda sorpreso e poco dopo scoppia a ridere. Lo guardo confuso non capendo cosa abbia da ridere. «Sei davvero un ragazzino.» si alza in piedi. «Cosa ti fa pensare che io lo lasci andare?» stringo i denti. «Erano i patti.» dico arrabbiato
«Se già una volta non ho mantenuto la parola cosa ti fa pensare che sta volta sia cosi?» «Bastardo!» gli urlo contro mentre con un sorriso si avvicina a me. Mi afferra il volto con una mano costringendomi a guardarlo negli occhi. «E tu dovresti essere il legittimo re? Sei solo un moccioso.» strattono il viso per togliere la sua mano da me.
«Il tuo caro amichetto è morto.» mi dice con tranquillità come se fosse una cosa normale. «Cosa?» sussurro e mi sento svuotato. «Oh, forse sono stato troppo diretto? Già, è morto ed è stato davvero un bello spettacolo vedere la sua testa venire decapitata.» sento lo stomaco stringersi e un conato di vomito mi sale per la gola. «Non temere lo raggiungerai molto presto. Esattamente tra poche ore.» sento gli occhi diventare lucidi. «Dov'è Jeon!?» urlo arrabbiato
«E nel suo regno. A causa del vostro piano fallito, tra le persone si è sparsa una cattiva voce. Racconteremo qualche storiella per fare tornare tutto alla normalità. Tra esattamente 1 ora ti farò giustiziare davanti al mio popolo facendogli credere che tu sia un nemico della corona che ha tentato alla vita del re Jeon e alla mia, così tutto si risolverà.» stringo i pugni conficcando le unghie nelle mani. «Credimi sarebbero tutti più felici se voi due sparistegli urlo con odio. Sorride «Non mi importa nulla del mio popolo.» sono sempre più nauseato da questa persona.
«Bene, qua ho finito.» dice superandomi e mi accascio in ginocchio iniziando a piangere. La porta si apre e lui esce dalla sala mentre due guardie vengono verso di me facendomi alzare e trascinandomi nelle segrete.

Con la schiena appoggiata contro al muro guardo dalla piccola finestra la poca luce che entra. Non riesco a credere che Jimin sia morto. È tutta colpa mia, se non mi avesse mai incontrato ora sarebbe vivo. Mi porto le ginocchia al petto stringendole mentre lacrime di dolore scendono lungo le mie guance.
«J-Jimin...perdonami ti prego...» sussurro al vento con voce tremante rotta dai singhiozzi. Non mi perdonerà mai per averlo abbandonato, nei suoi ultimi istanti di vita era solo e io non cero. Il mio pianto aumenta e la sua immagine non riesce ad abbandonare la mia mente. Mi prendo la testa tra le mani tirandomi i capelli. Adesso oltre a Jimin mi odierà anche Jungkook, Jin e gli altri. «Jungkook...» sussurro mi torna in mente la sera precedente in cui abbiamo fatto l'amore. Faccio un sorriso amaro. Tutta questa storia mi ha stancato, vorrei non essere mai nato. La mia esistenza provoca solo sofferenza e morte alle persone. Sarebbe meglio per tutti se io sparissi. Smetto di piangere guardando quell'unico raggio di sole che colpisce il pavimento. Oggi con la mi morte porrò fine a tutto questo una volta per sempre. Il rumore della cella che si apre mi risveglia dai miei pensieri. Resto immobile mentre due guardie mi afferrano di forza e mi trascino fuori dalla cella. A testa china e senza oppormi mi lascio trascinare da loro. Sono stanco, voglio smettere di soffrire e non provare più nulla.
Il mio corpo si muove involontariamente mentre la mia mente non smette di pensare a Jimin e a Jungkook.
Il suo sorriso, la sua risata, la sua voce, i suoi occhi, le sue labbra, le sue braccia, tutto di lui mia manca. Avrei dovuto dirgli addio per l'ultima volta, avrei dovuto dirgli che non ho mai amato nessuno all'infuori di lui, ora mi rimane solo il rimpianto.

Il mio corpo smette di camminare e solo ora mi accorgo di essere davanti a una folla di persone mentre Min dice qualcosa di cui non me ne importa niente. Finalmente finirà tutto. «Ed è per questo motivo che oggi verrà decapitato, per il suo tradimento contro la corona.» un uomo con un cappuccio nero in testa mi afferra e mi trascina al centro di una struttura di legno. Min si allontana circondato da delle guardie. Mi fa inginocchiare davanti a tutte quelle persone e mi dispiace davvero che tutti loro vengano presi in giro da un re a cui non importa niente di loro, se non di se stesso. Sento la lama sfiorare il mio collo e poi allontanarsi. Guardo le mie ginocchia e il viso di Jungkook mi compare per l'ultima volta. Sorrido, Jimin sto arrivando. Questa è la mia punizione per averti abbandonato e per essere morto da solo in modo orribile. Chiudo gli occhi «Jungkooksussurro. Passano alcuni secondi ma sono ancora vivo. Un tonfo improvviso mi fa sobbalzare e il corpo di quell'uomo incappucciato si accascia al suolo con una freccia conficcata nella testa. Spalanco gli occhi spavento e confuso. «TAEHYUNG quella voce, è la sua voce. Non mi giro verso di lui troppo stravolto e spaventato di scoprire in realtà che tutto questo è solo frutto della mia immaginazione. Capisco che non è così dalle urla delle persone che iniziano a scappare via e da Min che ordina hai suoi uomini di uccidere i nemici. Guardo Min che punta un dito verso di me «Uccidetelo! SUBITO!» uno di loro si avvicina a me e paralizzato lo fisso dal basso mentre come l'uomo di prima una freccia trafigge anche la sua testa.
«TAEHYUNGdi nuovo la sua voce mi colpisce in pieno. Mi giro e i nostri occhi si incrociano. Non l'ho mai visto così, nel suo sguardo c'è solo ira e delusione. Per la prima volta ho paura di Jungkook. Col suo cavallo si fa spazio tra la gente e viene verso di me. Mi alzo in piedi barcollando. Perché è qui, adesso anche la sua vita è in pericolo, se anche lui dovesse morire come Jimin io... «Salta!» mi dice mentre lo guardo dal basso. Sono pietrificato, scuoto la testa. Stringe i denti dalla rabbia «TAEYUNG SALTA SU QUESTO CAZZO DI CAVALLO!» faccio un passo indietro
«DEVI ANDARTENE!» urlo ma con voce tremante. Lo vedo che sta per scendere da cavallo ma qualcuno mi afferra e mi spinge verso di lui. Non so come ma riesce a prendermi e a evitare di farmi cadere. Mi ritrovo seduto tra le gambe di Jungkook e quando mi volto per vedere chi fosse vedo Yoongi. Jungkook velocemente mi libera le mani. Cosa sta succedendo!? Yoongi corre nella direzione in cui è sparito suo padre. «Jungkookmi volto di nuovo e sta volta e Jin a chiamarlo.
«Vattene subito con Tae! Noi penseremo a Yoongivorrei replicare ma non riesco a parlare. «No! Lo raggiungo io! Tu portalo via!» da le redini del suo cavallo a Jin. Gli afferro la mano
«No! Non andare!» dico terrorizzato. Lui mi guarda impassibile e stacca la sua mano dalla mia velocemente prima di scendere da cavallo e correre nella direzione di Yoongi. «Jungkookil cavallo inizia a correre «No! Jin! Fermati ti prego!» sono sul punto di piangere. Lui non mi ascolta e ci dirigiamo fuori dalla città. Quando siamo abbastanza lontani si ferma guardando indietro. «Jin! Ti prego! Io non posso perdere anche Jungkook!» «Arriveranno!» dice anche lui spavento.
«Jungkook, torna da me.»

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