The truth untold. 🎭

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È da un paio d'ore che sono su questa carrozza con Jimin per andare nel luogo in cui ci aspetta Jin.
Sposto leggermente la tendina per guardare al di fuori della carrozza. In lontananza intravedo il castello di Seok-jin. Confuso richiudo la tendina. «Jimin perché siamo nel regno di Kim Seok-jin? mi guarda serio.
«Capirai tutto tra poco, Taemi sorride e io ricambio sforzandomi.

La carrozza si ferma, segno che siamo arrivati. Jimin scende prima di me. Si guarda intorno. «Tae, il cappuccio.» dice indicandolo e facendo segno di scendere. Alzo il cappuccio e scendo dalla carrozza. Mi sento come un criminale che sta cercando di coprirsi il volto per non farsi riconoscere. Seguo Jimin in silenzio che a differenza mia sa dove andare. Entriamo nel castello.
Mi guardo attorno meravigliato.
A differenza del castello dei Jeon l'aria è più allegra. Varie cameriere e maggiordomi ci salutano con un sorriso e inchino. Jimin ricambia allegro a differenza mia che mi sento a disagio e preoccupato. Percorriamo vari corridoi e sale fino ad arrivare davanti una porta abbastanza grande con due guardie ai lati. Ci fermiamo davanti a loro.
«Il re ci sta aspettando.» il re?
Le guardie ci aprono la porta e io seguo Jimin all'interno. È una sala molto larga ma non tanto lunga. Un tappeto blu porta fino a due troni. Poco più avanti ci sono Jin, Najmoon e un'altra persona che non ho mai visto che stanno parlando. Senza pensarci supero Jimin e corro verso Jin. «Jin hyungmi fiondo tra le sue braccia stringendolo forte. Ride.
«Grazie per il regalo! Lo adoro!» dico felice guardandolo dal basso. Lui sorride e mi strofina i capelli.
«Buon compleanno Tae, sono felice che ti sia piaciuto.» mi stacco e Jimin ci ha raggiunto. Jin lo va ad abbracciare. Saluto con educazione Najmoon e l'altra persona. Vedo che mi guarda un po' sorpreso ma con il sorriso sul volto.
«Lui è Jung Hoseokdice Jin rivolto a me, non ha l'aria di essere il re. Fa un inchino e io ricambio. Mi volto verso Jin che si è avvicinato a me. «Jinmi guarda «È il re?» sussurro per non farmi sentire. Lui scoppia a ridere.
«Ce l'hai davanti!» «Eh?»

«Hai capito bene moccioso, lui è il re Kim Seok-Jindice Najmoon che fino a quel momento era stato zitto. Mi allontano teso e sorpreso.
«Tae, tranquillo sono sempre io non devi comportarti in modo diverso.» mi sorride appoggiando un mano sulla mia spalla. Guardo Jimin, lui lo sapeva.
«Sei pronto?» annuisco e non sono più convinto di voler sapere la verità, questa notizia mi ha già scioccato. Prende un bel respiro. «Io ti ho raccontato che tuo padre fu tradito da un suo amico e successivamente diede fuoco alla casa.» annuisco «In parte è la verità ma non è la storia completa.» Jimin mi si affianca. «Mio padre, tuo padre, il re Min e il re Jeon erano amici.» spalanco gli occhi e la bocca, cosa? Jimin mi prende la mano. «Inizialmente il re Jeon non ricopriva nessun ruolo reale, era una persona comune dell'alta borghesia.» No... «Lui era geloso di non essere un re a differenza degli altri. Era il migliore amico di tuo padre.» Nono... «Tuo padre per il suo 32° compleanno riunì tutti e tre i re per festeggiare più Jeon.» metto una mano in fronte «Quella sera decise di tradirlo. Uccise i tuoi genitori e anche mio padre che aveva cercato di fermarlo. Io arrivai troppo tardi, ma lui mi aspettò e prima di morire mi raccontò tutto. Mi aveva detto di salvarti, di vendicarlo e di vendicare tuo padre.» mi tremano le mani.
«Così corsi a salvarti mentre il castello andava in fiamme. Ti trovai in tempo ma ormai i tuoi genitori erano già morti, così ti portai via.» barcollo e sento le braccia di Jimin e Najmoon sorreggermi. «Lui riuscì nel suo intento. Il giorno dopo quando il fuoco placato trovarono i corpi dei tuoi genitori bruciati e il corpo di un bambino. Riuscì a fare passare il suo omicidio come un'incidente e nessuno sospettò mai di lui.» lentamente riaffiorano i ricordi di quella sera «Senza un re e un erede a regnare il popolo sarebbe andato nel panico e avrebbero iniziato rivolte popolari per chi sarebbe dovuto salire al trono, così accordandosi con persone importanti nella società e il re Min fecero passare suo figlio come l'erede al trono sopravvissuto all'incendio essendo un anno più piccolo di te.» mi inizia a girare la testa «Suo padre diventò il suo tutore ma essendo troppo piccolo per regnare decisero di incoronarlo re fino a quando il bambino non avesse raggiunto la maggiore età, riuscendo a cambiare la dinastia dei Kim in quella dei Jeon.» «Aspetta, aspetta un attimo il corpo bruciato di quel bambino allora di chi era?» chiedo non capendo «Probabilmente il figlio di qualche domestica, morirono in molti quella notte.» fa una pausa «Io divenni il re ma non potevo abbandonarti così decisi di crescerti come un bambino normale lontano da quel mondo per non mettere in pericolo la tua vita e aspettare i tuoi 18 anni per raccontarti tutto.»» «Tutto questo è assurdo!» dico scioccato mettendomi le mani nei capelli. «Lo so che è difficile da credere ma devi accettare la realtà. Tu sei il figlio del Re Kim quindi il vero erede al trono.» mi guarda serio. Indietreggio scuotendo la testa. «Io allora ero troppo giovane e debole, nessuno mi avrebbe creduto.» «E chi regnava qui se tu sei stato tutto il tempo con me?» si gira verso Hoseok indicandolo «Io regnavo da lontano, tutto quello che succedeva e succede mi viene comunicato da Najmoon, Hoseok faceva solo rispettare la mia volontà.» annuisco. Mi massaggio le tempie. «So che tutto questo può averti scioccato ma tu hai il diritto di sapere e hai il diritto di riprenderti il tuo regno.» scuoto la testa «I-io non credo di volere essere un re.» sussurro «Moccioso non dire sciocchezze!» mi guarda Najmoon ma Jin lo calma mettendogli una mano sulla spalla «Tae capisco che ora tu sia spaventato ma non sei solo. Inoltre lo devi fare anche per i tuoi genitori per vendicare la loro morte e anche per il tuo regno.» «Il mio regno?» annuisce «Certo Tae, non vedi quanto sono infelici e spaventate le persone? Jeon non è un re è un tiranno che si diverte solo perché possiede il potere.» mi viene in mente l'episodio del mercato. Penso a Jungkook e sorrido, poi un idea mi passa di mente. «Jin come si chiama il figlio del re?»

«Jeon Jungkook

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