7-Ti sfido

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Scorpius prima guardò Rose e la ragazza che la accompagnava, poi guardò Albus; era la disperazione fatta persona.

Scorpius implorò Albus con lo sguardo di rimanere. Albus lo guardò male e si segnò mentalmente di farla pagare più tardi all'amico: quando sarebbero stati da soli nella sala comune dei Serpeverde lo avrebbe affrontato.

«Ciao Albus, ciao Scorpius» disse Rose «lei è la mia amica Alicia Tulmann» precisò subito dopo indicando la ragazza dai capelli neri che aveva di fianco.

I ragazzi fecero un cenno di saluto alle nuove arrivate e Albus mormorò a denti stretti: «Lo faccio solo per questa volta»

Subito dopo si sedetterò tutti e quattro sul muretto che divideva il paese dai campi e Rose tirò fuori una scatola dalla quale prese quattro fette di torta e i quattro iniziarono a mangiare.

Dopo qualche minuto di silenzio innaturale Rose decise di intervenire dicendo: «Perché non andiamo da Mielandia? Mi è venuta un'idea»
«Ottima idea Rose!» esclamò Scorpius felice che finalmente qualcuno avesse proposto qualcosa: forse la giornata non sarebbe stata tanto brutta da voler essere solo dimenticata.

I quattro allora si alzarono e Albus si avvicinò alla cugina sussurrandole un: «Che vuoi fare? Spezzargli il cuore in un luogo dove tutti possano vederlo per poi umiliarlo a vita?» la sua espressione era dura. La sua faccia diceva "Provaci e ti crucio".

Rose però non si scompose e disse tranquillamente: «Guarda che non sono un essere così spregevole. Stavo solo provando a salvare il pomeriggio». Sembrava sincera ma Albus decise di tenerla d'occhio lo stesso. Aveva imparato a non fidarsi ciecamente delle persone. Nemmeno dei parenti.

Inoltre l'esperienza dell'anno prima lo aveva reso molto sospettoso. Lui si era fidato di Delphi e aveva sbagliato. Non se lo era mai perdonato.

Arrivarono in un batter d'occhio a Mielandia e Rose quasi svaligiò il negozio.

Nessuno osò chiederle cosa avesse intenzione di fare con tutti quei dolci anche se Alice sembrava aver intuito qualcosa. Albus pensò che forse era una cosa che facevano spesso.

Dopo essere usciti i quattro tornarono al muretto che avevano lasciato poco prima. Rose allora, con voce solenne, disse: «Alice, a te l'onore »

La ragazza sorrise raggiante e disse: «Ora giocheremo ad un gioco babbano che mi ha insegnato mio fratello maggiore quest'estate: TI SFIDO!»

Rose subito dopo prese la parola spiegando velocemente le regole di quel gioco babbano che non sembrava poi così difficile; anzi, sembrava divertente.

A quanto pare Louis, il fratello di Alicia, era un tipo con molta immaginazione. Il gioco consisteva nell'essere l'ultimo a rimanere nel gioco. A turno tutti dovevano accettare o rifiutare una sfida. Se rifiutavi o fallivi venivi subito eliminato.

I ragazzi si divertirono molto a giocare. Chi più e chi meno però pure Albus stava iniziando a sorridere. Forse, dopotutto, non era stata una cattiva idea passare il pomeriggio ad uno pseudo appuntamento.

Il tempo, come si sa, passa in fretta quando ci si diverte e presto a sfidarsi rimasero solo due persone: Rose e Scorpius. Entrambi molto determinati a vincere.

Albus stava guardando l'amico e la cugina sgranocchiando una cioccorana. Era stato eliminato per primo. Per nulla al mondo lui avrebbe accettato a correre in mutande per strada. Soprattutto non con questo freddo. Il vento autunnale si faceva sentire.

Alicia invece gli stava accanto cercando di non vomitare: dopo essersi mangiata venti cioccorane in un minuto e aver poi scoperto di dover mangiare due cioccorane in un colpo beh... il suo stomaco non aveva retto. L'odore della cioccolata che tanto amava ora le dava la nausea. Non avrebbe mangiato cioccolata per mesi.

Rose aveva appena finito di cantare una canzoncina stupida che parlava di calzini e coleotteri ed ora era arrivato il turno di Scorpius.

La ragazza aveva esaurito le idee per le sfide da proporre e i suggerimenti di Albus e Alicia non le erano molto utili: Rose aveva bisogno di una sfida che Scorpius avrebbe rifiutato subito.

«Il tempo sta per scadere Rose» le disse Albus canzonandola.
«Non c'è mai stato un limite di tempo!» rispose lei non troppo convinta. Dopotutto lei non aveva inventato nulla. Forse le era sfuggita qualche regola che Alicia aveva qua e là aggiunto mentre parlava.

«Dieci...» Rose andò nel panico.
«Nove...» doveva trovare in fretta qualcosa.
«Otto...» "Qualcosa che abbia a che fare con le caramelle tutti i gusti+1?"
«Sette...» "No. Sembra una cosa stupida. Altre idee?"
«Sei...» "Ce ne sarebbe una ma è così assurda..."
«Cinque...» "però così potrei vincere questo gioco. Scorpius non si azzarderebbe mai a farlo..."
«Quattro...» "il tre è un numero perfetto. Se al tre non mi viene in mente nulla allora significa che questa è la sfida perfetta"
«Tre...»
«Ti sfido a baciare Albus!» urlò allora la ragazza con un sorriso beffardo: aveva la vittoria in tasca.

Tutti ammutolirono.
Albus fece per replicare con un "Non dirai sul serio" ma, prima che avesse il tempo di aprire bocca Scorpius lo aveva già tirato a sè.

Un disastro stupendo// ScorbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora