Fu una cosa rapida ma strana.
Albus si sentì avvampare e strabuzzò gli occhi appena avvenne il contatto. Scorpius invece chiuse gli occhi e trattenne il fiato.
"Forse si sta immaginando di baciare Rose" pensò Albus provando una fitta di un sentimento che non avrebbe mai pensato di provare in una situazione simile: gelosia.
Quando i due ragazzi si staccarono l'uno dall'altro si fissarono imbarazzati per qualche minuto negli occhi incapaci di dire anche solo una parola.
Rose, che fino a quel momento era rimasta in disparte con Alicia, mormorò: «Hai vinto tu Scorpius»
Le parole di Rose fecero tornare i ragazzi nel mondo reale e Albus si alzò di scatto seguito a ruota dal resto dei presenti: tutti convennero che forse sarebbe stato meglio tornare al castello.
Durante il tragitto Scorpius e Albus cercarono di evitare di guardarsi mettendosi il più lontano possibile l'uno dall'altro e nessuno ruppe il silenzio fino a quando non arrivarono in sala grande dove i ragazzi salutarono le ragazze e ognuno si diresse al tavolo della propria casa.
«Non avrei mai immaginato una cosa del genere» mormorò Rose ad Alicia quando furono abbastanza lontane per non essere sentite dai diretti interessati.
«Sì, insomma...» continuò «avevo in un certo senso intuito che fra i due ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia ma pensavo più a qualcosa come un rapporto fraterno e...» Rose si bloccò.
Alicia completò la frase per lei: «...il modo in cui si sono guardarti non è tipico di due ottimi amici»Rose sorrise, poi disse: «Ne vedremo delle belle»
Al tavolo dei Serpeverde i due amici si sedettero uno di fianco all'altro, come sempre, ma non si scambiarono nemmeno una parola per tutta la cena.
Alcuni ragazzi sembrano aver notato quella stranezza; i due parlavano e ridacchiavano insieme un sacco, ma pensarono che chissà, magari avessero litigato.
Quando, finita la cena, i due amici si alzarono dal tavolo, incrociano i loro sguardi e capirono di avere bisogno di chiarire un po' di cose.
Tornarono così silenziosamente in sala comune dove trovarono un luogo appartato per parlare.
Albus decise di iniziare il discorso.
«Perché l'hai fatto? Non dovevi dimostrare niente a nessuno. Nessuno ti avrebbe preso in giro se avessi rifiutato la sfida!» stava cercando di trattenere le lacrime di rabbia che gli pizzicavano gli occhi minacciando di uscire a cascate.
Scorpius lo sapeva. Conosceva bene Albus e sapeva perfettamente che quando il ragazzo stava trattenendo le lacrime si mordeva l'interno della guancia.
«Io...» provò a rispondere senza però riuscire a continuare la frase: non aveva nessuna spiegazione o meglio, non aveva nessuna spiegazione sensata.
Aveva provato a cercarla, per se stesso e per Albus, ma non aveva trovato nulla. Aveva agito d'istinto, tutto qui. In quel momento gli sembrava semplicemente la cosa giusta da fare.
"Volevo così tanto vincere la sfida di Rose?" Si chiese. E chi poteva dirlo? Le cose potevano anche stare così solo che, pur essendo consapevole di essere disposto a molto per vincere sapeva benissimo di non essere disposto a tutto e, soprattutto, non era affatto disposto a distruggere così l'amicizia con Albus.
Calde lacrime iniziarono a rigare il viso di Albus nonostante tutti gli sforzi che quest'ultimo faceva per trattenerle.
Scorpius gli porse un fazzoletto dolcemente e gli disse: «Scusami Albus io non... ecco, mi dispiace tanto. Non volevo... non avrei dovuto. Non so che mi è preso...»
Albus lo guardò. Aveva gli occhi rossi e stava ancora piangendo. Era scosso dai singhiozzi ma stava cercando di calmarsi facendo dei profondi respiri.
Subito dopo si diresse verso il dormitorio seguito a ruota da Scorpius che lo vide coricarsi stancamente a letto così com'era vestito.
Forse era meglio dormirci su. Forse tutta quella storia sarebbe sembrata più chiara il giorno dopo. Forse si sarebbe rivelato tutto un sogno.
Scorpius sospirando prese gli appunti di Storia della magia e li lesse senza però riuscire a concentrarsi. Anzi, alla fine decise di provare a dormire anche lui.
"Forse," pensò Scorpius, "finalmente riuscirò a capire perché l'ho fatto. Forse riuscirò a trovare una spiegazione da dare ad Albus. Forse lui poi mi perdonerà e torneremo amici. Dopotutto la notte porta consiglio, giusto?"
E, assonnato (anche a causa della giornata intensa e degli appunti appena letti), immerso in questi pensieri si addormentò.
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Un disastro stupendo// Scorbus
FanfictionGli eventi di questa storia si svolgono in un ipotetico futuro post "La maledizione dell'erede". Se non conoscete quella storia prendete in considerazione il fatto che, dato che gli eventi che racconterò qui si svolgono al quinto anno di Hogwarts d...