Deux

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Per una settimana sono andato avanti senza mai tornare a casa con il sedile del passeggero pieno, a causa dei miei lividi e della mia poca voglia di fare sesso.
Ne avevo ancor di meno se pensavo che il lunedì avrei iniziato il corso di francese, condannandomi così alla reclusione in casa a studiare.
Sì, io ero un ragazzo a cui piaceva sia il sesso che lo studio. Bizzarro, vero? Neanche io avrei mai pensato, da piccolo, di avere due caratteristiche così diverse tra loro, eppure i miei voti man mano non sono diminuiti, mentre la mia voglia di fare sesso veniva sempre e comunque soddisfatta.
Anche adesso non disprezzo lo studio, ma mi diverto di più in altri modi.
Comunque, arrivai alla domenica sera senza la minima voglia di preparare lo zaino e di dormire per alzarmi presto il giorno dopo. I lividi oramai erano quasi spariti, rimanevano solo delle macchie giallastre qua e là a segno di quella brutta mattinata, ma mi sentivo comunque a disagio ad andare in giro conciato in quel modo.
Ero quasi tentato di fare la mia prima assenza, ma decisi di andare comunque solo per il corso di francese, cosa del tutto nuova e a parere di mia madre molto interessante; così, preparato zaino e fissato per cinque minuti buoni il mio nuovo libro di francese, andai a dormire, sperando che la mia scelta non fosse stata una totale disgrazia per la mia maturità.

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Nell'esatto momento in cui mi alzai sentii un rumore incredibile provenire dalla stanza accanto, simile al rovesciamento di qualche mobile o robe simili, cosa che mi fece ricordare di avere una sorella, oltretutto maldestra e più disordinata di me.
Ignorai quel rumore e andai in bagno, l'unico bagno al piano superiore, e indovinate? Era occupato da Lottie.
《Lottie esci subito da questo bagno! Lo sai che ci vado sempre prima io!》 Gridai battendo il pugno sulla porta. La risposta fu abbastanza chiara: sentii un conato di vomito propagarsi attraverso le pareti, cosa che mi fece fare dietrofront e indirizzarmi al piano di sotto.
Fatto tutto ciò che era da fare, feci colazione con una mela e, una volta infilate le scarpe, corsi verso la mia auto.
No, non mia, di mio padre.
Beh la usavo solo io, si può definire di mia proprietà, giusto?
Ad ogni modo, in pochi minuti arrivai a destinazione e trovai un insolito brusio nell'atrio, cosa che mi fece ricordare il lunedì prima.
Questa volta nell'aria non c'erano parole di incitamento ma frasi più simili a pettegolezzi; ne parlavano tutti, maschi e femmine, di tutte le età.
Mi avvicinai a Zayn per capire cosa stessero dicendo tutti.
Zayn Malik, il mio migliore amico nonchè consigliere privato e investigatore personale, un tipo particolare che passava i suoi pomeriggi a fumare e disegnare cose incomprensibili che solo lui riesce a fare.
Capelli neri, occhi dorati e un corpo da paura, un carattere vacillante tra il dolce e lo scorbutico puro, grande fonte di attrazione per tutto il popolo femminile della scuola e, ultimo ma non meno importante, fidanzato di Liam Payne.
E lui, chiunque ha avuto a che fare con lui.
Occhi nocciola, capelli castani, vent'anni di puro temperamento docile e freddezza sopraffina. Ghiaccio capace di congelare chiunque, sciolto da quelle quattro persone con cui parla davvero.
Non per vantarmi, ma lo conosco e siamo ottimi amici; non a livello di Zayn, ma siamo vicini. Ci ritrovavamo (e a volte tutt'ora) quasi ogni venerdì sera a giocare alla Playstation, mentre Zayn ci ospitava e preparava da mangiare sbuffando a ogni imprecazione che lanciavamo dal suo salotto.
Ma queste presentazioni le approfondiremo più tardi.

《Allora Zayn, cosa dicono tutti questi ragazzi?》
《Stanno tutti parlando di un nuovo professore, quello di francese penso... Tu non fai il corso di francese?》
Cazzo, se ne parlavano tutti doveva essere proprio un tipo speciale.
《Sì, sai quanti ragazzi saranno con me in classe?》
《Uh, penso una ventina circa. Sai, il francese non è una lingua molto parlata》
《È qui che ti sbagli, Zayn. Tutte le colonie appartenute alla Francia parlano francese, questo per dimostrare il tuo totale disinteresse verso la storia e tutto ciò che la riguarda》 Ridacchiai dandogli una leggera spallata.
《Ah sì? Sentiamo, quali paesi parlano francese oltre alla Francia?》
《Vediamo... Tanto per cominciare: Canada, Marocco, Algeria, Svizzera, Belgio, Niger, Guinea, Costa d'Avorio... E potrei continuare con un'altra ventina di stati... Vuoi sentirli tutti?》
《No grazie, genio geografico, sono apposto così》
Se c'era una cosa che amavo più del sesso era infastidire o confondere Zayn Malik. Mi divertiva più di ogni altra cosa vedere il suo sguardo confuso e irritato di fronte alla mia superiorità intellettiva, pronto a sferrarmi schiaffi in grado di farmi girare completamente intorno a me stesso.
Non fraintendetemi, non è uno stupido, solo... Non gli è mai interessato studiare il tipo di cose che uno studia a scuola. Infatti non so come ci fosse arrivato fino a quel punto senza bocciature.

《Senti io vado, tu cerca di scoprire di più si questo nuovo professore, ci vediamo alla seconda ora》 dissi prima di sorpassare la calca di gente che si era stanziata di fronte alla porta dell'aula insegnanti, pronto a seguire una noiosa lezione di matematica.

___

La campanella di fine ora: tutto quello di cui vive uno studente per tutti i suoi tredici anni di scuola. Aspettavamo tutti quella benedetta campanella per scappare a parlare con i nostri amici dell'altro corso, per andare a pisciare o per non ascoltare più quella maledetta racchia che sedeva dalla parte della cattedra.
Quando suonò, corsi letteralmente via da quell'aula e a passo svelto raggiunsi di nuovo il punto vicino alla sala insegnanti, dove mi stava già aspettando Zayn intento a leggere un libro intitolato "Cronos", più spesso di qualsiasi altro libro scolastico o meno che avessi mai visto.

《Da quando ti dai alla letteratura, Zayn?》 Risi mettendomi davanti a lui.
《Infatti non sto leggendo il libro, sto leggendo il biglietto che mi ha dato Liam in mezzo a questo libro per non dare nell'occhio.》
Sbuffai infastidito e misi le braccia conserte. Quei due erano finiti in un brutto giro. E non parlo di droga o robe del genere, parlo di gare illegali di auto.
Auto bellissime, costose, che viaggiavano a tutta velocità per le strade statali di una fottuta cittadina Inglese.
Quei due erano proprio stupidi a intromettersi in quel genere di cose, ma io non ero la loro tata e non potevo dirgli nulla.
《Come vuoi, sai come la penso di questa storia. Non venire a piangere sulla mia spalla una volta che avrai capito di aver fatto un grande errore.》 Sbuffai ulteriormente.
《Tralasciando questo, cosa mi dici del professore? Alla terza ora ho francese, vorrei arrivare preparato e non avere infarti, se possibile.》 Lo feci ridacchiare e scosse lievemente la testa.
《Da quello che ho capito, è un baldo giovane francese da parte di madre e inglese da parte di padre, nato in Francia e trasferitosi in Inghilterra all'età di quattro anni. Ha un accento francese misto a quello inglese, un miscuglio interessante. Non so dirti altro》
Sorrisi trionfante e gli posai la mano sulla spalla scuotendo la testa.
《Io non so come tu faccia, ma grazie, non devo più aspettarmi un buono a nulla come professore!》Detto questo, mi allontanai andai verso l'aula di Inglese, a leggere del buon Shakespeare e ignorare bellamente le ragazze che mi credevano ancora eterosessuale.
A metà ora, quando uscii per andare in bagno, incontrai Liam.
《Quest'anno passerai la maturità, Payne? O ti farai sbattere fuori a calci nel culo? Andiamo, so che ci tieni a questo magnifico posto di merda, non lasciarti bocciare di nuovo.》 Dissi alludendo al suo fallimentare esame finale dell'anno precedente.
《Tomlinson, tu invece la finirai di scopare qualsiasi essere vivente e tu deciderai a trovare l'uomo della tua vita?》 Ribattè lui, guardandomi dall'alto.
《Non te lo posso dire questo Liam, al momento non ho trovato nessuno con cui mi sento a mio agio a tal punto da intraprendere una relazione duratura...》
《Quante parole per dire che non hai le palle di fidanzarti. Amico, buttati. Se va male, prenditi una pausa e riprovaci.》
《Ci devo pensare, Liam. Ci vediamo.》 Lo salutai con un cenno del capo e entrai in un bagno per svuotare la mia povera vescica, sotto sforzo da quasi due ore.
No, non sono incontinente, se ve lo state chiedendo.
Quando rientrai, la campanella suonò.
Raccolsi in fretta le mie cose e corsi letteralmente verso l'aula dove si sarebbe tenuto il corso di francese.
Brividi correvano lungo tutto il corpo e sentivo uno strano fastidio nella parte alta del collo.
Stavo per cominciare a sudare, dall'eccitazione.
Entrai e vidi tutti i banchi liberi, degno che ancora nessuno era arrivato. Per un secondo pensai di essere stato l'unico a scegliere quel corso, ma poi ricordai le parole del mio investigatore privato Zayn Malik.
Sospirai e mi sedetti nella penultima fila, tirando un grande sospiro e intrecciando le mani in un groviglio sudaticcio di dita.
Pian piano l'aula iniziò a riempirsi, e quando tutti i banchi furono occupati, cercai di sciogliere un po' la mia (insensata) tensione, ottenendo esattamente l'effetto contrario. I miei muscoli si contrassero ancora di più e i miei battiti cardiaci non volevano saperne di scendere.
Temetti di star avendo davvero un infarto, tra l'altro per un motivo stupidissimo.
Cercai di distrarmi sfogliando il libro nuovo di zecca e foderato alla perfezione da quella santa di mia madre; in copertina c'erano alcuni ragazzi che saltavano su un mappamondo fermo sull'Europa, il titolo era "François, Olè!" Scritto con un font abbastanza semplice e in grassetto arancione. Semplice e incredibilmente stupido, come qualsiasi altro libro scolastico che avessi mai usato.
Fu proprio quando pensai questo che nella classe calò il silenzio, spezzato solo da un rumore di passi probabilmente fatti da dei mocassini con il tacco.
Sentii un fruscio in segno della borsa che veniva posata sulla cattedra.
《Buongiorno ragazzi, sono Harry Styles, il vostro nuovo professore di francese.》

[SOSPESA] Mon (gay) professeur de François | Larry Stylinson AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora