1 marzo 2013
Caro Jeon Wonwoo,
Come al solito non eri a mensa durante l'ora di pranzo, perciò sono andata a cercarti in biblioteca. Eri lì, seduto ai piedi della poltrona all'angolo dell'ala destra. È il tuo luogo preferito, ci passi quasi tutto il tuo tempo quando non devi essere in classe. Sai è lì dove ti ho visto per la prima volta un anno fa. Stavo gironzolando tra i vari scaffali senza sapere nemmeno cosa stessi cercando. Le mie dita scorrevano rapide sui dorsi ruvidi dei libri mentre davo rapide occhiate ai titoli. Con tutto quel silenzio non potei fare a meno di sentire il sussurro di qualcuno che imprecò. Mi sono avvicinata a dove la voce sembrava essere provenuta e mi affacciai appena da dietro il mobile di legno ricolmo di libri. Seduto su quella stessa poltrona dove anche oggi stavi, c'eri tu. Un libro era aperto sulle tue ginocchia mentre ti eri portato l'indice alle labbra. Ti eri tagliato con una pagina. In realtà avevo quasi dimenticato quell'episodio, è solo quando qualche mese fa ho iniziato a provare qualcosa per te che mi sono ricordata del ragazzino goffo che imprecava contro le pagine di un libro.
Ed oggi, a distanza di un annetto sei di nuovo lì, nel tuo angolino di mondo. Portavi solo una cuffia e muovevi la testa a ritmo di musica mentre scarabocchiavi qualcosa su un quadernino. È da qualche giorno che l'ho notato. Spesso ti ritrovo a scrivere piuttosto che a leggere.
Tu hai alzato lo sguardo e notandomi mi hai sorriso. Il mio cuore ha perso un battito nel vedere gli angoli delle tue labbra curvarsi verso l'alto. Hai chiuso immediatamente il quadernino e ti sei tolto la cuffietta. Io mi sono sistemata a gambe incrociate affianco a te. Ti ho domandato cosa stessi scrivendo, tu hai alzato le spalle e mi hai risposto che era per un progetto. Hai mentito. Custodisci quel quadernino come io custodisco le mie lettere per te. Ci fai attenzione, non solo nel maneggiarlo, ma anche nel scriverlo. Ho visto il modo in cui rifletti attentamente prima di far scorrere la penna sulle pagine bianche. Forse stai scrivendo un romanzo, magari delle poesie, oppure semplicemente annoti i tuoi pensieri. Io ho finto di crederti ed ho distrattamente sistemato la testa sulla tua spalla. "Profumi di rosa" mi hai detto di punto in bianco. Io ho ridacchiato ed ho alzato lo sguardo su di te. La fronte corrugata e l'espressione confusa a causa della mia risata. È ovvio che profumavo di rosa, idiota, è l'aroma del profumo che uso. Ma non te l'ho detto. Ho scosso la testa e mi sono allungata a darti un veloce bacio sulla guancia. Ed ecco di nuovo il tuo sorriso mozzafiato.Avevo chiuso gli occhi da una manciata di secondi quando hai chiamato il mio nome. Io ti ho risposto con un "mmh", poi il tuo indice e pollice mi hanno timidamente alzato il mento. Per un attimo mi hai guardato dritto negli occhi, come a chiedermi il permesso a fare qualcosa, io ho annuito appena, dopo hai chiuso le palpebre e hai fatto combaciare le nostre labbra in in bacio. Non so quanto tempo sia passato, forse secondi, ma per me il tempo si era fermato e avrei voluto non ripartisse più. Il nostro primo vero bacio. Niente di troppo straordinario. Non ci sono stati un temporale a bagnarci dalla testa ai piedi, un pubblico che ci guardasse con invidia, un'orchestra a farci da sottofondo; nulla di tutto ciò. Solo il calore delle tue labbra premere sulle mie, la vicinanza dei nostri corpi, il silenzio che ci avvolgeva. Noi due e basta, in quell'angolino nascosto della biblioteca.
Quel bacio sarà un nostro segreto.
Buonanotte,Tua T/N
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To: Jeon Wonwoo || SVT, Wonwoo
FanfictionPrima che Wonwoo debuttasse come membro dell'idol group SEVENTEEN, prima che diventasse un trainee, prima che partisse per Seoul, lui era solo il Jeon Wonwoo di cui ti sei lentamente innamorata e a cui, una volta al mese, scrivevi una lettera che pe...