Capitolo 2.

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Liam è accasciato a terra. Un gruppo di ragazzi lo stanno torturando dandogli dei violenti calci sulle costole e sulla faccia.

Sta perdendo molto sangue dal naso e dal labbro e la maggior parte della scuola osserva la scena divertita. In quel momento provo disgusto per loro.

Corro verso i ragazzi e li strattono,  ma sono troppo alti e forti per una piccola e minuta come me.

"Basta!" Urlo con tutta la mia voce.

I ragazzi si girando verso di me con occhi leggermente spalancati.

"Come basta? Perché? " Chiede un ragazzo moro.

"Dovete smetterla." Dico con la rabbia che mi ribolle nelle vene.

"Oh, guardate è arrivata l'eroina." Dice una ragazza.

La ignoro completamente e mi inginocchio davanti Liam.

Respira faticosamente e si tiene una mano sul ventre.

Afferro delicatamente il suo braccio e lo avvolgo intorno alle mie spalle, per poi alzarlo.

"Dai andiamo." Gli sussurro dolcemente.

Lo trascino faticosamente fuori dalla scuola. Sta zoppicando e venderlo in questo stato mi si spezza il cuore.

"Dai, siamo quasi arrivati." Gli dico incoraggiandolo.

Arriviamo a casa mia e lo trascino in bagno.

Lo faccio sedere sulla lavatrice e mi dirigo verso l'armadietto per prendere le varie cose per curare le sue ferite.

Prendo l'ovatta e la bagno con dell'acqua ossigenata.

Mentre gli pulisco il labbro sporco di sangue, noto che mi fissa.

"Mi dispiace." Dico guardandolo negli occhi.

Fa spallucce e abbassa lo sguardo.

"Non devi." Dice sospirando.

"Fare cosa?" Chiedo sorridendo.

"Tutto quello che fai,difendermi, trattarmi come un essere umano e dispiacerti, io non sono nessuno." Dice con un filo di voce.

Mi dispiace per lui, davvero. Non merita tutta questa merda.

"Ma io voglio e poi tu si che sei qualcuno, tu sei Liam James Payne. " Dico sorridendo e inclinando la testa di lato.

"Grazie." Dice sorridendo leggermente a causa del taglio.

Istintivamente lo abbraccio e lo sento irrigidirsi un pò, ma poi subito i suoi muscoli tesi si rilassano e avvolge a braccia intorno ai miei fianchi.

***

Finito di medicare le sue feriti, lo faccio sdraiare sul letto matrimoniale.

"Adesso riposati un pò,  per ogni cosa, chiamami e io starò subito da te." Dico accarezzandogli la guancia.

Lui annuisce e sorride.

"Ah dopo dobbiamo parlare seriamente." Dico prima di chiudere la porta.

Spazio Autrice:

Rega, qui al campo estivo c'è internet aaaaah sclero.

Scusate se il capitolo è corto, ma non ho molto tempo per scrivere.

Spero che il capitolo vi piaccia e scusate eventuali errori. <3

A presto, baci, Veronica.

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