Capitolo 5.

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Finalmente la campanella dell'ultima ora suona. Non vedo Liam dalla prima ora, ma non credo che io mi debba preoccupare.

Esco dall'edificio bianco e mi incammino verso casa.

Mentre mi metto le cuffiette alle orecchie, sento una goccia bagnarmi la testa.

Alzo lo sguardo al cielo e un'altra goccia mi bagna il viso.

Dopo pochi secondi comincia a piovere a di rotto.

Non mi preoccupo, amo la pioggia.

Riprendo a camminare senza fretta e dopo qualche minuto sono completamente bagnata.

In lontananza vedo un ragazzo che cammina senza scarpe a testa bassa.

Mi avvicino a lui e scopro che la persona è Liam.

Corro per mettermi al suo lato e lo guardo con la fronte corrugata.

"Liam." Lo chiamo, ma lui continua a camminare a testa bassa scalzo.

"Liam." Lo richiamo, ma continua a ignorarmi.

"Liam." Sta volta gli afferro il braccio e lo faccio fermare.

Finalmente mi guarda negli occhi, ma mi irrigidisco un pò quando vedo i suoi occhi freddi e cupi. Non l'ho mai visto così.

"Liam, dove sono le tue scarpe?" Chiedo guardando i suoi calzini completamente zuppi d'acqua.

"A scuola me le hanno rubate." Dice per poi darmi le spalle e riprendere a camminare.

La rabbia si impossessa del mio corpo e ci vedo tutto rosso. Con quale coraggio, quei gran pezzi di merda hanno rubato le scarpe a Liam?!

Afferro la mano di Liam e facendo dei cerchi immaginari sulla sua pelle, lo porto velocemente a casa mia.

Apro la porta e mi giro verso di lui. È arrabbiato, lo capisco dai suoi occhi.

Lo faccio entrare e mi tolgo le scarpe.

Mi giro verso di lui e lo abbraccio.

Non ricambia, ma dopo un pò,  avvolge le sue forti braccia intorno ai miei fianchi.

Appoggia la testa nell'incavo del mio collo e io comincio ad accarezzargli i capelli.

"Mi dispiace che tu debba sopportare tutta questa merda." Gli sussurro in un orecchio.

Lo sento sospirare e io mi stacco dall'abbraccio.

"Spogliati, ti do io qualcosa da vestire." Gli dico sorridendo.

Noto le sue guance diventare di un rosso accesso e io mi metto a ridere.

"Non essere in imbarazzo, sono solo io." Dico togliendomi i vestiti bagnanti per incoraggiarlo a fare lo stesso.

Mi sono solamente tolta i pantaloni, ma è bastato per fargli togliere la maglietta.

Mi sorprendo nel vedere degli addominali scolpiti. Ha un fisico perfetto. Mentre si abbassa per togliersi i calzini, i suoi muscoli si contraggono e io non posso non ammirarlo.

"Ehm..." Dice imbarazzato notando me a osservarlo.

Sento le guance diventarmi di un rosso acceso.

"Si, scusa." Dico distogliendo lo sguardo.

Liam's Pov:

L'ho scoperta a osservarmi.  Quando le sue guance si sono dipinte di rosso ho provato tenerezza.

Appena si toglie la maglietta mi viene una fitta al cuore.

Ha una cicatrice che le ricopre metà  ventre e una parte della schiena. È molto magra e noto che ha un pò di tatuaggi sul braccio e nella parte sana del ventre.

Provo a non guardare la sua enorme cicatrice, ma sono troppo scioccato per non guardarla.

"So che stai guardando la mia cicatrice, non sentirti in imbarazzo." E appena dice quella frase, mi maledico e vorrei prendermi a botte

"Scusa, non volevo..." Provo a trovare una scusa, ma non ne trovo.

"Non ti preoccupare." Dice infilandosi una maglietta larga e dei pantaloncini corti.

"Vado a prenderti dei vestiti." Mi dice con un sorrido dolce.

Non merito la sua dolcezza.

Angel's Pov:

Odio la mia cicatrice. La odio con tutta me stessa. Quando provo a dimenticare il passato, c'è sempre lei a ricordarmelo.

La odio perché odio quando le persone la fissano con sguardo quasi impaurito.

Vado nella stanza di mio fratello e afferro dal suo armadio dei pantaloncini da calcio e una vecchia maglietta bianca.

Mi avvicino ad una mensola e osservo una sua foto con me da piccoli.

Afferro la cornice e la stringo al petto chiudendo gli occhi.

Questa casa prima era così allegra,  con i miei genitori e mia sorella. Ora ci siamo solo io e lui ed è così triste e deprimente.

Vado verso la cucina dove trovo Liam seduto in boxer su una sedia.

"Ecco a te." Dico spettinandogli i capelli bagnati.

"Grazie." Dice infilandoseli velocemente.

Prendo dalla mia borsa il pacchetto di caramelle ancora chiuso che mi ha regalato Louis e vado da Liam.

"Bimbo mangia le caramelle." Dico aprendogli il pacchetto e mettendoglielo davanti gli occhi.

Ridacchia e comincia a mangiare.

"Tu non mangi?" Chiede preoccupato.

"No grazie, non ho fame." Dico sembrando più tranquilla possibile.

Lui annuisce e continua a mangiare.

"Senti Liam, noi due dobbiamo fare un discorso." Dico mettendomi seduta davanti lui.

Vedo il suo sguardo preoccupato e per tranquillizzarlo gli sorrido debolmente.

"Non puoi continuare a subire senza mai difenderti." Arrivo subito al punto, senza giri di parole.

"E come posso difendermi? Loro sono più persone, io sono solo una!" Dice alzando un pò la voce.

"Senti, ora tu devi solamente rispondermi a questa domanda." Dico guardandolo negli occhi. Annuisce sbuffando.

"Vuoi lottare e farti portare rispetto?" Dico passandomi una mano fra i capelli.

"Certo che lo voglio." Dice con tono ovvio.

"Bene, allora vieni con me."

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