II - Closed Epigraph: (Suzuha) Arpeggio of Time Flexion (6)

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SUZUHA

                    13 Agosto 1975

L'interno della macchina del tempo emana un forte odore di metallo ed è tappezzato di apparecchi di ogni forma e dimensione.
La bambina seduta a un angolo piange ininterrottamente da almeno un'ora, da quando mi sono allontanata per esplorare i dintorni. Pensavo che Kagari si sarebbe calmata per il mio ritorno, ma non ho avuto molta fortuna. È ancora qui, rannicchiata sul pavimento con la testa nascosta in mezzo alle gambe.

  «Per quanto tempo hai intenzione di stare così?»
Lei smette per un attimo di singhiozzare accorgendosi del mio arrivo. «Cerca di ricomporti. Pensa a come deve essersi sentita la Sorellona Mayu.»
Kagari Shiina alza il suo sguardo verso di me, il viso rigato dalle lacrime.

  «Mamma...?»

  «Avanti, non piangere. È... fastidioso.»
Non sono abituata a parlare con i bambini, non ci so proprio fare.
Mi abbasso verso di lei per guardarla dritta negli occhi e sfodero il mio sorriso più rassicurante.
Non voglio spaventarla. Il mio obiettivo è salvare milioni di vite e questa è la mia prima missione.
  «Ascolta, da adesso in poi ti tratterò come un membro delle Valchirie. Non sei più un semplice civile, ora lavori per me.»
Forse, per allentare la pressione su di lei, devo solo farla sembrare come un'avventura.
«Siamo nel 1975. Nessuno che conosciamo è ancora nato in quest'epoca, né papà né la sorellona Mayu. In altre parole, non c'è nessuno che possa proteggerci.»
Kagari mi fissa con la bocca spalancata. I capelli rossi le ricadono sulla fronte coprendole gli occhi. Io le scosto una ciocca con una mano e la accarezzo delicatamente su una guancia.
«Puoi contare solo su te stessa, capito?»

  «Capito.»
Kagari è in fondo molto coraggiosa, ho la sensazione che si riprenderà presto.
Si fa forza per smettere di piangere, senza un grande risultato, e tira su con il naso.

  «Non abbiamo molto tempo. Se qualcuno dovesse scoprire la macchina del tempo, ci sarebbe un gran trambusto.»
Il mezzo è atterrato sul tetto del Palazzo della Radio che in quest'era non è molto frequentato. Ci sono pochissime possibilità che la macchina venga trovata, ma qui non conosciamo nessuno che possa aiutarci a nasconderla e dobbiamo essere comunque prudenti.
Non possiamo trattenerci a lungo. Dobbiamo portare a termine la missione in breve tempo e spostarci in un'altra era appena finito.

  «Se qualcosa andasse storto, non possiamo usare la macchina per tornare indietro?»

  «Non c'è abbastanza carburante.» spiego a Kagari «Possiamo compiere solo un numero limitato di salti, dobbiamo fare del nostro meglio per risparmiare.»

  «Capisco...»
Allungo una mano verso di lei.

  «Vieni, prova ad alzarti.»
Mi avvio fuori dalla macchina con Kagari al seguito. Lei si ferma improvvisamente e alza lo sguardo sopra di sé...
In questo periodo il cielo di Tokyo è oscurato da nuvole di polvere, alte colonne di fumo risalgono dalle file di ciminiere e, unite agli scarichi delle auto che corrono per le strade, contribuiscono a creare uno strato di smog così spesso da essere praticamente visibile.
La città è ricoperta da un velo di morte.
Tuttavia, è il primo cielo "limpido" che Kagari abbia mai visto di persona: prima di oggi, l'aveva solo ammirato nelle foto e nei video. Le armi nucleari usate nella Terza Guerra Mondiale hanno cambiato il clima di Tokyo, e il cielo era costantemente ricoperto da grosse nubi nere. La luce del sole era troppo debole per trapassare le nuvole e non splendeva così intensamente.

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