~Instagram~ Alessio Romagnoli

~Sixty-second~

Vedremo se mi odierete o se mi amerete oggi; io non anticipo nulla, buona lettura😘😂

Alessio's pov

Il rumore della chiave nella serratura fa risvegliare Simone; il nano, che sembrava potesse crollare da un momento all'altro, ora sembra più sveglio che mai. Ha capito che è tornata sua madre. Se fino a qualche secondo fa era tranquillamente fra le mie braccia, ora si sta dimenando tra di esse, segno che vuole andare ad accogliere la madre.

<<Amori, sono tornata.>> Esclama Sabrina, chiudendo la porta a chiave.

<<Piccolo, visto che la mami è qui? Ora si cambia e viene a letto con noi. Contento?>> Dico rivolgendomi a mio figlio che aspettava il momento per andare a letto con me e Sabrina. Lui, in risposta, mi sorride. Sabrina mi mima che dopo avremmo parlato; la conversazione avuta con lei prima che rientrasse in casa mi ha fatto agitare un pochino. Sinceramente, non saprei proprio cosa possa avermi nascosto.

In tanto che Sabrina si cambia, preparo nostro figlio per andare a dormire e, quando è pronto, mi sdraio sul letto matrimoniale insieme a lui e aspettiamo che Sabri finisca di prepararsi.

Mentre aspettiamo la mia ragazza, mi coccolo un po' il nano- come se stare tutto il pomeriggio e la sera con lui, non mi fosse bastato. Nel frattempo, il materasso si abbassa sotto il peso di Sabri e, appena Simone se ne accorge, mi fa segno di voler andare tra le braccia di sua madre; non mi dispiace che voglia stare un po' con la madre, considerando il fatto che non la vede da oggi pomeriggio.

<<Allora, piccolo ometto, passata bene la giornata con papi? Sai, io ero dallo zio e mi ha detto di salutarti tanto. Ora, però, sei stanco e devi dormire.>> Per tutto il tempo li osservo e mi ripeto che sono stato fortunato a trovare una ragazza come Sabrina con cui costruire la mia famiglia.

Dopo aver messo nostro figlio in mezzo tra noi due, Sabri si gira su un fianco per poter coccolarlo un po' e io mi fermo a guardarli ancora una volta; un sorriso mi nasce spontaneo nel vedere mo figlio così preso dalla madre, ma sono consapevole che da lì a pochi minuti tutta la felicità che c'è in questo momento sarebbe potuta scomparire.

Tempo dieci minuti e Simone è già nel mondo dei sogni. A quel punto, Sabri si gira verso di me e mi sussurra:

<<Direi di portare Simone nella sua culla e poi di andare in soggiorno per parlare. Non pensavo di tornare così tardi e quindi non vorrei che poi tu domani mattina sia stanco per l'allenamento; potrei anche parlartene domani, ma ormai ho iniziato un discorso ed è giusto che lo finisca.>>

<<Va bene, porto Simone in camera sua e arrivo. Inizia ad andare.>> Prendo mio figlio e, dopo averlo portato in camera, lo posiziono nella sua culla e, prima di lasciare la stanza, gli bacio la fronte e gli sussurro: <<Buonanotte, piccolo ometto.>>

Entro in soggiorno e mi ritrovo Sabrina che gira per la stanza mentre si tortura le mani, segno che è veramente in ansia.

<<Prima di iniziare a parlare, ho bisogno di un tuo abbraccio; il pensiero di poterti perdere mi fa star male, Ale. Tu e Simone siete la mia vita e non riuscirei a vivere senza di voi.>> L'ansia che avevo mentre scrivevo con lei prima è tornata a farsi sentire dopo queste due frasi.

<<Vieni qui, Sabri.>> Le dico allargando le braccia; lei si avvicina timida e capisco che devo essere io a fare il primo passo, così mi avvicino io a lei e le metto le braccia intorno alla vita.

<<Io non so cosa mi dirai adesso, ma sappi che ti amo e questo sentimento non cambierà mai. Probabilmente mi arrabbierò, ma lo sai anche te che tornerò sempre da te. Spero solo che non ti sia successo nulla, che tu stia bene. Non voglio sapere il motivo per cui me l'hai nascosto; certo, avrei preferito che me ne parlassi subito, ma l'importante è che tu ti sia decisa a parlarmene e che io non sia venuto a scoprirlo da altre persone. So che sei agitata; quindi, calmati e inizia a parlarne quando vuoi. Qualsiasi cosa mi dirai, ricordati che ti amo.>>