monday

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1.

«Hai intenzione di aiutare o no?»

Louis alza un sopracciglio, con un dito sistema gli occhiali da sole in modo da non farli cadere, scuote poi la testa verso il suo migliore amico e ridacchia. «Ovviamente, no.»

Niall sbuffa sonoramente e senza pensarci troppo con il piede lancia un po' di sabbia sopra le gambe di Louis, comodamente sdraiato su una sdraio. Il biondo si prende altri cinque minuti per sistemare, come ogni anno del resto, l'ombrellone e finalmente riesce a stendere la sua asciugamano e tirare fuori un libro.

«Sei venuto qui per leggere?» Niall annuisce, prendendo anche dalla custodia gli occhiali da vista. Con un panno blu pulisce le lenti, sente lo sguardo del maggiore ma non è così interessato; non ha voglia di arrivare a settembre con altre mille cose da fare, ha stilato una tabella per i libri da leggere questi mesi e ha intenzione di rispettarla.

«Dovresti anche tu, Lou. Hai già rischiato di finire fuori corso, non ti sembra il caso di fare qualcosa al riguardo?»

Louis posa le mani dietro la testa e chiude gli occhi. «Certo che si, ma non oggi, non in questa settimana. Niall abbiamo aspettato tanto per questa vacanza e tu adesso leggi? Perché, invece, non vieni a fare un bagno con me?»

Il biondo sorride, rifiutando con la solita dolcezza l'invito di Louis, poi si stende sulla schiena ed inizia a leggere il nuovo libro preso cinque giorni prima in libreria. Louis non può fare a meno che guardarlo a bocca aperta, non è esattamente così che immaginava la vacanza storica con Niall.

Fin da bambini erano soliti venire in questa spiaggia per una breve e rilassante vacanza, fino ad essere in grado di andarci da soli. Hanno passato le avventure migliori tra le acque di questo posto, ricorda le notti in cui decidevano di dormire sulla spiaggia e una volta furono anche quasi beccati dalla polizia; oppure ricorda la prima figuraccia nel provare ad aiutare Niall con una ragazza, ovviamente finì con le risate di Louis e un frappé sulla maglietta del biondo.

Ma a quanto pare quest'anno, non andranno come al solito le cose e Louis non può essere seccato di più di così. Forse è la fine del loro primo anno di università, della sua quasi bocciatura all'ultimo esame e alle notti insonne passate con il biondo a studiare, ma scappare da Londra per venire a studiare in spiaggia, proprio no.

Allora, tira fuori l'accendino e un pacchetto di sigarette dalla tasca, prende una di queste e l'accende con la solita facilità di sempre. Sa che cosa pensano le persone che sono intorno a lui, ma ha provato a smettere, più di una volta, ma che cosa deve fare? Non beve, non fa spesso serate in discoteca e non fa sesso da troppo tempo, potrà fumarla una sigaretta ogni tanto.

«Scusami, ma non si può fumare a quest'ora in spiaggia.»

Louis alza gli occhiali sulla testa e per poco la sigaretta gli cade dalle labbra, un ragazzo alto è davanti a lui con le braccia sui fianchi ed un sorriso sulle labbra. Indossa una maglietta rossa con una scritta di colore bianco, che al momento è l'ultima priorità di Louis, le maniche arrotolate e un costume di colore giallo anche esso appena arrotolato.

I ricci del ragazzo sono raccolti in una bandana di un colore scuro e Louis nota un braccialetto colorato della fortuna alla caviglia. Tiene gli occhi puntati sula sigaretta, ma la sua bocca non riesce a trattenere un sorriso.

«Allora?»

Louis si risveglia dal suo torpore, scuotendo la testa. «Scusa?» dice il liscio, tenendo tra le dita ancora la sigaretta accesa.

Il riccio la indica con un dito: «Devi spegnerla, la sigaretta dico. Non si può fumare sulla spiaggia, ci sono i bambini la mattina e-»

«Ho sempre fumato a quest'ora e nessuno mi ha mai detto nulla.»

Louis taglia corto, ma il ragazzo è fermo accanto a lui e non sembra volersene andare. Da una parte se per farlo restare deve accendere una sigaretta, allora Louis è pronto ad accendere tutto il pacchetto e da una parte se sparisse allora, si concentrerebbe nuovamente su di essa.

Non nega di sentire un torpore al basso ventre, tanto che è felice di indossare un costume di colore nero; nemmeno ricorda la volta in cui ha visto un bel ragazzo con cui provarci e questo sembra proprio un bel ragazzo con cui debba provarci. 

«Lo so, i miei colleghi sono- ecco, pensano ad altro. Allora?»

«E tu a che cosa pensi?» abbozza un sorrisino, Louis.

È così che si inizia a flirtare, vero? Dio, si sente così dannatamente e ingiustamente arrugginito, spera solo che il suo gay radar non sia del tutto rotto e non stia facendo una colossale figuraccia.

Il bagnino alza un sopracciglio con un sorriso. «Penso che dovresti toglierti quella sigaretta, non vorrei farti una multa.»

Louis alza le mani in segno di resa e ridacchia. «Frena frena, riccio, io non salterei a conclusioni, okay?» Il maggiore getta la sigaretta tra la sabbia, spegnendola ma il riccio è ancora di fronte a se non appena alza gli occhi. «E adesso cosa c'è, amico?» esclama.

Il ragazzo indica la sigaretta con gli occhi «Non puoi lasciarla per terra!»

Louis si spalma una mano sul viso e okay, forse l'ecologia, il pianeta e tutta la storia sull'ambiente non è una che lo interessa e si sa di sbagliare, ma perché si è trovato in questa situazione?

E Niall nemmeno interviene, pensa tra sé  Louis, non notando in realtà che il suo amico si è abbandonato al sonno con gli occhiali sul naso.

Prima di avere una crisi nervosa, il liscio si abbassa e cammina fino al primo cestino e con un sorrisino si limita a gettare la cicca. Il riccio ha però il sorriso più grande tra tutti e okay, Louis forse sta perdendo dei battiti.

«Contento?»

Il ragazzo annuisce, allunga la mano e gli stringe la spalla mentre la mente di Louis comincia alcuni pensieri che non fanno bene ne alla sua mente e ne tanto meno al basso ventre. In realtà, questa è la spiaggia libera e lui neppure dovrebbe interessarsene, e quindi se lo mandasse al diavolo sarebbe tutto più semplice e ora potrebbe dedicarsi alla sua tintarella, ma non lo fa. Sceglie di non farlo.

«Molto grazie, ci vediamo in giro.»

Louis sbatte appena gli occhi, non può fare a meno che osservare le curve del corpo del ragazzo senza trascurare ogni dettaglio. Prima di connettere la bocca al cervello si ritrova ad urlare un: «Sono Louis, in ogni caso!»

Il ragazzo gli rivolge un'occhiata breve, alzando la bocca. «Okay, Louis.»

Ma prima che possa aggiungere qualche altra parola, il ragazzo dai capelli ricci si è dileguato e Louis, allora, cade sulla sdraio. Non può davvero essersi preso una cotta in trenta secondi di conversazione, giusto? Probabilmente è semplice attrazione fisica e non negherebbe che gli piacerebbe molto mettere anche solo un dito sui quei fianchi che sembrano così morbidi.

Louis spinge la gamba di Niall con un piede, che si sveglia di scatto e sobbalza, facendo cadere con un gesto gli occhiali sul petto. «Ma ti sei bevuto il cervello? Ma cosa-»

«Lo vedi il bagnino?» esclama con un sorriso, Louis, ignorando come sempre le lamentele dell'amico.

Niall sposta gli occhi sul ragazzo seduto alla postazione dei bagnini e si mette gli occhiali. «Si, allora?»

Il maggiore si porta le mani dietro il collo. «Allora, ho intenzione di portarmelo a letto.»

«Ma tu mi hai svegliato per questa cazzata? Gesù, Lou!» Niall prende la crema solare e senza pensarci la lancia all'amico. «Buon per te, comunque. Anche se, mi sembra un tipo difficile e non sai neanche se sia gay.»

«È gay, non preoccuparti.»

«Divertiti, allora.»

Gli occhi azzurri di Louis studiano ogni mossa del ragazzo, toccano quella pelle diafana che non pare voglia proprio abbronzarsi, a quei capelli troppo mossi, ma a quelle labbra così piene, così rosse, così invitanti e con il nome di Louis inciso sopra.

«Sicuramente, Nì.»

Questa OS la scriverò in terza persona, ma dal pov di Louis e spero vi possa piacere, perché in realtà non l'ho mai fatto.

kissy 💕

lifeguard ; larryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora