La riunione era cominciata da circa quaranta minuti e Jimin e Namjoon, posti alla fine del lungo tavolo da soli, non la smettevano di fare battute per le quali era piuttosto difficile trattenersi dal ridere.
Avevano criticato ogni persona seduta davanti a loro, perfino i loro stessi padri, non prestando la minima attenzione necessaria per seguire il discorso del padre di Jungkook che progettava una manovra di marketing a cui avrebbero dovuto partecipare tutte le aziende i cui rappresentanti erano presenti nella stanza.Namjoon si portò una mano difronte alla bocca cercando di non scoppiare a ridere dopo aver sentito la battuta di Jimin sul Signor Lee.
< Jimin guarda il tipo alla sinistra di tuo
padre > disse il giovane, indicando con il dito l'imprenditore Wang Yukhei che, con la testa poggiata sul palmo della mano e la bocca aperta, dormiva silenziosamente, probabilmente annoiato da quella conversazione in lingua coreana che poco comprendeva rispetto al cinese: la sua lingua madre.
Jimin lo guardò piuttosto divertito per poi spostare lo sguardo vero l'angolo della stanza opposto al loro.Lì si trovava un ragazzo dalla chioma rossiccia.
Teneva gli occhi sul signor Jeon con un cipiglio serio e attento in volto, era vestito anche lui in smoking ma non aveva lo stesso portamento degli altri, sembrava molto più disciplinato e ben istruito, probabilmente doveva essere molto bravo a parlare, sembrava giovane, Jimin non gli dava più di ventisei anni, la sua mano scriveva sul foglio al ritmo della parlantina del Signor Jeon, senza fermarsi o dimenticarsi anche una sola lettera.
Inoltre Jimin lo trovava molto carino e pensò che gli occhiali non potessero stare bene a nessuno come a quel ragazzo, dal comportamento opposto a quello che lui e Namjoon avevano assunto.Senza accorgersene, il biondo aveva finito per fissarlo con la bocca aperta, ipnotizzato dai modi del ragazzo piuttosto fini ed eleganti, risultando agli occhi di Namjoon completamente andato tanto che iniziò a sventolargli la mano di fronte agli occhi inattesa che riportasse l'attenzione su di lui.
< Hey, Jimin ci sei? >
Jimin si risvegliò.
< Eh? Sì! Ci sono... > si voltò verso I'altro ragazzo che lo guardava con un sopracciglio alzato.
< Nam tu sai chi è quel ragazzo la infondo, quello nell'angolo in disparte? >
Il corvino guardò dove indicatogli dalle parole del biondo per poi scuotere la testa.
< No, non l'ho mai visto a nessuna riunione. Tu lo conosci? >
Anche Jimin scosse la tesa.
< No. Pensavo potesse essere il segretario di tuo padre. >
< No, non è lui... Forse è uno stagista come
noi >
< Beh, credo che in quel caso ce l'avrebbero fatto conoscere. Probabilmente sta scrivendo una relazione della riunione da presentare a qualcuno >
Namjoon alzò le spalle piuttosto annoiato
< Può darsi >< E questo era tutto signori, avrete tempo per pensare a questa proposta e presentate le vostre adesioni che richiediamo entro il termine di queste due settimane. Ora la riunione è conclusa per tanto possiamo postarci tutti nella sala qui a fianco dove troverete la sala buffet>
Jimin e Namjoon furono i primi a scattare dopo aver udito le parole del signor Jeon e uscirono dalla stanza seguiti poi da tutti gli altri.
< Non vedo l'ora di mangiare, tutti questi discorsi mi hanno messo una fame...> disse il più alto dei due pronto a mangiare tutto il ben di dio che avrebbe catturato la sua vista.
< Anche io >
Jimin non fece in tempo a finir la frase che venne subito richiamato da suo padre.
< Jimin vieni qua! > Jimin si voltò cercando di trattenersi dallo sbuffare e mancare di rispetto a suo padre difronte a tutti quegli uomini.< Nam torno subito dammi un secondo >
Congedò il ragazzo e si diresse verso suo padre.< Ho appena chiamato Choi, gli ho detto di venire adesso: sarà qui fra cinque minuti. >
< E il buffet? > Jimin guardò il padre piuttosto contrariato: l'unico lato positivo di quegli incontri era il cibo e ora voleva impedirgli di ingozzarsi o anche solo semplicemente di assaggiare qualche stuzzichino?
< Questa volta torniamo a casa prima, ho delle considerazioni piuttosto importanti da fare in merito a cosa è stato detto oggi >
< Quindi niente cibo? >Mai 'na gioia proprio.
L'uomo guardò l'espressione bastonata del figlio e sbuffò.
< Mangerai a casa Jimin... Comunque hai invitato i Kim a partecipare al gala che si sarà sabato prossimo a casa nostra? >Oh cazzo
Jimin abbassò lo sguardo sulle sue scarpe.
< Potrei essermene dimenticato... > disse.
Il padre gonfiò le guance alzando il dito contro il figlio, pronto a riversargli addosso i suoi rimproveri, ma venne distratto da una voce che lo richiamò.< Signor Park? >
I due si voltarono verso le persona, a loro sconosciuta, che aveva parlato.
Jimin si meravigliò nel vedere il "rosso solitario" porgere la mano a suo padre per stringerla.
< Piacere, mi chiamo Jung Hoseok: sono l'assistente e il segretario del signor...>
L'attenzione di Jimin venne distolta da Namjoon che strattonò il suo braccio per poi allontanarlo da suo padre, in modo tale da non disturbare la conversazione che stava avendo con Hoseok.< Hey Chim, mio padre mi ha appena detto che non vi fermate così sono venuto per portarti un sandwich >
Namjoon porse il panino al ragazzo che lo prese guardandolo con gli occhi luccicanti di chi ha tra le mani un tesoro.
< Ti ringrazio Namjoon. Senti, avevo pensato una cosa: dato che mi sei molto simpatico e andiamo d'accordo, pensavo che sabato prossimo saresti potuto venire insieme a tutta la tua famiglia al gala che si terra a villa Park, ci divertiremo un sacco! >
Jimin rivolse un sorriso piuttosto falso a Namjoon, odiava quel genere di serate.
< Oh certo, avviserò mio padre appena saremo da soli. Ci saremo di sicuro! > il ragazzo ricambiò il sorriso.
< Perfetto: a comunicarvi la data e l'ora ci penserà mio padre per e-mail, ora devo andare... >
I due si salutarono e, non senza aver riso ancora alle spalle di qualcuno, Jimin tornò da suo padre.< Sarei felice di parlare con il suo capo anche di persona: gli dica che questo sabato può presentarsi a villa Park alle nove di sera per la cena di gala, la ringrazio >
< È stato un piacere> disse Hoseok prima di inchinarsi e andare verso il signor Lee.Jimin e il padre invece si diressero verso l'ascensore e una volta scesi e usciti dall'edificio il Signor Park parlò:
< Allora l'hai invitato? >
Jimin inghiottì il boccone che aveva in bocca e parlò.
< Sì, ha detto che verranno >
< Bene >In quel momento la limousine del signor Choi arrivò fermandosi difronte a loro, pronta a riportare a casa i due, ognuno con i propri pensieri per la mente.
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Eccoci qui, vi assicuro che il prossimo capitolo sarà più interessante.
-sidvs spero tu abbia apprezzato la comparsa di un Lucas selvatico.
-Gretæ

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𝔓𝔞𝔯𝔣𝔲𝔪𝔢 ;; 𝐲𝐨𝐨𝐧𝐦𝐢𝐧
ФанфикDove Jimin, figlio di un ricco imprenditore, desidera diventare il più gran profumiere della storia e Min Yoongi sarà colui che, indirettamente, gli donerà la fragranza mancante per completare la ricerca di un'intera vita. 《 potresti smetterla di an...