05.

122 16 46
                                    

<... Ma ti rendi conto? Poi io sono dovuto andare alla cassa e pagare metà del prezzo del profumo e uscire da quel dannato posto senza neanche portarmene un goccio a casa... - roteò la testa in direzione dell'amico- ma mi stai ascoltando o cosa? >

< Mmm sì, davvero maleducato e barbone >
Jungkook rispose senza badare realmente a ciò che gli era appena stato detto, troppo impegnato a sistemarsi le ciocche di capelli che gli ricadevano disordinate sul viso.

< Santo cielo, ti è tanto difficile partecipare al discorso con del vero interesse? >
Jimin sbatté il piede a terra e serrò i pugni, dando sfogo al lato infantile del suo carattere.

L'altro sbuffò in risposta e roteò gli occhi
< Jimin mi hai raccontato di quanto successo ieri sera al telefono, lo hai fatto ora e appena arriverà Taehyung lo farai ancora. Quante volte credi che debba sentirmi dire le stesse cose? >

< Parli così solo perché non comprendi tutta la mia sofferenza > il biondo si portò una mano sulla fronte, assumendo un'espressione drammatica per poi buttarsi sul proprio letto, affranto.

< Potresti smetterla di essere tragico e fare qualcosa di utile? Non riesco a sistemarmi i capelli in modo decente >

Jimin girò la testa in direzione del corvino, che si trovava in piedi difronte al grande specchio posizionato sulla parete destra dell'enorme stanza.
< Secondo me ti stanno benissimo, direi meglio del solito in realtà >

Jungkook si morse il labbro, allontanandosi dallo specchio per avere una vista completa di stesso.
< C'è qualcosa che non mi quadra >

Jimin si mise a sedere, assumendo un'espressione corrucciata
< Non capisco perché sei così agitato: è solo uno stupido gala... Io sono il figlio dell'organizzatore e sono ancora in accappatoio- lo indicò con un gesto della mano- non ti preoccupare di quegli stupidi uomini d'affari >

Fossero gli uomini d'affari quelli che mi preoccupano

< Lo so però voglio apparire perfetto, ecco >
Jungkook inclinò la testa osservando le iridi castane del suo riflesso.

< Maddai Kook rilassati >

< Se riuscissi a farlo probabilmente lo farei, genio>
Jungkook rispose aspro e poco dopo cadde uno strano silenzio durante il quale le rotelline del cervello di Jimin decisero di girare più velocemente del solito.

< Non è che mi stai nascondendo qualcosa di importante vero? >
Il biondo si mise seduto sul letto, mentre cercava di incontrare lo sguardo di Jungkook attraverso lo specchio.

Il corvino invece s'irrigidì e spalancò gli occhi, temendo che Jimin iniziasse a fargli domande che prima o poi sarebbero dovute arrivare.
< Jungkook sei strano ultimamente, da quando ti sei ammalato non mi hai chiamato nemmeno una volta, sono stato sempre io a telefonarti per sapere come andava e quando ci potevamo vedere, per non parlare del fatto che oltre ad essere più silenzioso del solito hai perso la capacità di scherzare con il sottoscritto. È evidente che è successo qualcosa >
Jimin s'avvicinò per poi poggiare le mani sulle spalle dell'amico che sussultò.

< Kookie lo sai che ti puoi fidare e che ci sarò sempre per te, vero? Puoi dirmi tutto e io non ti giudicherò >
Stampò un bacio sulla guancia dell'amico che arrossì, poco abituato a quel genere di smancerie da parte del biondo.

< B-beh...ecco... i-io...>
Le parole, o meglio dire i balbettii, di Jungkook furono interrotti dal suono del campanello di casa Park.

< Finalmente quel troglodita di un modello è arrivato: mi toccherà fare gli onorevoli >
Jimin si diresse verso la porta e l'aprì pronto ad uscire.

𝔓𝔞𝔯𝔣𝔲𝔪𝔢 ;; 𝐲𝐨𝐨𝐧𝐦𝐢𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora