Capitolo 8

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Quando aprì gli occhi quella mattina impiegò qualche istante a rendersi conto che doveva essersi alzata molto prima di quanto fosse previsto dal momento che la luce che filtrava dalle pesanti tende in broccato era lieve e preannunciava la recentissima comparsa dell'alba.

Mancavano ancora più di un'ora prima che Kiera facesse la sua comparsa per aiutarla a prepararsi e per accompagnarla alle lizze in vista del proseguio del torneo.

Perciò scese dal letto a baldacchino e strinse a sé la veste da camera, avvicinandosi alla finestra per spiare ciò che accadeva al di fuori.

Doveva esserci appena stato il cambio della Guardia cittadina, perché alcuni soldati stavano facendo ritorno al castello e nel piazzale della Guardia provenivano i rumori di coloro che cominciavano a prepararsi per i duelli del giorno.

Una chioma color dell'oro misto a un pizzico d'argento attirò la sua attenzione.

Era nell'angolo più a destra del piazzale d'armi, intento a menare fendenti precisi e letali con la sua spada lunga contro un invisibile e non meglio precisato avversario.

Aerion era terribilmente mattutino quel giorno, la qual cosa non poteva di certo significare nulla di positivo.

Se era così desideroso di fare bella figura allora il suo avversario non poteva essere che Valarr.

Del resto quello era l'ultimo giorno di torneo, mai avrebbe rischiato di vedersi sottrarre l'opportunità di battere e umiliare il cugino davanti a un così ampio numero di lord provenienti da ogni angolo dei Sette Regni.

Flamaerys lo osservò ancora per qualche manciata di minuti, studiando la precisione dei suoi movimenti.

Aerion sembrava venuto al mondo per stroncare vite.

Quando Kiera fece capolino all'interno delle sue stanze la trovò ancora lì, a fissare il vuoto, persa nelle sue considerazioni.

- Mia signora ti senti bene? –

Annuì distrattamente.

Valarr aveva poche speranze di battere Aerion, ma sebbene le armi del torneo fossero spuntate e poco letali la morte dell'erede del Leone Grigio aveva provato egregiamente che anche una lancia spuntata poteva mietere vittime.

E in mano ad Aerion praticamente qualsiasi cosa poteva essere mortale.

- Devo vedere il principe Valarr – sentenziò, oltrepassando la tyroshi e uscendo risoluta dalle stanze.

Ser Alessarion e Ser Gwyn le furono immediatamente dietro come due pallide ombre bianche.

- Posso chiedere, milady, dove siamo diretti a un'ora così antelucana? –

- Puoi chiederlo, Ser Alessarion ... siamo diretti agli appartamenti del principe Valarr. –

Se le Cappe trovarono qualcosa di strano nelle sue parole non lo diedero a vedere e si limitarono ad anticiparla per bussare alla porta in quercia degli appartamenti del Giovane Principe annunciando la sua presenza.

Quando le fu accordato il permesso di entrare la visione che le si parò davanti aveva un che di tenero.

Valarr doveva essersi svegliato poco prima, aveva ancora gli occhi azzurri assonnati e i capelli corvini scompigliati.

- Flamaerys è successo qualcosa ... forse Aerion? –

Scosse il capo.

- No, a me non è successo nulla, ma tuo cugino c'entra comunque. –

Con un cenno del capo Valarr fece dileguare le Cappe e la invitò a sedersi su una delle sedie attorno al tavolo da studio.

- Cosa c'entra Aerion? –

- L'ho visto allenarsi poco dopo che il sole aveva cominciato a sorgere e credo che si stesse preparando a sfidarti. –

Valarr annuì, passando una mano tra le ciocche scure e poi sugli occhi.

In quel momento le sembrò tremendamente giovane e inesperto. Ed in effetti era così. Nessuno dei cavalieri avrebbe mai osato rappresentare volontariamente una seria minaccia per lui, perciò non aveva mai avuto bisogno di difendersi sul serio.

Aerion d'altro canto era sì di sangue nobile ma talmente odioso da spingere qualche giovane e avventato cavaliere a dimenticarsene quanto bastava a tentare di dargli una lezione, perciò sapeva bene come si combatteva nella realtà.

- Sapevo che mi avrebbe sfidato prima che il torneo fosse giunto al termine -, replicò, - sono pronto a quest'eventualità. –

- E se non si limitasse a batterti? –

Se provasse, e gli Dei non vogliano riuscisse, a ucciderti? Non ho il coraggio di chiederlo, ma a giudicare dall'occhiata che mi ha rivolto ha capito dove volessi andare a parare. A corte molti sottovalutano la furia di Aerion, voglio solo essere certa che tu non faccia lo stesso, amore mio.

- Aerion mi odia, ma non arriverebbe a tanto ... non durante un torneo e sotto gli occhi di tutti perlomeno. –

Anche lui sa che non è escluso che ci provi in situazioni diverse, magari quando provare la sua responsabilità sarà impossibile o quasi.

- Giurami comunque che starai attento -, pretese, - Giuramelo sugli Dei antichi e nuovi, Valarr. –

Le prese la mano, fissandola seriamente mentre la portava alla bocca e la baciava.

- Starò attento, lo giuro sugli Dei antichi e nuovi. –

- Se ti accadesse qualcosa ne morirei – sussurrò, talmente piano che per un attimo credette di non averlo detto davvero ma quando Valarr l'abbracciò seppe che così era.

Si rilassò nella sua stretta, posando il capo sulla sua spalla, e si lasciò cullare finchè non riuscì a rasserenarsi almeno un po'.

- Ti arrenderai se necessario? –

Valarr tentennò.

Era combattuto tra la voglia di salvaguardare se stesso rispettando così la sua promessa e quella di difendere il suo onore.

Alla fine annuì rigidamente.

- Sì se fosse assolutamente necessario. –

Si alzò sulle punte, poggiando le mani sulle sue spalle per bilanciarsi meglio, e lo baciò delicatamente.

Quando Valarr provò ad approfondire il contatto si ritrasse leggermente, facendolo mugugnare in tono di protesta.

- Solo un altro bacio, mia signora. –

- Non essere avido, non vorrai che il Corvo venga a sapere che sono nelle tue stanze quando gli abitanti del castello ancora dormono. –

- Non temo il Corvo di sangue. –

Posò una mano sul petto asciutto di Valarr. – Vorrei poter dire lo stesso, ma so che provocare la sua furia non è saggio. –

Questo parve convincere Valarr a desistere dal reclamare l'ennesimo bacio.

La lasciò andare con un sorriso lieve.

- Ti vedrò nella tribuna d'onore? –

- Certo, sarò lì a tifare per te mio campione. –


Black flame [I parte]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora