6.Mi ero illusa su di te.

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Mi fece ancora quel suo sorriso, poi iniziò a camminare verso il retro della casa, io lo fissai senza capire e poi lo seguii.

Si diresse nella parte dietro e lì si fermò a fissare la casa.

Lo imitai non sapendo che altro fare.

"Perché fai cosi?" Mi chiese.

"In che senso?" Mi girai verso di lui, ma era intento a osservare la casa.

Sbuffò.

"Come ti chiami?" Disse.

"E tu?"

"Te l'ho chiesto prima io, ragazzina."

Il suo tono mi intimorii cosìgli risposi.

"Jo, cioè Jocelyn"

"Ash, cioè Asher."

Ora sapevo anche il suo nome.

"Che cosa fai qui,da solo?"

"Rifletto."

Ah.

"Okay.."

"Che ore sono?"

Finalmente mi guardò.

"Quasi le 4.."

"È tardi.."

Si mosse guardando ancora un po' la casa, io lo seguii e poi si fermò davanti ad una moto nera lucente, come avevo fatto a non vederla prima?

Troppo distratta da lui.

"Sali."Mi ordinò

Lui salì e io feci lo stesso posizionandomi dietro di lui a debita distanza.

Lui si girò e mi guardò negli occhi, poi sentì le sue mani risalirmi per tutte le gambe finchè non si fermarono alla fine delle gonna.

Si leccò il labbro superiore, e io smisi di respirare.

Poi spostò le mani e prese le mie, le chiuse intorno a sé.

"Devi tenerti forte ragazzina."

Mi strinsi a lui, mentre partì, poi lo sentì ridere.

Non ero mai salita su una moto prima, figurati con uno che conoscevo appena, mia madre mi avrebbe ucciso.

Eppure mi fidavo di lui, non sapevo il motivo, ma me lo sentivo.

Fu un viaggio per niente tranquillo.

Mi portò fino alla fine del bosco, davanti a una casa.

"Scendi"

E io scesi, come se non fossi più io e fossi ubbidiente a lui.

Poco dopo dalla casa uscì una ragazza, sapete una di quelle ragazze che durante i film hanno la slow-motion e l'aria che fa alzare i loro capelli come delle dee greche.

So che avete capito, lei era proprio cosi.

Aveva i capelli neri lucenti che scendevano sulle sue spalle fino ad arrivare a metà schiena,aveva gli occhi azzurro ghiaccio, delle labbra carnose dipinte di un rosso fuoco, proprio come il vestito striminzito che portava.

Sorrise al MIO MR. Occhi di Ghiaccio e poi si sporse avanti verso di lui e lo baciò.

Un bacio che a parer mio durò secoli, poi salì dietro di lui e mi guardò ridendo.

E poi volarono via e io rimasi ferma, immobile, delusa, perché mi ero illusa.
Mi ero illusa che qualcuno si fosse interessato a me, alla pallosa Jocelyn Smith.

Drogata di te. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora