40. Tu mi hai salvato.

238K 9.8K 2.3K
                                    

Corsi verso di lui, come se fosse la mia unica via di salvezza, come fosse l'ultimo spiraglio di luce prima del buio totale.

Ma quando arrivai a pochi passi da lui, mi accorsi che non stava male, non stava piangendo, non stava facendo altro che guardare davanti a sé.

L'unico sintomo reale,tangibile e che si notava era il respiro accellerato.

Sembrava che fosse appena uscito da un uragano, o avesse appena finito di correre quando sei in quello stato di trance mentre cerchi di rallentare il fiato, di respirare e di non lasciarti prendere dal panico.

Proprio così.

"Ti amo.." sussurrai piano.

Era l'unica cosa che mi era venuta in mente.

E lui si girò e mi fissò negli occhi come se solo quelle due parole l'avvessero svegliato da quel sonno.

Mi fissò per quelli che sembrarono minuti infiniti.

Sapevo che si aspettava qualcosa da me, dovevo parlare.

Chiusi gli occhi presi un profondo respiro e iniziai a parlare.

"Avevo 6 anni quando mi ha lasciato in questo mondo da sola, un mondo che senza di lui non faceva altro che cadere a pezzi e io senza di lui non riuscivo più a trovare la mia vera casa.

Mio padre è morto per l'arte, è morto per la cosa che entrambi amavamo e amiamo.

E odio il fatto che lui abbia amato l'arte perché se fosse stato un postino, un banchiere o un contadino forse a quest'ora sarebbe qui con me ancora e mi direbbe che sono la sua bambina e che mi proteggerà sempre, ma non è così.

Tutta la vita non aveva senso dopo la sua morte e la cosa ironica è che me ne sono accorta solo dopo che ho incontrato te. - feci una risata malinconica sempre tenendo gli occhi chiusi - Pensavo di essere la figlia modello, non creavo problemi, non facevo niente che potesse rovinare la finta felicità che aleggiava in casa mia dopo la sua morte.

Ma non lo sono, nulla di quello che ho mai fatto mi ha fatto essere felice, nulla, ma sono andata avanti lo stesso convincendomi che lui voleva che fosse così.. - la mia voce si incrinó e alcuni singhiozzi mi sfuggirono mentre delle lacrime scendevano sul mio viso - Quando sei arrivato tu mi hai fatto capire che non era vero, che tutto quello che avevo fatto era sbagliato, mi sono ribellata alla mia famiglia, mi sono ribellata a me stessa per merito tuo.

Mi hai resa più forte, più vera, più bella, mi hai reso me stessa.

E quando ti vedo così, mi ricordi mio padre.

Mi si spezza il cuore, perché so che lui vorrebbe che io ti aiutassi, ma non ci riesco, perché hai questi muri insormontabili.

Ti rinchiudi in te stesso e non mi lasci entrare e io vorrei tanto.. - balbettai ormai piangendo del tutto - vorrei tanto che tu me lo permettessi, perché so che sembra stupido, ma so per certo che mio padre vorrebbe così e io non voglio deluderlo.

Tu mi hai cambiata, mi hai amata esattamente nel modo meraviglioso in cui amava mio padre, quindi per piacere lascia che io ti salvi.."

Strinsi gli occhi con una mano sul cuore mentre piangevo.

Mi ero completamente liberata con lui, sull'argomento che per me era molto delicato.

Non aprii gli occhi neanche quando sentii due braccia stringermi forte e racchiudermi in un abbraccio.

Piansi sul suo petto liberando tutta la sofferenza degli anni passati a pensare a mio padre e a sentire la sua mancanza.

Quando smisi e cercai di controllarmi non osai ancora aprire gli occhi, avevo paura che fosse tutto un sogno.

Drogata di te. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora