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-Che hai da guardare?- il secondino girò con uno scappellotto piuttosto energico la testa del ragazzino moro, che stava passando la lingua tra le labbra maliziosamente ad uno dei carcerati.

-Detenuto numero 2319.- disse una signora dietro al vetro di una cabina. Il castano continuava a guardarsi attorno noncurante della situazione con il suo solito fare menefreghista. Fischiettava persino.

-Kim Taehyung, 22 anni. Omicidio di primo grado, occultamento di cadavere, furto con scasso, rapina mano armata e stupro.- elencò il secondino che gli aveva tirato il coppino antecedente. Tae si stava facendo letteralmente gli affari suoi mentre curiosava all'interno del gabbiottino dell'impiegata. -Hai una lista bella lunga per avere 22 anni, ragazzino... hai più capi d'accusa che capelli.- commentò la signora -I ragazzi come lui hanno quello che si meritano...- intervenne la guardia. Tae sembrò illuminarsi -Ha scordato l'aggressione in luogo di detenzione e il tentato omicidio, signor...- lesse il nome sulla divisa -...Wang Jackson.
-Fai meno lo spiritoso!- lo rimproverò ancora strattonandolo. Taehyung fece una smorfia di dolore ma poi rise spavaldo come sempre -Ti eccita vedermi soffrire?- chiese guardandolo di sottecchi con fare malizioso. Quello sbuffò disgustato -Cazzo di pervertito...!
-Cella numero 709.- annunciò infine la signora dopo aver compilato le scartoffie. Il signor Wang fece un cenno di ringraziamento alla donna e spinse poi con forza Tae facendogli quasi perdere l'equilibrio in avanti -E cammina!- lo esortò rabbioso.

Nel corso della seconda sfilata del giorno in un posto nuovo il castano guardò gli altri detenuti cercando di trovarne almeno uno carino, ma a quanto pareva gli era andata male e ne fu alquanto deluso, tanto che si fermò all'improvviso -Hey che ti prende?!- chiese Wang confuso -Non posso stare qui, torniamo subito indietro.
-Cosa?!- la guardia era sempre più sorpresa e il detenuto 2319 sbuffò roteando li occhi al cielo per poi avvicinare il viso all'orecchio di Wang -Nessuno è alla mia altezza qui dentro... non sono scopabili nemmeno sotto tortura!- si lamentò. -Stai scherzando? Non sei certo qui per divertirti!- un'altro scappellotto più forte del primo -Cammina finocchio!- gridò autoritario.

Un'altra guardia aprì la cella numero 709 e Wang ci spinse dentro Taehyung dopo avergli tolto le manette.
-Come sei rude...!- si lamentò provocante il detenuto ma quello lo ignorò e parlò con l'altra guardia -Jin, tienilo d'occhio: ha più capi d'accusa che sentimenti il signorino qui...
-Non sarà un problema visto quanto manca...- disse leggendo una cartella che teneva prima appesa al muro. Wang si accostò all'altro che stava indicando qualcosa sul foglio -Un mesetto non è poi granché.- fece spallucce. Taehyung sapeva esattamente di cosa stessero parlando e si sentì ribollire il sangue nelle vene
-Potrei fare un sacco di cose in questo mese...!- ghignò spavaldo come sempre -Oh davvero? Dai, fammi vedere le grandi cose che potresti fare rinchiuso lì.- lo istigò Wang incrociando le braccia sul petto sfidandolo -Ogni cosa ha il suo tempo, secondino Jackson Wang.- puntualizzò il moro fissandolo a sua volta. Ormai era una sfida di sguardi e di certo Tae non poteva smontare la sua reputazione: d'altronde il suo curriculum parlava al posto suo.
-Jackson ti sei fatto un amico vedo!- sfottè il secondino con la cartelletta. Al contrario del biondo Wang, aveva i capelli nerissimi e i tratti delicati come una porcellana adornati da un paio di labbra carnose che di certo non passarono inosservate al moro. Wang distolse lo sguardo da Tae per guardare il compagno. Ho vinto pensò il condannato -Vai al diavolo Jinyoung!- lo rimproverò quasi divertito per poi andarsene.

Nei giorni seguenti Tae non si perse d'animo e cominciò a studiare tutti i carcerati e secondino che passavano oltre che la forma della struttura quando si recavano a pranzo.
Stava quasi sempre zitto per prestare maggiore attenzione ad ogni discorso, dalle discussioni nelle docce ai pettegolezzi sui secondini e viceversa. Mangiava distrattamente il suo pranzo cercando di acquisire più informazioni possibili: sapeva già che i messicani avrebbero organizzato una sommossa contro Wang per il semplice fatto che a loro ricordava "un cazzo di ariano". Tae non ne coglieva la somiglianza ma d'altronde non erano affari suoi. Sapeva anche che nonosta mettessero in scena un teatro pazzesco nelle ora di pranzo e in quella d'aria, Chanyeol, detenuto numero 457, e Baekhyun, detenuto numero 803, stavano assieme. Li sentiva nel cuore della notte mentre scopavano facendo meno rumore possibile. Sapeva della passione del detenuto 2003 Im Jaebum di collezionare i bastoncini per poi crearci sculture che prontamente regalava alla sua sorellina quando veniva a trovarla o al tenente Choi Younjae che lo aiuta nel suo caso di furto con scasso e rapina mano armata. Continua a ripetere che non é stato lui anche se le prove continuano ad incriminarlo. Tae gli credeva. Vedeva l'anima delle persone pure e la sua lo era. Sapeva anche che alle partite di poker giocate in cortile si vincevano delle ossa di pollo per farci delle armi. E lui? Passava il tempo in giardino a disegnare i volti delle persone che più lo attiravano o a fare copie dal vivo delle foglie. Il secondino Tuan Mark fissava con ammirazione ogni sua opera, in silenzio sperando di non farsi vedere. Forse era anche per questo che lo trattava sempre bene.

Una mattina tuttavia Tae si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato. Era a conoscenza del piano dei messicani ed era andato verso le docce con più ritardo del solito per soccorrere Wang quando sarebbe stato il momento. Non sopportava come lo trattava é vero, ma non lo avrebbe certo lasciato morire così, non era giusto. Entrò troppo presto perché Wang ancora non era arrivato. Sentì diverse fitte alla zona addominale e strinse i denti gemendo rocamente di dolore. Si lasciò cadere a terra sotto lo sguardo stupito dei messicani che se la diedero a gambe prima di essere trovati. Taehyung era lì a terra in una pozza di sangue sempre crescente mentre la vista gli si offuscava.
Vide due sagome sfocate correre verso di lui e accasciarsi a soccorrerlo. Era certo che uno fosse Wang Jackson ma l'altro era sicuro di non averlo mai incontrato. -Tieni duro.- gli disse una voce nuova, soave. Tae perse conoscenza cullato da quel dolce suono.

The dark angel | Vkook || Saga del ferro e dell'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora