Quel mattino Tae venne svegliato dal suono della ronda che veniva a perquisire le loro stanze alla ricerca delle prove che incriminassero i messicani. Il moro sapeva che sarebbe stato inutile dato che avevano già fatto sparire le armi. Nel pomeriggio poi l'agente Jeon diede il cambio all'agente Park -Hey Kim!- lo salutò sedendosi alla scrivania di fonte alla cella -Jungkook!- il detenuto 2319 sorrideva quadratamente -Voglio ringraziarti per aver fatto quella cosa per me... posso fare qualsiasi cosa tu voglia.
-Ho già detto che non serve...!- rise il corvino fermandosi dal compilare documenti -Quali erano le altre cose che dovevi fare?- chiese incuriosito il poliziotto. Il detenuto non rispose: semplicemente face un ghigno che per quanto cercasse di essere provocatorio, aveva uno sfondo malinconico. Prese una sedia ponendo lo schienale verso le sbarre e sedendocisi sopra a cavalcioni per guardare meglio il bellissimo corvino. Appoggiò le braccia allo schienale e poi il mento su di esse -Sarei voluto andare a cavallo.- disse poi distrattamente. Jungkook fermò la scrittura che nel frattempo aveva ripreso e alzò lo sguardo piantando i suoi occhi scurissimi in quelli marroni del castano -Sul serio? Come pensavi di farlo da qui?- chiese confuso. Sul viso di Tae si formò un cipiglio -In che senso?- lo sbirro rise -Tu come pensavi di andare a cavallo qui dentro? Non abbiamo mica cavalli, non siamo in uno zoo...!
-Per prima cosa,- intervenne serio 2319 -i cavalli stanno nei maneggi o nelle fattorie, seconda cosa non mi hai chiesto a cavallo di cosa o chi voglia andare...- il corvino rimase a bocca aperta visibilmente colpito: non si aspettava una cosa del genere, ma non ne fu turbato, anzi... quasi gli piaceva questo suo lato spudorato -Scusami... non avevo capito...- il castano ghignò divertito -Non preoccuparti, ti stavo solo prendendo in giro...!- 'forse' pensò. -In ogni caso avrei voluto andare in un qualche fast food a prendere il menù per bambini per la sorpresina: vado matto per quelle stronzate...!- rise il detenuto seguito dall'altro -Ma come, un duro come te che finisce qui dentro vuole la sorpresina del menù per bambini?
-Non sottovalutare quelle cianfrusaglie! Possono tornare utili quando meno te l'aspetti...!- rise ancora. Era piacevole parlare con quel ragazzo... quasi si sentiva a casa. Già casa... gli mancava quel posto. Gli mancava sua madre che gli canticchiava "Hey Jude" per farlo addormentare, gli mancava la sua sorellina che giocava con le bambole nel castello incantato, gli mancava rotolarsi sulla collinetta in giardino, l'odore della crostata di albicocche in forno, persino la tepura dell'aria in contrasto con il marmo freddo delle scale che portavano dalla sala alle camere da letto. Gli mancava quel senso di quiete e routine che gli dava tanta protezione. -E poi avrei voluto rivedere la mia casetta sull'albero.- disse infine. Una lacrima gli scese dal volto senza che se ne rendesse conto, cosa che invece il corvino notò eccome -Hey, non preoccuparti: potrai farlo quando uscirai...!- disse Jeon avvicinandosi alle sbarre per asciugargli la lacrima. Da vicino quel ragazzo era uno splendore: le sua pelle abbronzata perfetta e liscia, le sue forme disegnate, le labbra rosee e carnose, sopracciglia definite e occhi grandi e assottigliati. Per non parlare dell'odore: lo mandava su di giri... 'Jungkook è un cazzo di detenuto per cortesia...!' Si disse nella testa. Il moro si alzò dalla sedia e annuì accennando un sorriso -Sì certo... ma ora basta parlare di quello che voglio io... tu cosa vuoi Jungkook?- ora erano l'uno di fronte all'altro mentre si fissavano negli occhi divisi solo dalle sbarre. I fiati di entrambi si fecero corti quando schiusero le labbra. La tensione che li accomunava era palpabile da chilometri. Taehyung avrebbe voluto farlo suo e l'altro avrebbe voluto esplorare ogni fibra del corpo dell'altro anche a costo di concedersi.
-Jeon! È l'ora della doccia di 2319!- la voce di Wang giunse dall'inizio del corridoio facendo distogliere lo sguardo al poliziotto -Te lo porto subito.- rispose Jungkook. A Tae avevano concesso di fare la doccia da solo dopo quello che era successo. Taehyung si lasciò ammanettare dalle delicate mani del corvino godendosi quel momento: avrebbe anche potuto concedersi ad uno come lui oltre che farlo suo.Lungo il corridoio venne scortato da Wang e Jeon quando il biondo gli poggiò una mano sulla spalla -Okay ragazzone, andiamo.
-No...!- si lamentò il moro facendo alzare gli occhi al cielo a Wang e facendo invece sorridere divertito Jeon -Che hai che non va adesso?- chiese il maggiore tra tutti -Voglio Jeon.- Tae era molto serio, ma con quel comportamento così infantile nessuno avrebbe mai creduto che avesse più di 15 anni, o che avesse la fedina penale lunga un chilometro. -Jackson non preoccuparti, posso badare io a lui.- sorrise il giovane poliziotto al quale 2319 rivolse un sorriso sorpreso -Tu non hai idea di quanto possa essere perverso...!- Wang era a metà tra lo schifato e il divertito per quello che gli aveva raccontato Jinyoung -Che potrà mai farmi? Sono sicuro che un detenuto che ti salva il culo non lo trovi tutti i giorni...- lo difese Jungkook. Tae era sempre più attratto da quel faccino angelico e puro e avrebbe tanto voluto leccargli quel neo che aveva sotto il labbro inferiore. Wang alzò gli occhi al cielo -Come ti pare... ma sappi che se succede qualcosa non è colpa mia.
-Perfetto.- sorrise il giovane corvino per poi guardare il detenuto -Ora te la senti di andare?- il castano annuì energicamente tanto era soddisfatto e Jungkook non riuscì ad evitare di sorridere difronte a tanta spontaneità ed innocenza. Già... innocenza... perché Taehyung si trovava lì questo il corvino non lo sapeva.
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The dark angel | Vkook || Saga del ferro e dell'oro
FanfictionDove Taehyung viene trasferito in un nuovo carcere in seguito ad una rissa finita nel sangue. Boyxboy Smut Yaoi Completata Taekook Kookv