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Tae era disteso nel suo letto, o branda, ancora non ne capiva la differenza. Aveva passato tutta la notte a ripensare a quello che aveva passato con Jungkook. Era stata la sua prima volta? Non proprio... era amato a letto con diversi ragazzi ma era una cosa da  poco. Con Jungkook era stato come farlo per la prima volta nonostante non avessero proprio consumato interamente l'atto. Non faceva altro che pensare ai suoi tratti delicati e decisi oltre che quasi infantili. Le sue labbra morsicate, l'enorme macchia viola che gli aveva lasciato sulla giugulare, i suoi occhi scuri ed espressivi, la linea della mascella... tutto questo lo stava portando a sfiorarsi le parti del corpo che l'altro gli aveva toccato o baciato. Se inspirava ad occhi chiusi sentiva ancora il suo odore e tra le dita i suoi capelli lisci e morbidi. Fu così che decise di prendere carboncini e fogli e disegnare ogni tratto del viso perfetto dell'agente Jeon Jungkook. Si ricordava perfettamente del neo sotto al labbro inferiore, degli altri due sullo zigomo e guancia destra, di quello più grande sulla parte sinistra del collo e della cicatrice che aveva sulla guancia sinistra. I suoi occhi vivi ed espressivi, le sopracciglia perfettamente disegnate e i capelli scombinati che gli donavano. Il suo labbro inferiore era più carnoso rispetto a quello superiore e il suo naso aveva una curvatura perfetta. Le ombre erano perfettamente distribuite su quel ritratto armonioso e l'artista guardava compiaciuto la sua riuscita, tanto che decise di appenderla. Certo, il vero Jungkook era ovviamente meglio e il castano avrebbe volentieri risentito il suo corpo a contatto con quello della guardia carceraria. Non capiva perché proprio lui gli piacesse così tanto da fargli provare tutte quelle emozioni: forse in cuor suo sapeva di quanta bontà d'animo fosse dotato, che era gentile e premuroso. Chissà cosa l'aveva spinto a fare un lavoro così differente dal suo carattere. I pensieri di Taehyung vennero interrotti dai versi poco casti di Chanyeol e Baekhyun nella cella accanto alla sua. Quei due appena potevano si davano da fare e a Tae questo faceva piacere: lo rallegrava il fatto che qualcuno potesse ancora provare quel tipo di sentimento dentro ad una struttura del genere. Quando i loro gemiti si fermarono il castano senza volerlo sentì la loro conversazione. La voce più bassa e profonda di Chanyeol parlò per prima -Sei la cosa più bella che mi potesse mai capitare Baek...- gli si strinse il cuore: a lui non erano mai state rivolte parole del genere e gli sarebbe piaciuto un giorno incontrare quella persona. La risposta dell'altro fu appena udibile tanto era sospirata -Amore mio, non piangere.- era sicuro che Baek gli stesse accarezzando il viso e spostando qualche ciocca di capelli dal volto. La stretta al cuore divenne ancora più insopportabile: sapeva cosa stava per accadere a quella coppia perché stava per passarci anche lui. Cominciò a piangere senza nemmeno rendersene conto. Ormai quanto mancava? Una settimana e mezza? Più precisamente dieci giorni.  Li contava anche se ostinava a non ammetterlo.

La ronda mattutina era passata puntuale come un orologio e quella mattina lo sguardo funereo di Chanyeol e Baekhyun schierati affianco agli altri detenuti non passó affatto inosservato a Taehyung. Li osserva mentre si tenevano le mani in silenzio con lo sguardo cupo del più basso mentre l'alto si sforzava di guardare strutto in fronte a sé. Quando arrivarono due agenti con la divisa del tribunale Baek scoppiò a piangere mentre si aggrappava più forte che poteva al suo gigante. Tae abbassò lo sguardo sui suoi piedi e sentì delle lacrime bagnargli il volto. Era terrorizzato. Sentiva quelle giornate scorrere ad una velocità impressionante e il tempo gli correva in contro senza alcuna pietà. -Non potete portarmelo via!- continuava a gridare il più basso mentre due secondini cercavano di staccare la sua presa ferrea sul condannato. Chanyeol prese il viso dell'altro tra le mani -Baek, amore mio, lo sapevamo fin dall'inizio come sarebbe finita. Tu presto uscirai da qui e voglio che tu ti rifaccia una vita, al mare, come hai sempre sognato.
-Chan, basta ti prego...- continuava a piangere il più basso mentre sentiva venirgli strappato di dosso la cosa che di più cara aveva -Baekhyun, tu già lo sai cosa voglio.- il poverino annuì tra le lacrime e il gigante gli stampò un bacio in fronte -Sono contento che la parte migliore della mia vita sia stata proprio verso la fine, che sia stata tu. Chiudiamo in grande stile.- gli sorrise sforzando un sorriso con gli occhi lucidi. Il piccolino deglutì -Ti amo Chanyeol.- aveva la voce rotta ma abbastanza coraggio per guardarlo dritto negli occhi. Una lacrima segnò anche il volto del gigante -Ti amo Baekhyun.- si diedero un ultimo bacio disperato, tra le lacrime. Quando poi Chanyeol voltò l'angolo scortato dai due agenti e il prete, Baek crollò a terra in preda ad un pianto inarrestabile. D'istino, Tae lo abbracciò. L'agente Park non aveva il solito sguardo di superiorità, ma era compassionevole. Il castano lo strinse più forte che poté mentre cercava di trattenere le lacrime e Baek cacciava un urlo nero.

Quando i detenuti tornarono nelle loro celle, Tae sentí per tutto il resto della giornata i singhiozzi di Baekhyun, finché non si addormentò. Il castano era seduto alla "scrivania" della sua cella nel tentativo di distrarsi e fare qualunque altra cosa, ma tutto ciò che gli veniva in mente era il volto di Chanyeol, le grida disperate di Baekhyun e quel numero: dieci. -Hey, Kim...- l'agente Jinyoung Park cercò di richiamare la sua attenzione -Sei pensieroso oggi...
-Di cosa dovrei parlare?- rispose 2319 amaro e rigido -Ho visto come guardavi il detenuto di oggi.
-E...?
-Hai paura?- Taehyung non lo sapeva. Si doveva aver paura della morte? Dell'ignoto? O era solo il rimorso di una vita mai avuta? -Non mi provocare.- rispose infine serio.

Durante l'ora d'aria Baek era seduto sotto l'ombra dell'unico albero presente tra quelle mura, con un bacchetto di sigarette in mano. Aveva lo sguardo vuoto mentre si girava una di esse tra le mani prima di accenderla passivamente. Tae si sedette accanto a lui senza dire una parola. Alle volte il silenzio ne valeva più di mille. -Lui amava queste cazzo di sigarette.- il bassino cominciò a parlare tra un tiro e l'altro -Non mi piace fumare,- continuò sotto lo sguardo attento del castano -ma Chanyeol sapeva sempre di fumo quando mi baciava. É un po' come riaverlo con me per certi versi.- si giustificò -Sono sicuro che lui apprezzerebbe.- disse infine Tae che fino a quel momento non aveva proferito parola. Baek annuì debolmente accennando un sorriso triste per poi tornare in silenzio. Gli altri detenuti andavano avanti come se nulla fosse accaduto quella mattina e pareva che gli unici a ricordarsi cosa fosse successo erano proprio loro due. -Sai, qualche giorno fa avevo fatto un ritratto a voi due...- ruppe il ghiaccio Tae guadagnandosi la piena attenzione dell'altro -lui ti fissava in modo così intenso con la sigaretta tra le labbra mentre prendevo il sole che non ho resistito.
-Posso vederlo?- intervenne subito l'altro. Il castano annuì e si alzò tendendo una mano al più basso per farlo alzare. Si avvicinarono alle guardie e Taehyung parlò -Agente Jackson, potrei entrare un secondo in cella con lui?- chiese calmo, cosa che non era da lui, pensò il biondo mentre annuiva e chiamò l'agente Jeon per scortarli. Tae divenne leggermente rosso in volto ricordando tutto ciò che il giorno prima avevano passato e Jungkook gli rivolse un sorriso timido
-Prego, seguitemi.

Il castano fece entrare il ragazzo dalle meches rosse sui capelli neri e gli porse un foglio che teneva sulla scrivania. Baek osservò l'opera con estrema attenzione e sorrise mentre accarezzava il volto di Chanyeol del disegno con le lacrime pronte ad uscire -É davvero bellissimo...- disse soltanto -Puoi tenerlo.- 'tanto tra un po' non mi servirà più' pensò tristemente Taehyung. Il ragazzo più basso abbracciò di scatto Tae sotto lo sguardo di Jungkook che non capiva cosa stesse accadendo. -Grazie mille per tutto Taehyung.- disse Baekhyun prima di tornare fuori all'aria aperta.

Quando Baekhyun fu uscito, Jungkook entró nella cella del detenuto -Taehyung...- disse sospirando -...possiamo parlare?

The dark angel | Vkook || Saga del ferro e dell'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora