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"Allora voglio darti tutto quello che non potrai avere. Solo... lasciati amare Taehyung."

Quelle parole continuavano a rimbombare nella testa del detenuto da quando il corvino le aveva pronunciate con gli occhi lucidi. Non vedeva tanto sentimento in una frase da quando sua madre lo aveva guardato sprezzante dal banco dei testimoni il giorno della sentenza. Ricordava la sensazione del cuore che si spezzava in mille pezzi. Amava così tanto sua madre che vederla con quella delusione in volto e sentirle dire "Quello non è più mio figlio" era stato peggio della sentenza stessa. Con quella frase invece, un ragazzino di appena 20 anni era riuscito a ridargli anima e vita. Ci avrebbe provato davvero a lasciarsi amare. Glielo doveva, per averlo fatto sentire così vivo dopo due anni.
Si alzò dal letto raggiungendo il corvino ancora appoggiato con la fronte tra le sbarre per prenderlo dal centro dell'uniforme tirandolo a sè e far coincidere le loro labbra. Jungkook si sentì come in paradiso all'improvviso: era consapevole di starsi innamorando di quel ragazzo castano. Lui era tutto ciò che aveva sempre cercato in ogni persona: era spiritoso, sagace, impavido e intelligente. Sapeva mettere il bene degli altri davanti a sé, una dote che per quanto sembri comune è davvero rara e preziosa. Taehyung era prezioso per lui. Era tutto ciò che avrebbe dovuto proteggere, era per le persone come lui che aveva deciso di arruolarsi nel corpo di polizia. Le loro labbra si muovevano le une sulle altre ma non c'era segno di malizia. Era un bacio puro. Un bacio di quelli che si fanno poche volte nella vita, di quelli sinceri, che lasciano parlare il cuore perché non ci sono parole per descrivere quello che si prova. Uno di quei baci che hanno il potere di farti sentire cose che mai avresti immaginato esistessero. Quando si staccarono i fiati erano corti a entrambi ma le loro anime si stavano elevando ad un livello successivo. Jungkook alzò una mano sul viso di Taehyung per accarezzargli una guancia. Il castano spinse il viso nella calda mano dell'altro amando quel contatto come se fosse l'unica cosa che lo accudisse con amore. Voleva prendere tutto quello che il corvino aveva da offrirgli e avrebbe davvero voluto fargli capire quanto ricambiava. Pensava a come gli sarebbe piaciuto portarlo fuori a cena, corteggiarlo come si deve, dargli appuntamenti e far l'amore su un letto che si rispetti. L'avrebbe fatto viaggiare in lungo ed in largo per il mondo, scoprendo posti esotici e avrebbe riso alle sue facce buffe nelle foto, gli avrebbe pulito il viso che si era sporcato mangiando mentre ridevano entrambi per la situazione divertente. Avrebbero passeggiato lungo la riva del mare tenendosi per mano assaporando la sensazione della sabbia fine sotto i piedi mentre il sole tramontava nell'acqua all'orizzonte. Poi Tae gli avrebbe dedicato una canzone che avrebbe suonato la chitarra al chiaro di luna mentre Jungkook lo ascoltava con gli occhi lucidi per l'emozione e avrebbero fatto l'amore tutta la notte per poi scambiarsi parole dal sentimento indescrivibile.

Oh, come sarebbe stato bello incontrarsi in un contesto differente.

Tae pianse sulla mano dell'altro senza nemmeno rendersene conto -Tu non sai per quanto ti ho aspettato, Jungkook...- a quelle parole il corvino allungò pure l'altra mano attraverso le sbarre e gli prese il viso con entrambe le mani -Da oggi in poi voglio solo vedere sorrisi sulle tue labbra e solo lacrime di gioia. Dovessi morire all'istante se non riuscissi a farti sentire sempre felice.- il castano si asciugò il viso -Voglio che mi prometti lo stesso. Non voglio vederti mai piangere. Mai. Intesi?- il corvino sorrise -Te lo prometto.- il detenuto sorrise sfoggiando quel magnifico sorriso quadrato per il quale il poliziotto aveva completamente perso la testa.

Il giorno seguente Jinyoung non fece altro che domande mentre lo accompagnava alle docce -Tu e Jeon avete parlato?
-Sì... ieri sera...
-E...? Vi siete chiariti? Gli hai detto della tua cond...
-No. E non intendo farlo.- il tono di Taehyung che prima era calmo e quasi timido, divenne duro e severo mentre si sfilava la maglia -Oh.- fu la risposta che ricevette in cambio -Beh... dovresti dirglielo...
-Ho detto di no. Non insistere al riguardo.- il tono era ancora più rigido e anche la sua espressione -Per favore.- aggiunse cercando di apparire meno severo ma con scarsi risultati. Il nero lo guardò compassionevole e sospirò -Va bene... come vuoi.- abbassò lo sguardo mentre 2319 riprese a slegarsi le bende di dosso -...vi siete baciati...?- chiese con sicurezza tentennante ma con un ghigno sulle labbra che comparve anche al castano -...l'ho baciato io...- disse sorridendo sotto i baffi ed entrambi risero subito dopo mentre il detenuto si tingeva rosso di imbarazzo. Jinyoung non capiva perché ma cominciava a volere davvero bene al quel ragazzetto strano, nonostante lo avesse fatto vergognare più e più volte, ma adesso lo vedeva sotto una luce completamente diversa, un po' come se fosse un cuginetto fastidioso al quale voleva bene nonostante tutto. -Vedi di non metterci troppo sotto la doccia...- gli disse ridacchiando e l'altro si girò a guardarlo da sopra la spalla -Tu non sei Jungkook...- e ghignò con appena un pizzico di malizia mentre entrava nelle docce.

The dark angel | Vkook || Saga del ferro e dell'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora