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-Di cosa vuoi parlare?- chiese il detenuto -Di quello che é successo ieri.
-Cos'è? Ne vuoi ancora? Di più? Puoi averlo se vuoi.- Tae si muoveva spavaldo di fronte al corvino, ma il poliziotto era piuttosto serio anche se evitava in ogni modo lo sguardo del castano guardandosi intorno fino a quando non notò un disegno appeso sulla parete.
Rimase incantato da quella perfetta ritrattistica -Ma quello... sono io?- chiese ammirando l'opera a bocca aperta. Era impressionante il modo in cui sembrava una foto in bianco e nero e non un disegno a grafite.
-Sì... non riuscivo a togliermi quell'immagine dalla testa. Scusa se ti ho offeso...
-Stai scherzando spero.- il poliziotto era davvero colpito da quelle parole: era nella sua mente? Lo pensava?  Improvvisamente il suo cuore prese a battere con maggiore intensità.
Sospirò passandosi una mano nei capelli con fare nervoso -Senti, Kim, io non ho nulla in contrario...
-Taehyung.- lo interruppe il castano. Il corvino rimase un attimo perplesso -Come?
-Il mio nome é Taehyung.- spiegò serio il maggiore tra i due. Jungkook si inumidì le labbra con il fiato corto
-Taehyung,- si corresse accorgendosi di quanto suonasse melodioso quel nome -io non ho nulla in contrario a quello che é successo, ma é una cosa che non deve ripetersi... perderei il mio posto di lavoro, lo capisci?- il detenuto annuì tristemente non guardandolo negli occhi nonostante il corvino cercasse il suo sguardo -Certo, tu sei ancora molto giovane, con un futuro ed una carriera brillante davanti a te... lo capisco e mi dispiace. Avrei dovuto pensarci prima e non approfittare del momento.- il castano si sedette sulla branda sentendosi terribilmente in colpa. A quella vista, alla guardia si strinse il cuore e sospirò -So già che mi pentirò di questo...- disse più a se stesso che all'altro, ma Tae alzò lo sguardo, giusto in tempo perché sentisse le morbide labbra di Jungkook premute sulle sue mentre si muovevano dolcemente.

Il cuore di Taehyung stava scoppiando fuori dal petto e anche quello dell'altro, tanto da chiedere di più da quel semplice bacio. Le loro lingue si accarezzavano dapprima con delicatezza provocante e poi sempre più voracemente con maggiore trasporto. L'alchimia tra loro era più che certezza eppure in cuor suo, Taehyung stava cominciando ad amare in modo più serio il carattere del corvino, sempre buono, sorridente ed intraprendente. Una lacrima gli scese dal viso al realizzare quella consapevolezza: non avrebbe voluto innamorarsi in quella circostanza. D'altra parte Jungkook stava esplorando un territorio nuovo, non capiva cosa lo spingesse verso il castano, non sapeva nulla di lui, nemmeno il motivo per il quale si trovasse lì, ma sapeva soltanto che quel ragazzo era giusto in tutto: era il perfetto mix tra un giovane ribelle ed un sentimentale; due cose apparentemente opposte ma che se unite creano un'energia spettacolare. Adorava le sfaccettature del suo carattere e il suo aspetto fisico di certo non gli era indifferente: la prima volta che lo vide gli venne in mente un angelo caduto.

Jungkook spinse Taehyung di spalle sul letto nel corso del bacio, mentre le loro bocche si bramavano in moro quasi selvaggio. Il corvino cominciò a creare attrito e a frizionare il suo inguine contro quello dell'altro mentre Taehyung esplorava la sua pelle sulla schiena da sotto la camicia blu del poliziotto. Jungkook spingeva sempre più forte a cavalcioni sull'altro emettendo dei gemiti sulle labbra del castano, che di tanto in tanto mordeva il labbro inferiore di Jeon con avidità. Quando Tae decise di sfilare l'indumento superiore al corvino, questo lo aiutò rimanendo a torso nudo regalando un fantastico striptease al ragazzo sotto di lui che lo studiava estasiato: un fisico statuario con dei nèi rari presenti qua e là.  Il castano non resistette alla tentazione di leccargli la pelle lasciando baci, succhiotti e morsi lungo il corpo del ragazzo che gemeva sotto ogni sua mossa mentre era seduto sulle sue cosce senza smettere con il movimento. Il maggiore fece anche passare una mano sul suo torso nudo raggiungendo un capezzolo che si rigirava tra le dita stuzzicandolo mentre succhiava e mordeva l'altro. La testa di Jungkook era in panne e i suoi gemiti quasi fuori controllo: più andava avanti e più ne voleva. Strinse i capelli sulla nuca del maggiore  fino a che non si staccò e tornò subito a baciarlo vogliosamente. Gli tolse la maglietta frettolosamente lanciandola da qualche parte sul pavimento nella cella per poi spingere con la mano il ragazzo sotto di lui con la schiena sul materasso e gli avambracci leggermente alzati come in segno di resa e lo fissò studiandone ogni dettaglio: il fisico atletico e snello, quei graziosi e bellissimi nèi appena sotto la palpebra, sotto la punta del naso, sul labbro inferiore e sulla linea della giugulare, il ventre ancora fasciato. Il più giovane si calò sull'altro baciandolo e succhiando il suo labbro inferiore per poi scendere e succhiare e mordere lembi di pelle facendolo gemere rocamente, cosa che provocò una forte reazione nei pantaloni dell'altro. Quando scese alle bende decise di non toglierle per il suo bene, ma piuttosto di sfilare i pantaloni. Delle risa profonde salirono dal maggiore -Non ci pensare nemmeno. Prima tu.- lo esortò e Jungkook, fissandolo negli occhi mentre si mordeva il labbro sensualmente, si slacciò lentamente la cintura dell'uniforme e successivamente il bottone e la cerniera. Tae si rimise seduto con il ragazzo sopra mentre infilava una mano nei boxer di quest'ultimo senza prima aver passato provocatoriamente la sua mano sull'interno coscia ancora coperto. Prese in mano la sua erezione già dura -O sei un ragazzino arrapato o io sono molto bravo: ancora non ti ho fatto niente, Jungkook.- sorrise perverso il maggiore, facendolo eccitare ulteriormente -Sei tu che mi fai perdere la testa.- disse tra un gemito e l'altro. Poco dopo gli afferrò la mano presente nei pantaloni e la tolse lasciando il castano confuso mentre il corvino si alzava. Si tolse gli ultimi indumenti e il maggiore fece lo stesso. Jungkook guardò Taehyung negli occhi mentre risaliva a cavalcioni su di lui -Voglio che mi fotti come se da questo ne dipendesse la tua esistenza e anche se ti dovessi implorare di smetterla, tu continua e fammi stare zitto se dovesse essere il caso.- a quelle parole Taehyung non riuscì più a contenersi ed entrò in lui senza alcun preavviso o preparazione. Il corvino dapprima trattenne il fiato per la sorpresa, poi rilasciò un urlo ribaltando la testa all'indietro mentre si stringeva al castano che emise un gemito roco. Il dolore era fortissimo ed intenso ma il pensiero che glielo stesse provocando Kim Taehyung lo faceva sentire appagato. Il castano invece stava amando possederlo, vederlo fremere dall'eccitazione sopra di lui, avere il controllo su quel ragazzo celestiale. -Dio mio Jungkook! Sei così stretto...!- emise ringhiando tra i denti mentre cercava di spingersi ulteriormente dentro di lui. Jungkook incominciò a muoversi sopra di lui gemendo dal dolore che presto si sarebbe tramutato in piacere. Cominciò a montare più energicamente una volta dilatato maggiormente tra i suoi gemiti impuri e quelli rochi e profondi di Taehyung. Le fronti e i corpi cominciavano ad essere imperlati di sudore, cosa che ad entrambi piacque maggiormente. L'erezione del corvino era pulsante e mentre questo si spingeva su e giù sul maggiore, Tae prese il suo membro in mano cominciando a pompare. Il piccolo gli prese l'altra mano del castano che era sul suo fianco e la fece salire fino al suo capezzolo, e quando questo cominciò a stuzzicarlo, Jungkook tirò indietro la testa gemendo ancora più forte lasciando il collo libero di essere morso e marchiato da Taehyung, occasione che colse al volo. Per quanto sentirlo genere forte stesse facendo impazzire il maggiore, dovette zittirlo per evitare di essere sentiti, così lo prese dalla nuca ficcandogli la lingua in gola tanto lo baciò con foga mentre aumentava il movimento frizionarono con la mano. Il piccolo gli strinse i capelli sulla nuca e gli graffiò la schiena mentre teneva sulle sue labbra. Entrambi raggiunsero l'organo nello stesso istante mentre si guardavano negli occhi e gemevano a fior di labbro. I loro battiti erano a mille e i fiati corti, ma nonostante ciò, anche dopo il sesso appena consumato i due si scambiarono un lento bacio appassionato, che li portò a stendersi l'uno affianco all'altro su quella branda non più tanto triste adesso.

Quando finalmente si staccarono si fissarono negli occhi cercandosi l'un l'altro. Tae spostò una ciocca di capelli dal volto di Jungkook e sospirò -Perché ti ho dovuto conoscere in queste circostanze?- chiuse gli occhi sentendosi improvvisamente in colpa e triste. Il minore gli lasciò un bacio sulla spalla e appoggiò la testa sul suo petto -Anche se questa situazione fa schifo, avrei comunque voluto incontrarti, che fosse in questa vita o un'altra non rinuncerei a te.- Tae si girò a guardarlo negli occhi: cos'aveva fatto per meritarsi un ragazzo d'oro come Jungkook? I suoi occhi si fecero lucidi per l'ennesima volta in quella giornata e il corvino gli sorrise sinceramente per poi lasciargli un bacio a stampo e alzarsi -Ci conviene rivestirci se non vogliamo essere fermati da qui in avanti.- constatò il poliziotto rivestendosi e lanciando i vestiti del carcerato addosso a quest'ultimo che sorrise -Quanto ti potrò rivedere?- chiese Tae speranzoso -Farò il più presto possibile, Taehyung.- gli fece l'occhiolino sorridendo mentre usciva dalla cella zoppicando appena. Il castano rise a quella scena e pensò 'Ah, cosa mi stai facendo Jeon Jungkook...?'  Mentre l'altro ripensava a quello che aveva provato ad avere Taehyung dentro di sè: non aveva mai provato un piacere del genere e un fuoco dentro tale. Rivedeva le sue labbra, risentiva la sua voce profonda, vedeva i suoi occhi espressivi, la sua perfezione. Eppure non sapeva niente su di lui. Sentiva solo che forse gli stava piacendo... più del dovuto.

The dark angel | Vkook || Saga del ferro e dell'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora