Kyle
Delilah è davanti a me, mi da le spalle. So che sta fissando Luke, e come darle torto? Probabilmente lo vorrebbe prendere a calci in culo tanto quanto lo vorrei io. E io lo vorrei parecchio, questo è poco ma sicuro.
Tengo le mani sulle sue spalle, cercando di spostarla ma non ha intenzioni di muoversi da lì. La sento respirare più forte, lo fa sempre quando è nervosa. Da quando Shawn è morto non è più la stessa, nessuno lo è più. So che cerca di andare avanti per non far preoccupare le altre persone ma so anche che quando è da sola con i suoi pensieri perde il controllo.
Ho così tanta paura di perdere anche lei. Per elaborare il lutto la scuola aveva organizzato una specie di gruppo di sostegno per le persone che avevano bisogno di sfogarsi, non solo su Shawn ma anche su altri problemi personali.
Durante tutte le sedute non ha mai spiccicato parola, fin quando non è scoppiata. Ha buttato fuori tutto il suo dolore, in una sola volta, ed è bastata affinché tutti ci sentissimo male per lei. Shawn era amato da tutti qui a scuola, capitano della squadra di Lacrosse ma anche di quella di scacchi. Non era il solito montato che andava alle feste e si portava a letto ogni genere di ragazza, per poi scaricarla il giorno dopo.
No, lui era una di quelle persone da cui bisogna prendere esempio, una di quelle persone che ti entrano nel cuore, che ti fanno capire l'importanza di ogni tua singola azione. "Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Si riceve dal mondo ciò che si dà al mondo." ripeteva sempre.
Smetto di fissare Luke quando sento Delilah barcollare, per poi veder cedere le sue gambe. La afferro appena prima che cada a terra, mettendo un braccio intorno alla sua vita e l'altro sotto le ginocchia, prendendola poi in braccio.
Noto che la gente ci fissa preoccupata ma il mio sguardo si posa su Luke, che sta avanzando verso di noi. Ma chi ti vuole, levati. <È svenuta?> domanda guardandola, passandosi una mano tra i capelli. Alzo un sopracciglio e sbuffo una risata infastidita. <No, è narcolettica e ha deciso di farsi un pisolino.> sbotto e lo sorpasso, entrando a scuola, e mi dirigo verso l'infermeria. Non c'è nessuno dentro quindi la adagio sul lettino e prendo una sedia, avvicinandomi a lei.
Le accarezzo i capelli e con l'altra mano stringono la sua. <Lyl, piccola.. svegliati..> sussurro dolcemente ma lei ancora non apre gli occhi. Non posso lasciarla qua da sola così. E anche se potessi non voglio. Le lascio un piccolo bacio sulla fronte, e inizio ad accarezzarle la mano.
Ogni tanto qualche studente entra, chiedendomi come sta Lyl, dicendomi di farsi mandare un messaggio quando si sveglia per fargli sapere che sta bene. Annuisco sempre, nonostante so che non gli importa veramente. Alle persone inizi a importare quando gli fai pena, quando crolli sotto i loro occhi. Lyl è sempre crollata, ma silenziosamente. La conosco meglio di chiunque altro e li noto tutti i sorrisi finti che rivolge alle persone piuttosto che farsi vedere infelice. Questo non vuol dire che anche lei però, non sappia divertirsi.
È la persona più bella che io abbia mai avuto la fortuna di incontrare. È una di quelle persone che spezzerebbe a metà il suo cuore per dartene un pezzo, se tu rimanessi senza quella metà, nonostante sia poi lei a rimanerne senza.
Dalle sue labbra esce un piccolo lamento e la vedo corrugare la fronte, tenendo gli occhi chiusi. È sempre così adorabile. È alta poco più di un metro e sessanta, sembra uno di quei babbi Natale in mignatura che posizioni sulla veranda di casa tua durante le feste natalizie. O almeno lo sembra davanti al mio metro e ottantacinque. Aspetto qualche secondo e poi la vedo aprire un occhio.
Gira la testa per guardarmi e le sorrido dolcemente. <Capisco che non avevi voglia di entrare in classe, ma così sei proprio esagerata..> tento di scherzare e le sue labbra si piegano leggermente all'insù. Si mette a sedere, appoggiando la schiena contro il muro e mi guarda. Capisco a cosa sta pensando, e fa male vederla così. <Lyl, ignoralo.. so che è difficile ma è l'unica soluzione. È stato via per mesi ma sapevamo che sarebbe tornato, avremmo dovuto aspettarci che questo giorno sarebbe arrivato, piccola.>
<Voglio spaccargli la faccia.> è l'unica cosa che esce dalla sua bocca. <Lo so, Lyl. Ma sei una ragazza matura e so che non farai cazzate. Sta lontana da lui, capito?> lei annuisce ed io le stringo di più la mano. <Ti porto a casa?> chiedo, ma lei scuote la testa. <Sto bene Kyle, non preoccuparti.> sorride debolmente. Aspettiamo che l'infermiera arrivi per farci fare la giustificazione e poi usciamo, andando entrambi in classe. Sta per suonare la secondo ora ed io ho francese mentre lei matematica. Spero che per la quarta ora si sia ripresa abbastanza, ho una sorpresa per lei e non so come potrebbe prenderla.
Entro in classe e vado a sedermi in terza fila, contro la finestra. Entrambi ci sediamo, in tutte le classi, in questo posto e quando abbiamo una lezione insieme facciamo a gara a chi arriva primo, per poi sfottere l'altro per il resto della lezione. A volte la lascio vincere, devo ammetterlo. Ogni volta ha quel sorriso che stordirebbe chiunque, faresti di tutto per vederlo sempre sulle sue labbra.
La professoressa entra in classe e inizia a parlare in francese, aspettandosi che ognuno comprenda quello che ha da dire. Ma secondo te? A volte non capiamo nemmeno quando parla la nostra lingua, figuriamoci quando parla in francese alle nove del mattino.
Alzo gli occhi al cielo e cerco di seguire quello che dice, capendo meno della metà delle parole che le escono di bocca. Ha la brutta abitudine di fissare le persone mentre parla, e guarda caso, chi potrebbe mai essere al centro del suo campo visivo ora? Io, ovviamente. Metto su un sorriso finto, facendo finta di capire, e ogni tanto annuisco, sperando che lei non capisca che non me ne frega niente.
Leva. Subito. Gli. Occhi. Dalla. Mia. Fottuta. Faccia. Donna. Sibilo mentalmente.
Dopo un paio di minuti sposta la sua attenzione su un'altra ragazza, e posso chiaramente vedere la disperazione trapelare dai sui occhi. Sia lodato il cielo.Quella donna sa essere inquietante in una maniera che neanche immaginate. Mi lascio sfuggire una risatina e qualche persona si gira verso di me, compresa la professoressa. Oh no. Si mette una mano sul fianco, guardandomi con le sopracciglia inarcate. Ricominciare a parlare in francese, ma noto che mi sta tipo...riprendendo? <Pardon(?)> sussurro e lei alza gli occhi al cielo, riprendendo la lezione.
Sospiro e mi passo una mano tra i capelli, tirandoli leggermente. Il resto della lezione la passiamo tutti, ma proprio tutto, a fissarci tra di noi con un espressione da suicidio sul volto. La cosa promette bene, direi.
Appena suona la campanella prendo il mio zaino e, letteralmente, corro fuori dalla classe. Oddio, mi sento come se mi fossi appena risvegliato da un coma profondo.
Vado verso l'armadietto di Lyl e l'aspetto, appoggiando la schiena e un piede al muro, incrociando le braccia al petto. Appena la vedo sorrido e, quando lei posa i suoi occhi su di me, mi sorride di rimando. <Com'è andata la "prima" lezione del primo giorno di scuola dell'ultimo anno?> chiedo. <Sono arrivata in classe quasi per prima, ho preso il mio posto e stavo aspettando il resto degli studenti. Ti rendi conto che ogni persona che entrava da quella porta è venuta verso di me, ha messo la mano sulla mia spalla e mi ha guardato con la stessa faccia di quando vedi un cane abbandonato per poi andare via, senza dire niente!> spiega ed io scoppio a ridere.
Delilah mi schiaffeggia il braccio, alzando gli occhi al cielo e apre l'armadietto, posando il libro di matematica per prendere quello di anatomia. <Anche io ho anatomia ora..> sussurro e ci guardiamo entrambi negli occhi.
<Sarà mio!> urla per poi spingermi leggermente e inizia a correre verso la classe, per prendere il posto. Iniziamo a ridere ed io la seguo, prendendola per lo zaino e tirandola indietro, sorpassandola. <Questo sarà da vedere.> rido.
Sento un rumore e un lamento così mi giro. Vedo Lyl china, con le mani sul fianco sinistro e un'espressione dolorante sul volto. Mi precipito velocemente da lei. <Oi, che hai?> sussurro mettendole una mano sulla spalla. Lei si aggrappa a me e alza la testa, guardandomi negli occhi. L'espressione dolorante si trasforma in un ghigno e mi spinge, di nuovo, riprendendo a correre. <Te l'ho detto, quel posto sarà mio!> la sento ridacchiare e mi volto, guardandola mentre corre via ed entra in classe.
Mi passo una mano tra i capelli, sorridendo divertito. Questa me la paghi, nano da giardino.
Non c'è ne saranno molti dei punti di vista di Kyle ma ogni tanto mi sembra giusto dare l'opportunità ad un personaggio di spiegarsi, poiché si, sto scrivendo la storia di Delilah ma inevitabilmente sto scrivendo anche quella di tutti gli altri. Più avanti si capiranno molte più cose e spero che vi stia piacendo la storia, xoxo.
STAI LEGGENDO
From the first time i saw you
ChickLitArriverà un momento nella vostra vita in cui perderete la strada. Vi sembrerà di esservi persi in questo grande casino che è la vita, ed è proprio quello che è successo a Delilah Cooper. La morte del fratello Shawn peggiorerà solo il malessere con c...