quella volta mi sentii persa.
non sapevo cos'ero.
sono una ragazza che si è sempre interessata ai ragazzi più attraenti della scuola e che sognava di una vita calma con una bella famiglia.
mia madre è abbastanza religiosa, anche se non sopporta la chiesa.
ogni volta che al telegiornale si parla di abusi sui minori da parte di preti o suore, mia madre è solita a indignarsi e lanciare insulti sui membri della chiesa.
mi sento fortunata ad avere mia madre, nessuno mi ha mai mandato a fare catechismo o trascinata a varie messe, e di questo ne sono veramente felice.
credo che essere innocente non sia il mio forte, e credo anche che se mi dovessi confessare, il povero prete mi sentirebbe parlare dei miei peccati per ore e ore.
tanto dio non mi perdonerebbe.
non era la prima volta che pensavo che, sotto sotto, non ero come la gente a scuola.perché?
sopratutto quando non riesco a dormire di notte e mille pensieri cominciano a frullarmi in testa, facendomi sentire triste o a volte, completamente pazza.
possibile che stavo veramente impazzendo questa volta?
quella volta, quando mi svegliai, decisi che per uscire, mi sarei messa i miei pantaloni neri e aderenti con una semplicissima maglietta bianca e le vans.
quando vidi i miei top o le maglie aderenti, mi venne voglia di buttare il mio armadio dalla finestra.
volevo mettere qualcosa di semplice, di neutro, di intelligente, come quei vestiti che trovo nei reparti per uomini nei negozi, e quando trovai quella maglietta bianca pensai per mezz'ora se dovessi metterla dentro i jeans o lasciarla fuori.
sentii in una parte lontana di me la voglia di lasciare fuori la maglietta.
la solita cosa che fanno i ragazzi a scuola mia.
mi sentii un po' una stupida per il fatto di farmi mille domande per una semplice stupidaggine vestimentaria, ma c'era qualcosa che mi urtava, qualcosa di diverso dalle altre volte.cosa mi stava passando per la testa?
mi guardai allo specchio, quei capelli che mi erano cresciuti in così tanto tempo mi sembrarono totalmente inutili.
volevo accorciarli alle spalle, se non ancora più su.
non capivo, c'era qualcosa di strano in me quel giorno, ma non capivo cosa.
non mi truccai, (non mi truccavo mai) e misi gli orecchini meno ingombranti che trovai.
non presi nessuna borsa, anche se mi sarebbe servita dato che avevo solo due tasche posteriori sui miei jeans. preferii mettere telefono, chiavi e cuffie un una sola tasca.
forse avevo un'idea di quello che la mia mente poco sana stava elaborando, ma non capivo se era qualcosa di serio o una follia momentanea.
decisi che ne avrei parlato dopo con la mia amica.
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gone. [yugyeom]
Fanfiction-lo stavo facendo per soffrire di meno quando avrei fatto quella cazzata, o per non fermarmi quando sarei stata sul punto di farla?-