fu in quel momento che mi strozzai con un pezzo di pesca.
tossii e lo sentii ridere, sicuramente avevo fatto qualche faccia strana.accidenti.
dio, aveva una risata da manicomio, ma mi piaceva.
-cazzo ridi?- gli chiesi, fulminandolo con lo sguardo.
si strinse nelle spalle, calmandosi. alzai un sopracciglio e mi finsi offesa.
-infame! potevo morire-
-sarebbe stato un piacere portarti i fiori sulla tomba- disse lui con un sorriso stampato in faccia.
finirono le pesche e così anche la nostra conversazione.
mi si avvicinò mia madre dicendomi di prepararmi perché saremmo tornate a casa.
annuii e mi diressi verso il mio lettino.
ero contenta, ma sotto sotto sentivo un vuoto.perché avevo questa piccola voglia di restare?
perché un pezzo della mia anima non voleva lasciare quel posto?il mio sguardo scivolò verso il moro e sentii le mie guancia andare leggermente in fiamme.
no... sicuramente non è per lui.
presi la mia borsa e salutai tutti. entrai in macchina e mi immersi nei miei pensieri.
tra poco sarebbe ricominciata la scuola e la mia voglia di alzarmi presto tutti i giorni era paragonabile ad un granello di polvere.-a cosa pensi?- mi chiese mia madre quando si accorse che stavo fissando il vuoto e che ero fin troppo silenziosa.
-niente- risposi, forse troppo prontamente.
-sicura? dai, stai pensando a quel ragazzo?- mi fece un sorrisetto.
-no. perché credi che penso solo ai ragazzi?- alzai un po' il mio tono di voce.
odiavo quando faceva così. rimanemmo in silenzio, entrambe con lo sguardo puntato sulla strada.
aprii gli occhi e mi accecai con la luce del sole.
erano le 11:30, decisi di alzarmi e di fare colazione.
in seguito mi feci una doccia e mi vestii.
tornai in camera e mi stesi sul letto. dovevo andare a casa di alessia alle due, quindi avevo due ore per non far niente e aspettare il pranzo.uscii di casa e alle due mi ritrovai davanti alla casa della mia amica.
le scrissi che ero davanti alla sua porta.
dopo un po' la porta si aprì e vidi alessia, la abbracciai subito.-ma suonare al campanello no eh?-
ovviamente aveva ragione. entrai e salutai suo fratello, poi mi sedetti sul divano con lei.
-allora, che si guarda?- mi chiese con il telecomando in mano mentre faceva scorrere l'interminabile fila di film che era sullo schermo.
-non saprei, che tipi di film ci sono?-
-c'è TUTTO, dai film della marvel ai film drammatici, gli horror, tutti i film di bud spencer e terence hill, i film con tom cruise, con jonnhy depp, ho il titanic, lino banfi e tutti i film comici, i cartoni della disney...-
-un horror?- chiesi.
-va bene, quale scegliamo?-
-guardiamo "a nightmare on elm street"? ho proprio voglia di vedere un vecchio film-
-va benissimo- disse lei sorridendo.
facemmo partire il film, era veramente inquietante e mi piaceva molto.
-comunque la non-qualità di questi vecchi film è fantastica-
alessia annuì.
quando finì il film, io e ale eravamo appiccicate l'una all'altra sotto una coperta (anche chiamata coperta anti-ansia) e fissavamo lo schermo con gli occhi sbarrati.-ma quanto è abbraccioso freddy con quelle braccia?- disse infine lei con una voce troppo cute.
mi misi a ridere.
devo dire che freddy krueger è fantastico, ma ero rimasta così male quando era morto glen, jonnhy depp non doveva fare quella fine.-che hai fatto ieri?- chiesi.
-ah niente, come al solito. sono stata tutto il giorno sul divano col computer sulle ginocchia. tu?-
non penso che arrossii, ma il mio cuore cominciò a battere un po' più velocemente.
ma perché reagivo in quel modo?
-sono andata in piscina con mia madre e con delle sue amiche... una noia- risposi evitando il suo sguardo
-c'era anche un ragazzo carino, ma ha due anni in più di me...- mi girai verso di lei.-com'era?- mi chiese subito.
-beh, è moro, coreano e molto alto-
-oddei miei, avete parlato?-
-si, ma non molto... comunque non ha importanza-
e lo pensavo veramente.
non era importante il fatto che avevamo parlato, o che era estremamente affascinante, o che sicuramente non lo avrei rivisto.era stata una bella giornata, e dopo cena mi buttai sul letto con gli auricolari nelle orecchie.
mi misi ad ascoltare "call out my name" di the weeknd, era così deprimente ma io non capivo bene come mi sentivo.
malinconica.
forse annoiata.
ma tanto triste.
il giorno dopo sarebbe ricominciata la scuola e io volevo solo spararmi. spensi la luce e cominciai a fissare il soffitto, mentre pian piano i miei occhi si abituavano all'oscurità.
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gone. [yugyeom]
Fanfiction-lo stavo facendo per soffrire di meno quando avrei fatto quella cazzata, o per non fermarmi quando sarei stata sul punto di farla?-